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Medici Senza Frontiere - Cronache da Baghdad



Medici Senza Frontiere - Cronache da Baghdad
(03/04/2003)
Dalla settimana scorsa un'e'quipe dell'organizzazione umanitaria medica 
internazionale Medici Senza Frontiere (MSF) lavora con i colleghi 
dell'Al-Kindi General Hospital, un ospedale con 250 posti letto nella zona 
nord-est di Baghdad, per supportare l'assistenza medica d'urgenza rivolta 
per i feriti. Un chirurgo, un anestesista e un medico esperto in medicina 
d'urgenza di MSF si sono uniti ad un'e'quipe di medici e chirurghi 
iracheni, e lavorano a turni di 24 ore ogni due giorni.
Martedi' 1 aprile uno dei medici, il Dott. Morten Rostrup, Presidente di 
MSF International, ha parlato a MSF attraverso un giornalista presente a 
Baghdad:

"Per due giorni, durante la tempesta di sabbia della scorsa settimana, non 
si vedeva a piu' di 200 metri, e la sabbia entrava dappertutto: negli 
occhi, nelle orecchie, in gola... E poi la citta' e' circondata da un 
anello di fumo proveniente dagli incendi dei pozzi. Per fortuna la pioggia 
ha liberato l'aria, ma i bombardamenti continuano."

"L'atmosfera e' cambiata. All'inizio della guerra, gli abitanti di Baghdad 
cercavano di condurre una vita normale, di mantenere il loro ritmo in 
questa situazione assurda. Ma le tensioni crescono e i bombardamenti 
s'intensificano."

"Abbiamo visto feriti, vittime civili con lesioni leggere oppure con traumi 
gravissimi che richiedono interventi chirurgici, e anche morti. Molte 
ferite sono causate da frammenti metallici volanti. E' difficile capire, 
mentre si esamina un paziente, se le ferite sono causate da bombe o da 
fuoco antiaereo."

"Qualche giorno fa un muro e' crollato su una donna, che ha riportato la 
frattura di diverse ossa facciali. Per fortuna non c'e' stata emorragia 
cerebrale. Ieri (31 marzo) in ospedale sono arrivati 19 feriti, tra cui 
alcuni bambini. Un bimbo e' morto in sala operatoria, altri tre pazienti 
subito dopo l'arrivo in ospedale. La maggior parte dei traumi era stata 
causata da schegge. Due giorni prima avevamo assistito a due operazioni su 
ragazzi che presentavano ferite da shrapnel all'addome. Fortunatamente 
l'intestino non era stato perforato; ma fegato e reni presentavano alcune 
ferite di livello non gravissimo. E' frustrante e angosciante per l'e'quipe 
vedere queste ferite."

"Lo shock e il trauma psicologico dovuto alle esplosioni hanno causato 
sindromi da shock e dolori al petto riferibili allo stress, problemi di 
respirazione e apoplessie. Abbiamo anche rilevato un aumento dei casi 
d'infarto. La situazione e' molto tesa e la gente e' preoccupata, ha paura, 
se ne sta in casa. La maggior parte dei negozi resta chiusa. C'e' ancora un 
po' di traffico per le strade, e la nostra e'quipe riesce a spostarsi tra 
l'ospedale e la nostra abitazione, situata in una zona periferica 
tranquilla, per la maggior parte risparmiata dalla guerra. Ci sono case 
danneggiate in centro, e, mentre ci muoviamo, sentiamo spesso delle 
esplosioni."

"Fino ad ora, al-Kindi ha funzionato bene, grazie a medici locali 
competenti e motivati, ma c'e' bisogno di alcuni farmaci specifici, in 
particolare di antidolorifici e anestetici. MSF provvedera' ai 
rifornimenti. Si continua a fornire il normale servizio d'assistenza 
sanitaria - la gente ha ancora bisogno di cure per malattie croniche - e, 
dal momento che, a causa della guerra, potrebbe diventare di colpo 
impossibile rifornirsi di materiale medico di base, terremo sotto stretto 
controllo la situazione e cercheremo di recuperare ulteriori scorte quando 
necessario."

"I medici hanno esperienza di chirurgia traumatica, e vogliono restare 
nell'ospedale, continuare a lavorare. Siamo qui per aiutare i nostri 
colleghi, se ne hanno bisogno. E, se ci sara' una battaglia intorno a 
Baghdad, Al-Kindi potrebbe essere uno dei principali ospedali per 
l'accoglienza dei feriti. Percio' la nostra presenza potrebbe essere 
importante anche piu' avanti."

Dott. Morten Rostrup, Presidente, MSF International