[Date Prev][Date Next][Thread Prev][Thread Next][Date Index][Thread Index]

Report from Amman #5



di Rosarita Catani
da Shafa Badran
(Amman)
Giordania


Report n. 5


Resistenze sporadiche continuano in Iraq, dopo che le forze statunitensi 
attendono di consolidare il loro potere nella regione.

Le truppe americane sono state attaccate nel Nord e nel Sud dell’Iraq, 
stamani. Alcuni iracheni sono stati uccisi ed altri catturati.

La cittadina di Mousul, nel Nord dell’Iraq, continua ad essere teatro di 
violenza.

Le forze di coalizione affermano che in Iraq i Mujahideen-I-Khalq iraniani 
continuano ad attaccare le forze americane.

La cosa spiacevole è che non annunciano che hanno preso tutti i pozzi di 
petrolio.

Un testimone racconta: “Sono un medico, abito a Karkut. La mia abitazione è 
proprio vicina ai pozzi di petrolio. I soldati americani hanno circondato i 
pozzi con i loro tank e non fanno avvicinare nessuno.  Proteggono i pozzi 
di petrolio ma non proteggono le persone. In questo momento l’acqua nel 
nostro paese è più vitale dei pozzi di petrolio, ma, gli americani lasciano 
che si ruba l’acqua, si rubano le medicine dagli ospedali senza intervenire”.

A Bagdad, le persone continuano a manifestare. Oggi è stato formato il 
Partito Democratico. Intanto, l’emergenza per la città cresce sempre di 
più. Non è stato ripristinato ancora nessun servizio: acqua, luce, gas. La 
Mezza Luna irachena chiede aiuto e protezione.

Tutto questo succede mentre gli americani sono intensi a risolvere il 
giallo delle prigioni di Saddam Hussein. Fino ad oggi, nelle prigioni 
sotterranee scoperte non è stato trovato nessun detenuto.

Prima della guerra, in un’intervista rilasciata ad Al Jazeera, 
Saddam   alla domanda del suo intervistatore rispondeva:

D: per quanto riguarda i rapporti con il Kuwait, sappiamo che quest’ultimo 
ha posto come condizione per una riconciliazione con Bagdad il rilascio dei 
suoi prigionieri. Avete ancora cittadini kuwaitiani nelle vostre carceri?

R: e’ stato emesso un decreto governativo con cui abbiamo rilasciato tutti 
i carcerati sia politici che criminali, in generale arabi, non solo 
iracheni. Eccezion fatta per le spie che hanno lavorato per gli USA e 
Israele. Abbiamo rilasciato anche i condannati per omicidio a condizione 
che la famiglia del colpevole si accordi con quella della vittima e che sia 
concesso il perdono secondo la volontà delle due parti. Per la prima volta 
nella Storia, le prigioni irachene sono oggi le uniche prigioni al mondo ad 
esser vuote.

Gli scavi per ritrovare i prigionieri continuano, poiché, alcuni testimoni 
hanno dichiarato di aver sentito delle voci provenienti dal sottosuolo che 
chiedevano aiuto. Vi sono persone che non sanno più nulla dei loro cari 
dopo l’arresto. Il problema è che non riescono a trovare l’entrata di 
queste prigioni. Né una porta, né una finestra.

Un soldato iracheno, trasferitosi nel Nord dell’Europa, parlando al 
telefono con la televisione araba Al Jazeera ha dichiarato:

“Ero un soldato e prestavo servizio durante il regime di Saddam. Le 
prigioni le conosco. Ho portato diverse volte i prigionieri lì ma non so 
dov’è l’entrata di quella prigione.

Gli americani e gli inglesi però sanno dov’è l’ingresso perché le hanno 
costruite loro quando hanno messo Saddam al potere. “

Se quanto dichiarato è vero le forze anglo-americane dovranno rispondere di 
questo crimine.

(fine.)