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Medici Senza Frontiere - Cronache da Baghdad
- Subject: Medici Senza Frontiere - Cronache da Baghdad
- From: Carlo Gubitosa <c.gubitosa@peacelink.it>
- Date: Mon, 07 Apr 2003 17:06:14 +0200
Medici Senza Frontiere - Cronache da Baghdad
(03/04/2003)
Dalla settimana scorsa un'e'quipe dell'organizzazione umanitaria medica
internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) lavora con i colleghi
dell'Al-Kindi General Hospital, un ospedale con 250 posti letto nella zona
nord-est di Baghdad, per supportare l'assistenza medica d'urgenza rivolta
per i feriti. Un chirurgo, un anestesista e un medico esperto in medicina
d'urgenza di MSF si sono uniti ad un'e'quipe di medici e chirurghi
iracheni, e lavorano a turni di 24 ore ogni due giorni.
Martedi' 1 aprile uno dei medici, il Dott. Morten Rostrup, Presidente di
MSF International, ha parlato a MSF attraverso un giornalista presente a
Baghdad:
"Per due giorni, durante la tempesta di sabbia della scorsa settimana, non
si vedeva a piu' di 200 metri, e la sabbia entrava dappertutto: negli
occhi, nelle orecchie, in gola... E poi la citta' e' circondata da un
anello di fumo proveniente dagli incendi dei pozzi. Per fortuna la pioggia
ha liberato l'aria, ma i bombardamenti continuano."
"L'atmosfera e' cambiata. All'inizio della guerra, gli abitanti di Baghdad
cercavano di condurre una vita normale, di mantenere il loro ritmo in
questa situazione assurda. Ma le tensioni crescono e i bombardamenti
s'intensificano."
"Abbiamo visto feriti, vittime civili con lesioni leggere oppure con traumi
gravissimi che richiedono interventi chirurgici, e anche morti. Molte
ferite sono causate da frammenti metallici volanti. E' difficile capire,
mentre si esamina un paziente, se le ferite sono causate da bombe o da
fuoco antiaereo."
"Qualche giorno fa un muro e' crollato su una donna, che ha riportato la
frattura di diverse ossa facciali. Per fortuna non c'e' stata emorragia
cerebrale. Ieri (31 marzo) in ospedale sono arrivati 19 feriti, tra cui
alcuni bambini. Un bimbo e' morto in sala operatoria, altri tre pazienti
subito dopo l'arrivo in ospedale. La maggior parte dei traumi era stata
causata da schegge. Due giorni prima avevamo assistito a due operazioni su
ragazzi che presentavano ferite da shrapnel all'addome. Fortunatamente
l'intestino non era stato perforato; ma fegato e reni presentavano alcune
ferite di livello non gravissimo. E' frustrante e angosciante per l'e'quipe
vedere queste ferite."
"Lo shock e il trauma psicologico dovuto alle esplosioni hanno causato
sindromi da shock e dolori al petto riferibili allo stress, problemi di
respirazione e apoplessie. Abbiamo anche rilevato un aumento dei casi
d'infarto. La situazione e' molto tesa e la gente e' preoccupata, ha paura,
se ne sta in casa. La maggior parte dei negozi resta chiusa. C'e' ancora un
po' di traffico per le strade, e la nostra e'quipe riesce a spostarsi tra
l'ospedale e la nostra abitazione, situata in una zona periferica
tranquilla, per la maggior parte risparmiata dalla guerra. Ci sono case
danneggiate in centro, e, mentre ci muoviamo, sentiamo spesso delle
esplosioni."
"Fino ad ora, al-Kindi ha funzionato bene, grazie a medici locali
competenti e motivati, ma c'e' bisogno di alcuni farmaci specifici, in
particolare di antidolorifici e anestetici. MSF provvedera' ai
rifornimenti. Si continua a fornire il normale servizio d'assistenza
sanitaria - la gente ha ancora bisogno di cure per malattie croniche - e,
dal momento che, a causa della guerra, potrebbe diventare di colpo
impossibile rifornirsi di materiale medico di base, terremo sotto stretto
controllo la situazione e cercheremo di recuperare ulteriori scorte quando
necessario."
"I medici hanno esperienza di chirurgia traumatica, e vogliono restare
nell'ospedale, continuare a lavorare. Siamo qui per aiutare i nostri
colleghi, se ne hanno bisogno. E, se ci sara' una battaglia intorno a
Baghdad, Al-Kindi potrebbe essere uno dei principali ospedali per
l'accoglienza dei feriti. Percio' la nostra presenza potrebbe essere
importante anche piu' avanti."
Dott. Morten Rostrup, Presidente, MSF International