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RossoNotizieNet n. 30 - 17 aprile 2003




ROSSONotizieNet

numero 30 - 17 aprile 2003


periodico elettronico dell'Associazione Culturale Punto Rosso



In ricordo di Enrica Collotti Pischel



Con Enrica Collotti Pischel se ne va una studiosa di grande valore e una
docente rara nel panorama restaurato e omologato dell'Università italiana.
Se ne va un pezzo importante della nostra storia. La Cina e il Vietnam li
abbiamo conosciuti anche attraverso la sua opera. Finezza d'animo e
intelligenza, due qualità umane così troppo spesso disgiunte. Anche a
sinistra.

Grazie Enrica.






LA GUERRA NON E' FINITA.....

FERMIAMO LA GUERRA - FERMIAMO IL MASSACRO

Fermiamo la mano degli apprendisti stregoni che, pur di mantenere il
dominio sulle risorse strategiche, di occupare regioni del mondo cruciali,
di perpetuare un ordine mondiale iniquo, non recedono di un passo dallo
scatenare l'inferno. Basta con lo scempio dei corpi, dell'ambiente, della
democrazia, della cultura, della vita. Basta morti, basta dolori, basta
distruzioni. Basta con la banda di avventurieri che pretende di governare
il mondo.
L'Associazione Culturale Punto Rosso e il Forum Mondiale delle Alternative
daranno come sempre il loro contributo, assieme al movimento, alle forze
politiche, agli uomini e alle donne di buona volontà, di contrinformazione,
di controcultura e di mobilitazione per affermare la giustizia e la pace.

Consultate il sito
http://www.fermiamolaguerra.it
e per Milano
http://www.fermiamolaguerra.it/milano




Comunicato stampa



No ai militari italiani in Iraq con la scusa degli aiuti umanitari



Il governo Berlusconi, che aveva approvato, sostenuto e santificato la
guerra preventiva, è adesso riuscito ad imporre  una vera e propria
belligeranza di fatto: oltre all'uso delle basi, al transito di materiale
bellico e di soldati e al trasferimento di paracadutisti statunitensi in
Iraq, adesso avremo anche forze armate italiane sotto il comando
anglo-statunitense, senza nessun mandato né dell'ONU né europeo. E' un atto
gravissimo, che non rende meno illegale la guerra scatenata
dall'amministrazione Bush per impadronirsi delle risorse del Medio Oriente,
di cui già si vede il seguito con le minacce alla Siria, ma rende solo più
vile, meschino e opportunista il ruolo dell'Italia.

L'improvvisa sterzata di una parte dell'opposizione, che aveva finora
condannato l'illegalità della guerra e la subordinazione agli interessi Usa
della politica italiana, ci lascia sbalorditi.

L'invio in Iraq dei Carabinieri, che forniranno copertura militare e
politica sia alla guerra sia al piano di occupazione militare, è
un'ulteriore violazione dell'art. 11 della Costituzione.

La giustificazione dell'aiuto umanitario è risibile e palesemente
strumentale. L'aiuto umanitario è una cosa seria, non può e non deve
diventare strumento di dominio: per questo i compiti umanitari non possono
essere lasciati nelle mani degli eserciti o sotto il controllo dei governi
di guerra. Devono essere le agenzie delle Nazioni Unite, le Ong e il
volontariato a organizzare gli aiuti.

In Italia lo stanno già facendo e si coordinano, in particolare, nel Tavolo
di solidarietà con l'Iraq, che sta organizzando aiuti veramente
indipendenti e finalizzati unicamente ad affrontare la tragedia umanitaria,
a sostenere la popolazione e  a metterla in grado al più presto di
riprendere la propria vita normale.

Rinnoviamo l'appello a sostenere le organizzazioni veramente indipendenti
presenti nelle zone di guerra e ad organizzare la raccolta dei fondi in
ogni città: il popolo della pace non solo testimonia il suo dolore per le
vittime, ma saprà generosamente impegnarsi in questa azione di solidarietà,
in coerenza con le fondamenta politiche del movimento pacifista e senza
nessuna commistione con le occupazioni militari, comunque mascherate.



C/c postale 507020 intestato "Solidarietà Iraq"

Garanti:  Pierre Carniti, don Luigi Ciotti, Margherita Hack, Pietro Ingrao

http://www.tavoloiraq.org



"Fermiamo la Guerra"





Sommario

Iniziative
Milano: Assemblea Nazionale dell'Associazione Culturale Punto Rosso - Fma
(17 maggio 2003)
Milano: resoconto dell'assemblea degli amici di Punto Rosso-Fma (Milano il
17 marzo 2003)

Lup - Libera Università Popolare - i prossimi corsi
- Il Sistema della Comunicazione (parte II)
- Immigrazione e globalizzazione

Magenta (MI): dibattito pubblico: L'impero del caos (28 aprile 2003)
Massa: incontro con Rosalina Tuyuc (22 aprile 2003)
Carrara: rassegna sul cinema algerino
Garbagnate (MI): L'acqua alle multinazionali (24 aprile 2003)
Arese (MI): Globalizzazione e guerra (24 aprile 2003)

Materiali:
- Riflessioni dopo la manifestazione del 12 aprile di Marco Bersani
- Novità Edizioni Punto Rosso: uscite imminenti



ASSEMBLEA NAZIONALE DELL'ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO - FORUM
MONDIALE DELLE ALTERNATIVE

MILANO, SABATO 17 MAGGIO 2003, dalle ORE 10.30 ALLE 19.30 presso la SALA
AEM in via della Signora 10 (MM1 - MM3 Duomo).

Questa assemblea vuole essere, in primo luogo, una occasione di analisi e
confronto sulla situazione politico-culturale attuale. Con particolare
riferimento alle condizioni e alle prospettive del movimento dei movimenti
di cui facciamo parte, nello sforzo di immaginazione e di proposizione per
i lineamenti fondamentali di una politica e di una cultura comune di
alternativa. Anche in riferimento alle sorti di una possibile rifondazione
della sinistra italiana.

In secondo luogo si cercherà di tessere una rete culturale e sociale in
grado di produrre queste ricerche e di vivificarle nelle articolazioni
nazionali e internazionali di movimento.

In proposito verrà messo in rete un  breve un documento introduttivo, che
farà da contributo comune e iniziale alla discussione.

All'assemblea parteciperà François Houtart, segretario generale del Forum
Mondiale delle Alternative. Interventi iniziali a cura del direttivo del
Punto Rosso-Fma e relazione introduttiva su politica, cultura e movimento
di Mimmo Porcaro (studioso della politica).

Siete tutti invitati........




Il 17 marzo si è svolta, a Milano, una riunione tra compagni e amici di
Punto Rosso - Forum Mondiale delle Alternative.

La riunione ha affrontato i problemi organizzativi ed economici di PR.

Riteniamo utile allargare quanto emerso a coloro i quali, in questi anni,
sono stati vicini a PR-FMA e alle sue iniziative.  Eccovi quindi una breve
sintesi della relazione introduttiva e del dibattito che ne è seguito.



Relazione Introduttiva:



Si confermano le linee direttrici dell'attività politica e culturale del
Pr-Fma. La scelta di lavorare su una prospettiva di sinistra alternativa al
corso dominante del mondo, di essere promotori, fornitori, di strumenti
culturali del movimento contro la globalizzazione neoliberista è strategica
e promettente. L'attività formativa entro la Libera Università Popolare, il
processo in corso di sua espansione in una costituenda rete mondiale (la
cosiddetta  Università di Porto Alegre) di università popolari, l'attività
editoriale delle Edizioni Punto Rosso, l'organizzazione delle conferenze,
dei convegni ecc. risponde positivamente a una richiesta e un'esigenza
molte sentite e diffuse. Veniamo elogiati e incoraggiati. Tuttavia il fermo
proposito è sempre quello di migliorare, affinare, crescere.

Parallelamente a ciò, tuttavia il PR-FMA si trova ad affrontare una grave
crisi economica. Non è esagerato sostenere che si tratti di una crisi di
sopravvivenza. L'emergenza scaturisce dall'estinguersi di una fonte di
finanziamento che ha contribuito, in modo determinante, alla sopravvivenza
di PR sin dalla sua nascita.

Questa crisi viene a concretizzarsi in un momento in cui più forte è la
necessità e la domanda di cultura alternativa e d'iniziativa politica. Ciò
esalta e sottolinea la drammaticità di questa crisi, ma contemporaneamente
la inserisce in un contesto generale - sviluppo del movimento e attenzione
ai temi che costituiscono l'essenza stessa della nostra iniziativa - che
permette di ipotizzare strade d'uscita non volontaristiche e non puramente
organizzative.

Per inciso va detto, che grazie all'andamento anche economicamente positivo
(seppur moderatamente) d'iniziative come l'editoria o i corsi LUP, e grazie
ad accantonamenti effettuati negli anni passati, possiamo contare su di un
anno per avviare a soluzione i nostri problemi.

Il problema "vita o morte di PR-FMA" è evidentemente politico e tale deve
essere la sua soluzione. Non può essere quindi solo legata a qualche
"invenzione" economica od organizzativa, (comunque da ricercare).



E' necessario rilanciare PR-FMA:



- potenziando l'attività "storica" di riflessione, elaborazione e
divulgazione politico-culturale attraverso l'apporto di lavoro volontario
dei soci.

- promuovendo con il contributo attivo dei soci, nuove iniziative in grado
di contribuire anche economicamente allo sviluppo di PR.

L'attività storica può trarre grandi benefici da una partecipazione più
attiva dei soci. L'attività editoriale e l'organizzazione dei grandi
convegni necessitano, solo per fare un esempio, di traduttori e di
correttori di bozze, ma anche di molti supporti, meno qualificati, ma non
meno necessari.

L'attivizzazione dei soci è poi indispensabile per sviluppare nuovi campi
d'iniziativa. Realisticamente, i soci su cui si è basata, sino ad oggi,
l'attività di PR-FMA non hanno materialmente il tempo per sviluppare
iniziative diverse da quelle "storiche".

Ipotizziamo di rivolgerci a quanti ci sono vicini e al movimento,
proponendo iniziative che costituiscano delle risposte a esigenze diverse
di socializzazione, di svago e più in generale di una vita migliore. Non
vogliamo metterci a fare business, ma sviluppare iniziative che, in linea
con le posizioni di PR, possono contribuire alla sua sopravvivenza
economica.

Per uscire dal generico, pensiamo ad attività come: turismo consapevole,
commercio equo e solidale, gruppi d'acquisto. Alcune iniziative già sono in
campo o in corso di realizzazione come i corsi di ballo o le "cene
dell'altro mondo". Ci attendiamo inoltre proposte idee e contributi dai
soci. Invitiamo tutti a contribuire e questa fase d'allargamento
dell'iniziativa. Il PR può diventare, senza perdere nulla di quello che è
stato sinora, anche il luogo in cui i soci propongono e sviluppano
iniziative "altre".

Nelly e gli altri compagni nella sede di Milano sono pronti a raccogliere
tutti i suggerimenti che vorrete dare.  Occorre però ripetere che non
bastano le idee, è necessaria la forza per realizzarle. Per questo serve la
disponibilità dei soci ad attivarsi concretamente dedicando a PR tempo e
capacità.

Un'ultima nota sul tesseramento. Abbiamo lanciato la campagna di
tesseramento 2003 che sta procedendo lentamente anche per i problemi che
abbiamo avuto nel diffonderla. Chiediamo ai soci di assumere un
atteggiamento attivo anche nei confronti del tesseramento: non basta
tesserarsi, occorre promuovere il tesseramento a PR tra tutti coloro sono
interessati allo sviluppo di una cultura alternativa.

Anche su quest'aspetto Nelly nella sede di Milano può fornire tutte le
informazioni e i materiali.

Siamo convinti che da una partecipazione più attiva e da un maggior
protagonismo dei soci si possano trarre le forze per aumentare il
radicamento di PR e risolvere, almeno in parte, gli attuali problemi.

Il dibattito che è seguito, ha messo in luce una disponibilità dei presenti
ma ha anche evidenziato che la mancanza di un ruolo attivo dei soci è anche
il risultato di un'impostazione che, in questi anni, non ha concretamente
sollecitato un diverso rapporto con  la struttura centrale di PR.

La sollecitazione emersa con più forza è di passare da una richiesta
generica d'attivazione a richieste specifiche che indichino con chiarezza
che cosa i soci possono fare e su quali iniziative. E stata anche
evidenziata una difficoltà reale: spesso chi segue il PR è impegnato, in
misura più o meno forte, all'interno di altre organizzazioni. Si è quindi
proposto di verificare la possibilità di promuovere iniziative coordinate
anche con altre organizzazioni vicine a PR evitando la dispersione di forze.


LUP- LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE

prossimi corsi




Dipartimento di critica dell'economia politica e della società "Rosa Luxemburg"





IL SISTEMA DELLA COMUNICAZIONE. PARTE II: LA REALTA', L'IDEOLOGIA, LE
ALTERNATIVE.



Durata: 3 incontri. Luogo: Punto Rosso, via Morigi 8, Milano. Quota di
partecipazione: 10 euro



Primo incontro. Mercoledì 7 Maggio, ore 18.30.

Gli effetti della comunicazione mediatica: strategie, presunzioni,
ideologia, realtà.

Relatore: Francesco Siliato (Politecnico di Milano).



Secondo incontro. Mercoledì 14 Maggio, ore 18.30

Il lavoro nel sistema informativo: la forma di apparato, l'impresa,
l'organizzazione, le alternative.

Relatore: Giovanni Cesareo (Politecnico di Milano)



Terzo incontro. Mercoledì 21 Maggio, ore 18.30.

I media alternativi e di movimento.

Relatori: Roberto Savio (Ips, consiglio internazionale FSM), Claudio
Jampaglia (responsabile comunicazione Attac Italia).






Dipartimento di Studi Internazionali "Patrice Lumumba"



IMMIGRAZIONE E GLOBALIZZAZIONE

I MIGRANTI E IL CONFLITTO SOCIALE NELL'ERA DEL NEOLIBERISMO



Le migrazioni d'individui non sono un fenomeno sociale dei nostri giorni.
Sono piuttosto una pratica storicamente sedimentata nel processo evolutivo
della società umana. Il movimento di popolazioni da un luogo ad un altro è
fenomeno riscontrabile in tutte le epoche storiche. La storia dell'uomo è
una storia di umanità in movimento. La stessa storia dell'Europa moderna
può essere scandita dai tempi delle migrazioni interne, dagli spostamenti
di lavoratori da un paese all'altro, dal continuo esodo dei profughi delle
guerre che hanno insanguinato il nostro continente negli ultimi cinque
secoli.

Le immigrazioni contemporanee si iscrivono in questo continuum storico ma
differiscono dal passato per le concause che oggi le generano. Gli attuali
processi migratori vanno contestualizzati all'interno dell'attuale
situazione socio-economica mondiale nella quale questi stessi si dipanano.
Si tratta di una riflessione che non può non essere posta in termini
sistemici all'interno di quel macro-fenomeno sociale definito
globalizzazione.

Tale è il sistema nel quale si inseriscono gli odierni processi migratori,
non solo per il sottosviluppo generato in alcune zone del mondo dai
processi di globalizzazione dei mercati, ma anche perché le migrazioni - e
soprattutto le politiche di controllo delle stesse, attuate dalle
"democrazie occidentali" - sono funzionali ai processi di precarizzazione e
di indebolimento della forza lavoro anche nei paesi a sviluppo avanzato.

Gli incontri formativi che proponiamo cercheranno di analizzare i punti
critici delle attuali politiche migratorie, partendo da una visione
differente che prenderà in considerazione non tanto i risultati pratici che
queste politiche si propongono, quanto i riflessi sul controllo del lavoro
migrante che le stesse provocano. Si cercherà inoltre di mettere in luce la
reale possibilità di una diversa politica migratoria.



Durata: 4 incontri. Luogo: Punto Rosso, via Morigi 8, Milano. Quota di
partecipazione: 20 Euro



1) Venerdì 9 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatore Andrea De Bonis

Processi migratori e politiche di controllo

I movimenti di popolazione negli ultimi due secoli: la creazione della
figura giuridica dello straniero - le migrazioni del dopoguerra - il
controllo del lavoro migrante nella Germania - migrazioni e segregazionismo
in U.S.A.



2) Giovedì 15 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatori Marco Ferrero e Anna Andrian

La costruzione della fortezza Europa

Diritto diseguale e controllo del lavoro migrante - il modello tedesco del
lavoratore-ospite (Gastarbeiter) - il modello assimilazionista francese -
il modello inglese: tra imperialismo e riconoscimento - le nuove migrazioni
nell'Europa del Sud - le politiche europee di immigrazione e asilo.



3) Venerdì 23 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatrici Flavia Favero e Roberta
Rossolini

I processi migratori e l'ibridazione culturale

Multicultura, intercultura, transcultura? - diversità/affinità tra
esperienze geoculturali differenti - razza, etnia, cultura: i rischi di
vecchie e nuove etichette - alla scoperta dell'ibridazione culturale.



4) Venerdì 30 Maggio 2003, 18.30-20.30, relatori Andrea De Bonis e Eleonora
Garosi, con la partecipazione del Professor Salvatore Palidda -

L'immigrazione in Italia: precarietà e criminalizzazione

La criminalizzazione dei migranti - Soft-apartheid e differenza giuridica
del migrante - Sans-papiers ed economia informale - la cittadinanza come
diritto esclusivo - il controllo del lavoro migrante in Italia - proposte
per una possibile nuova politica migratoria.





L A   L U P - LIBERA UNIVERSITA' POPOLARE



La sede LUP di Magenta in collaborazione con la LUP - Legnano



O r g a n i z z a

Una serata di riflessione e di approfondimento su:

L'IMPERO DEL CAOS

Resistenze e alternativa alla guerra e ai terrorismi



Presso la Sala Convegni IDEAL - Viale Piemonte, 10 - Magenta



Lunedì 28 Aprile 2003 - alle ore 21.



Introduzione: * Prof. Filomena Battipaglia - LUP Magenta

Relazioni:

* Giorgio Riolo - Ass. Culturale Punto Rosso - Milano

* Don Alberto Vitali - Pax Christi - Milano

Segue dibattito.

Coordina: * Piero Spadaro - LUP - Magenta



La LUP - Libera università popolare, inaugura con questa serata l'inizio di
una serie di attività di dibattito, studio, approfondimento, su temi di
natura politica, economica, culturale.



Per maggiori informazioni Piero Spadaro 02.97299861






"Le donne sostengono la meta' del cielo"
Antico proverbio cinese

LE DONNE NELLA RESISTENZA DEI POPOLI INDIGENI

MARTEDI 22 APRILE 2003 - ORE 21.00
SALA DELLA RESISTENZA  - PALAZZO DUCALE
PIAZZA ARANCI - MASSA

INCONTRO CON

ROSALINA TUYUC
E' una delle testimoni e simboli di lotta contro la violenza e di
resistenza del popolo indigeno del Guatemala.
E' la fondatrice ed attuale direttrice del Coordinamento nazionale delle
vedove del Guatemala (Conavigua).
E' stata una delle prime deputate maya nel Congresso della Repubblica

PARTECIPA: ALDO ZANCHETTA - Tavola della Pace della Provincia di Lucca

ORGANIZZA
ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO

CON IL PATROCINIO COMMISSIONE PARI OPPORTUNITA' PROVINCIA DI MASSA CARRARA

info: cell. 347-1085533
____________________________________________________________

INFORMAZIONI SU ROSALINA TUYUC

Rosalina Tuyuc Velasquez è una donna maya Kakchiquel proveniente da San
Juan Comalapa, nel Dipartimento di Chimaltenango, un paesino nell'altipiano
guatemalteco, duramente colpito dalla guerra.
Nel suo paese svolgeva la professione di infermiera, ma già all'età di 18
anni era Presidentessa della Gioventù Operaia Cattolica Femminile di San
Juan Comalapa. A vent'anni era presidentessa dell'Azione Cattolica del
paese. La sua famiglia era impegnata nell'ambito sociale e religioso,
quando la guerra sconvolse l'altipiano. Tutti i dirigenti popolari vennero
sistematicamente eliminati e le organizzazioni sociali sciolte. Rosalina
aveva 26 anni quando suo padre fu sequestrato nel luglio 1982. Tre anni
dopo (maggio 1985) anche suo marito scomparve, così all'età di 29 anni
rimane vedova e con due figli.
Nel 1988 fondò, assieme ad altre donne vedove, il Coordinamento Nazionale
delle Vedove del Guatemala (CONAVIGUA), di cui fu eletta Presidentessa.
Quando ancora i massacri e il genocidio si scatenavano contro il suo popolo
ebbe il coraggio di lottare contro la repressione e la militarizzazione.
Assunse anche numerosi ruoli di responsabilità che la rendono una delle
dirigenti più note e rispettate della società civile guatemalteca:
Presidentessa della Commissione delle Vittime della Violenza nel Dialogo
Nazionale; membro del Consiglio Direttivo dell'Unità di Azione Sindacale e
Popolare; membro del Tavolo di Coordinamento dell'Incontro
Intercontinentale "500 Anni di Resistenza Indigena, Nera e Popolare";
Fondatrice e coordinatrice dell'Istanza di Unità e Consenso Maya;
fondatrice e membro del Coordinamento Nazionale di Organizzazioni del
Popolo Maya del Guatemala (COPMAGUA).
Nel dicembre 1994, a 38 anni, viene eletta deputata nel Congresso della
Repubblica per il Fronte Democratico Nuova Guatemala, che raggruppa le
organizzazioni sociali e popolari guatemalteche: durante l'esperienza di
deputata si distingue per il suo impegno a favore dei settori esclusi e
assume l'incarico di VicePresidente del Congresso, di Capo gruppo
parlamentare del FDNG e di Presidentessa della Commissione per la Donna, i
Minori e la Famiglia del Congresso.
Dopo cinque anni di esperienza come deputata, nel 1999 è tornata a lottare
a fianco delle donne vedove ed è stata eletta nuovamente Presidentessa di
CONAVIGUA.
Adesso lavora anche insieme all'equipe della Premio Nobel per la Pace
Rigoberta Menchú Tum nella lotta contro l'impunità, presentando denuncie
per il genocidio commesso nei confronti dei popoli indigeni guatemaltechi.






ASSOCIAZIONE ALBERTO BENETTI
ASSOCIAZIONE CULTURALE PUNTO ROSSO


ORGANIZZANO

ALGERIA, MON AMOUR...
RASSEGNA CINEMATOGRAFICA

14 APRILE - 26 MAGGIO 2003
ORE 21
CINEMA GARIBALDI - CARRARA

LUNEDI 14 APRILE:
LA BATTAGLIA DI ALGERI
DI GILLO PONTECORVO

LUNEDI 28 APRILE:
MURIEL OU LE TEMPS D'UN RETOUR
DI ALAIN RESNAIS

LUNEDI 5 MAGGIO:
EL KALAA - LA CITTADELLE
DI MOHAMED CHOUIKH

LUNEDI 12 MAGGIO:
L'ARCHE DU DESERT
DI MOHAMED CHOUIKH

LUNEDI 19 MAGGIO:
LOUSS - ROSES DES SABLES
DI MOHAMED RACHID BENHADJ

LUNEDI 26 MAGGIO:
TOUCHIA (CANTICO DELLE DONNE DI ALGERI)
DI MOHAMED RACHID BENHADJ

Con il patrocinio
di PortoFranco - Regione Toscana, Comune di Carrara,
Comune di Massa, Provincia di Massa Carrara

In collaborazione con:
Scuola Nazionale di Cinema - Cineteca Nazionale - Roma
Centro Orientamento Educativo - Milano







IL CIRCOLO "cHE gUEVARA" DEL prc DI VIA MONVISO 124 gARBAGNATE MILANESE

IN collaborazione con l'associazione culturale punto rosso



PROMUOVE LE:

Serate di approfondimento per pensare ed agire una alternativa Alla
globalizzazione liberista



e vi aspetta numerose e numerosi



Giovedì 24 Aprile 2003 ore 21.00

"L'acqua alle multinazionali: WTO (Organizzazione Mondiale del Commercio),
accordi Gats e  privatizzazioni"

Relatore: Marco Bersani di ATTAC Italia






Associazione Culturale SGA - Spazio Giovani Autogestito di Arese

in collaborazione con Associazione Culturale Punto Rosso



organizza il dibattito



Globalizzazione e guerra



Arese - Via Salvador Allende 2

Giovedì 24 aprile 2003 - ore 20.30



Apre la serata la proiezione del video "11 settembre 2001"

Interverrà Giorgio Riolo (Ass. Cult. Punto Rosso)

Info: http://www.spaziogiovaniautogestito.it






 Materiali


RIFLESSIONI DOPO LA MANIFESTAZIONE DI SABATO 12 APRILE



di Marco Bersani



La manifestazione del 12 aprile ha dimostrato ancora una volta la forza

e lo spessore di quanto il movimento contro la guerra è riuscito a costruire

in questi mesi. Lo dimostrano le centinaia di migliaia di persone venute

in piazza a Roma (risultato per nulla scontato) e lo straordinario fatto

che nessun italiano ha ritirato le bandiere dai balconi : il segno che il

messaggio che la guerra non è finita e che non è un incidente di percorso

è in qualche modo passato fra la gente.

Per contro, è innegabile come la conquista dell'Iraq abbia altresì dimostrato

che, se è vero che il modello neoliberista è in crisi (vince militarmente

perchè non convince politicamente) è altrettanto vero che il dominio militare

che può esercitare è senza limiti. Siamo di fronte ad una nuova colonizzazione

del pianeta, con un tentativo di ridisegno militare degli equilibri
geopolitici,

con una guerra senza confini per il prelievo delle energie fossili residue

in attesa dell'accaparramento delle nuove materie prime (acqua, genoma,

specie viventi) in via di totale privatizzazione, grazie al WTO e alle
politiche

neoliberiste.

Questi elementi pongono all'insieme del movimento un problema di non poco

conto: rischiamo l'impotenza (la guerra non si è fermata) proprio nel momento

in cui è evidente la nostra forza e la nostra capacità di allargamento.

Come essere incisivi e come valorizzare la maggioranza culturale che in

questo paese si è espressa e mobilitata come mai prima d'ora contro la guerra,

in un momento in cui tutti gli spazi di mediazione sono chiusi, perchè il

modello neoliberista non se li può permettere?



E' un problema reale, che collettivamente dobbiamo affrontare. Ed è alla

luce di queste considerazioni che va affrontato quanto successo dentro il

corteo del 12 aprile, laddove una parte del movimento dei disobbedienti

ha praticato le azioni dirette di danneggiamento dei bancomat lungo il
percorso,

rompendo consapevolmente il patto interno che il movimento si era dato da

Genova in avanti.

Trovo politicamente grave e sbagliata questa scelta, ma non vorrei che fosse

discussa ancora una volta astrattamente in termini di violenza/non violenza.

Non mi interessa discutere con il bilancino se la vernice rossa sulle banche

sia accettabile, mentre la rottura delle vetrine sia condannabile.Non provo

emozioni per i bancomat, nè mi interessa come risultato di un corteo che

tutti ci si sia narcisisticamente comportati bene;non sono neppure d'accordo

a "banalizzare" la questione, riducendola ai "soliti personaggi in cerca

d'autore". Sono tutti elementi veri, ma che rischiano di oscurare la questione.

La scelta di chi ha praticato le azioni dirette durante la manifestazione

è politica: ha a che fare con l'idea che il movimento abbia fallito
nell'obiettivo

di fermare la guerra, e con la considerazione che, di fronte al dominio

militare assoluto degli Usa, nulla più contino le maggioranze culturali

e le opinioni pubbliche, ma che occorra praticare la rivolta (il riot
organizzato).

Questa credo sia la questione e su questa credo occorra aprire la discussione

.

Personalmente, considero reale il fatto che tutti gli spazi di mediazione

siano chiusi; è del resto questo il senso del binomio lotta alla guerra/lotta

al neoliberismo che è l'elemento costitutivo del movimento. Ma proprio perchè

gli spazi sono chiusi e l'avversario utilizza come unico argomento la forza

militare, la risposta non può essere il radicalismo comportamentale (sono

più radicale perchè spacco una vetrina). Era d'altronde questa (o sbaglio?)

l'elaborazione che aveva portato le ex-tute bianche dopo Genova a divenire

movimento dei disobbedienti.Teatralizzare il conflitto (protezioni,armature

etc.) di fronte ad un avversario che il conflitto lo agisce realmente,
aggredendo

e sparando nelle piazze, non aveva più senso politico. Occorreva praticare

la disobbedienza civile, sociale e di massa. Credo fosse un'acquisizione

importante, anche se, a mio avviso, troppo spesso giocata quasi solo
mediaticamente

e non come costruzione di conflitto nei territori.

Bene, credo che le "azioni" del 12 aprile facciano arretrare di un paio

d'anni questa riflessione politica, rischiando di farla divenire parodia

(francamente, chi può sostenere che la rottura di una decina di bancomat

sia la nuova "rivolta dal basso" contro la guerra preventiva permanente?).



Ma ci sono due ulteriori elementi, per cui considero sbagliata quella scelta.

Il primo è relativo al fatto che chi teorizza quella scelta, sta
contemporaneamente

dicendo che l'unità nella radicalità non è più un obiettivo del movimento.

Dopo vent'anni di ubriacatura neoliberista, in cui ci avevano sempre spiegato

che per essere uniti occorreva essere omologhi e moderati, questo movimento

ha dimostrato che allarga il suo consenso proprio continuando ad essere

radicale e plurale. Buttare a mare questa acquisizione non mi sembra un

grande risultato politico.

Infine, io credo che, dentro quelle azioni, ci sia una sbagliata idea di

cosa voglia dire aumentare la radicalità e il conflitto (attenzione, non

è per me un problema di legalità o illegalità, che sono sempre dei precipitati

storici, dunque modificabili). Questo movimento ha bisogno di più disobbedienza

( e la articolazione del trainstopping credo ne sia il miglior risultato)

praticata da tutti,  di più radicalità nei contenuti concreti delle sue

lotte (dall'estensione dei diritti,alle privatizzazioni,alla cittadinanza),

e di più radicamento nei territori.

Un lavoro lungo e determinato, non la scorciatoia di una vetrina in cui

specchiarsi narcisisticamente.



Marco Bersani






Novità Edizioni Punto Rosso

Uscite Imminenti



Bruno Bertoli

No money, please!

Favoletta civile per tempi difficili



Piero Pagliani

Alla conquista del cuore della terra

Potere, politica, economia, Eurasia, progetto imperiale Usa



Atilio Boron
Impero o Imperialismo



Quaderni di Alternatives Sud
Il potere delle transnazionali.
Il punto di vista del Sud



François Houtart
La tirannia del mercato e le alternative



F. Houtart, S. Amin (a cura di)
La globalizzazione delle resistenze.
Lo stato delle lotte 2003






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