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[veritagiustiziagenova] G8, Giuliani: "Fatico ad avere fiducia in me stesso"
da www.ilnuovo.it
G8, Giuliani: "Fatico ad avere fiducia in me stesso"
Così il padre del manifestante morto durante gli scontri del G8 di
Genova a due giorni dall'archiviazione del procedimento contro
Placanica. "Speravo che il gip decidesse per un'altra perizia".
di Alessandra Fava
GENOVA - “Fiducia nella giustizia, nello Stato? Me lo chiedono in
tanti. A volte faccio fatica ad avere fiducia anche in me stesso”.
L’affermazione woodyalleniana è di Giuliano Giuliani, il padre di
Carlo, il manifestante morto quel venerdì 20 luglio durante i
disordini del G8, ucciso dal carabiniere Mario Placanica. Ieri si è
messo un vestito elegante grigio, una cravatta rossa, il dopobarba,
ed è partito per piazza De Ferrari a incontrare gli amici di Carlo e
quelli che lo hanno sostenuto in questi giorni. E’ sempre un
moderatore, fa alzare la gente che si siede per terra in piazza
Alimonda. Usa toni misurati anche nello sdegno. Resta sindacalista
nell’anima. Oggi sono passati due giorni dall’archiviazione per uso
legittimo delle armi e legittima difesa, Giuliano Giuliani non ha
ancora letto interamente le 45 pagine, “lo farò con calma”, dice in
un soffio come se tenesse il fascicolo sul comodino. Sabato
pomeriggio non sarà in piazza Alimonda per ricordare ancora suo
figlio, ci sarà la moglie. Giuliani invece avrà un incontro in Emilia-
Romagna. Lui e Heidi Gaggio sono spesso invitati ad assemblee,
conferenze, incontri, proiezioni di film. In tutta Italia. Ogni
settimana.
In che cosa ha sperato sino all’altro ieri?
Che il gip davanti a due consulenze diametralmente opposte, quella
dei nostri consulenti e quella degli esperti del pm, decidesse per
un’altra perizia. Le conclusioni nostre e del pool di Torre sono così
diverse. Almeno qualcuno che ci desse un’occhiata, altri dal di
fuori.
Si è parlato tanto di immagini nella ricostruzione di piazza
Alimonda, delle foto di Martinez della Reuters e degli altri che
erano presenti all’omicidio. Che idea vi siete fatti, lei e Heidi?
Che se hai una digitale che scatta decine di immagini al secondo, non
è possibile che alla fine te ne rimangano una ogni 8 secondi. Che
prese le foto bisognava prendere la piazza e studiarla da ogni punto
di vista. Da ogni angolo. Perché tutte immagini sono fatte a
distanza, con l’utilizzo degli zoom e spesso risultano schiacciate.
Quelli di Luna Rossa ad esempio erano accanto alla Chiesa del
Rimedio, verso la scalinata. Poi c’è la foto con un ragazzo che tira
una pietra e sembra attaccato al Defender, invece in una immagine che
abbiamo recuperato noi, fatta da un abitante del palazzo in cima a
via Caffa si vede che in quello stesso momento era quattro metri più
in là, alle striscie pedonali all’angolo di via Caffa verso
l’inferriata della chiesa. Insomma le immagini sono tutte le
decifrare.
Che cosa la convince meno delle conclusioni del gip?
E’ lunga la lista. Da dove cominciamo? Intanto mi sembra strano che
un magistrato inizi con la testimonianza di un anarchico francese ,
un anonimo su internet che avrebbe potuto scrivere chiunque, in più
con certe espressioni come “sbirri”. Poi c’è la costruzione creativa
dei periti del pm: la storia del sasso è una delle cose più
incredibili che siano mai state scritte e usate. Quanto allo sparo in
alto abbiamo la foto Reuters con la pistola puntata su Carlo. E’
scattata qualche frazione di secondo prima che Carlo morisse. Come si
fa a dire ora che sparò in alto?.
Quindi?
Quindi quel giorno non è successo niente. In piazza Alimonda c’era
una gara di tiro al piattello.
L’archiviazione però in qualche modo era attesa, ve l’aspettavate…
Sì, ma non con una sorta di legittimazione concessa all'uso delle
armi durante una manifestazione pubblica. Mi sembra la configurazione
di un modello di ordine pubblico che non ha niente a che vedere con
l’ordine costituzionale, e soprattutto miope . E anche l’enfasi sulla
camionetta aggredita e circondata, la situazione di pericolosità in
cui si trovavano i militari, come se fossero in una battaglia.
Rivediamo le foto usando le stesse angolature e gli stessi zoom, e ci
accorgeremo che la situazione non era drastica.
Che cosa si aspetta per il futuro?
Niente. Solo che il paese chieda verità e giustizia. Sarebbe già una
grande cosa. Quanto alla fiducia nei magistrati, ne ho tantissima,
infatti ho chiesto il dibattimento. Anche se mi dico deluso di questa
sentenza. Deluso, certo.
Il caso sembra chiuso anche perché non è possibile fare una
riesumazione visto che il cadavere di Carlo è stato cremato. Anche il
gip lo scrive alla fine della sua ordinanza di archiviazione. Perché
si scelse la cremazione?
E’ stata una scelta strettamente di famiglia.
Anche all’autopsia non avevate vostri consulenti, come era diritto
della parte offesa…
Se è per quello neppure noi abbiamo mai visto Carlo nudo, dopo che è
morto.
Non lo avete mai visto?
Sì, ma era tutto fasciato, vestito per benino. Spuntavano solo le
mani e una parte del viso e basta. Che cosa dovevamo fare?
Denundarlo? Non ce la siamo sentita. Forse non ci abbiamo nemmeno
pensato. Bisogna trovarcisi in quei momenti. Tante cose avremmo
potuto fare diversamente…
(7 MAGGIO 2003, ORE 11:45)
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