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BIBLIOTECHE BRUCIATE
BIBLIOTECHE BRUCIATE
Articolo di Elisabetta Caravati
E' mai bruciata la biblioteca d'Alessandria? In un libro leggo di un
veggente che ha colto nel volo degli uccelli l'annuncio del rogo imminente
della biblioteca d'Alessandria. Solo la memoria - scrivera' poi l'autore
del libro - solo la memoria, potra' salvare i segni di irripetibili volumi.
Di tutti i volumi.
Nessun giornalista in quell'estenuante diretta televisiva dove viene
mostrata all'infinito la caduta di una statua, si ricorda di ricordare che
quei carriarmati sono entrati in quella citta' di quello Stato, senza
alcuna autorizzazione da parte dell'ONU e sono quindi invasori!
E prima di quella statua gia' erano caduti uomini in un insieme composto
da: donne, bambini, civili, vecchi, giornalisti, soldati (soldati iracheni,
ma anche anglo-americani ed un anglo americano non muore certo di meno;
come il ladro sulla croce nella "Buona Novella" di De Andre'). Ed erano
cadute abitazioni e ponti e strade ed ospedali...
E poi, subito dopo, sono cadute lacrime di dolore; e dolore ancora per
cadaveri e macerie, e per la fame e per i saccheggi ed i linciaggi e per i
sunniti che sparano agli sciiti e per gli sciiti che sparano ai sunniti...
Ma Bush da Washington, dichiara: "A Bagdad non c'e' anarchia, solo liberta'!"
La liberta' e' partecipazione, cantava qualcuno tempo fa; lontano comunque
dal tempo in cui bruciava la biblioteca d'Alessandria.
La', nella terra fra i due fiumi, nessuno canta, tutti partecipano alla
distruzione di tutto e la biblioteca nazionale brucia.
Bruciano millenni e milleni di storia!
Brucia tutto cio' che non e' stato ancora saccheggiato e gia' prima bombardato!
Nel paese dove nacque la scrittura e con essa la civilta' umana, distrutti
nel nome della guerra preventiva e dalla liberta' e della democrazia,
reperti archeologici di seimila anni fa. Allor quando i Greci ed i Romani
non avevano ancora trovato una stabile dimora, la', in Mesopotania, gia' si
scriveva con caratteri cuneiformi sulle tavolette d'argilla...
Brucia Babilonia!
Riusciranno domani, i bambini iracheni di oggi, a trovare frammenti di pace
e di liberta' e di democrazia sotto ai cumuli di macerie e di cadaveri e in
cio'che resta delle ceneri del falo'della loro civilta'?
Nel rogo della biblioteca d'Alessandria e' andato perso tutto! In un'altra
biblioteca invece arrivarono in tanti per impedire che un'altra volta
ancora andasse distrutto tutto. Arrivarono ragazzi e ragazze con maglioni
pesanti e giacche a vento e stivaloni, si passarono pacchi e pacchi di
libri infradiciati dal fango; vennero chiamati "angeli del fango" e poi,
solo qualche mese dopo, riempiti di epiteti ingiuriosi. E li', in quei
sotterranei immensi e bui della Biblioteca Nazionale di Firenze, quei
ragazzi con voce ben alta e stonata avevano cantato "Bella ciao"; la prima
di tante canzoni che inizio' ad allontanare quella generazione dai Beatles.
elisabetta caravati