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"Non vogliamo uccidere civili" - editoriale di PeaceLink
- Subject: "Non vogliamo uccidere civili" - editoriale di PeaceLink
- From: Alessandro Marescotti <a.marescotti@peacelink.it>
- Date: Mon, 31 Mar 2003 23:23:05 +0200
Militari obiettori di coscienza
"Non vogliamo uccidere civili"
Due militari britannici si sono rifiutati di combattere in Irak. Hanno
disobbedito agli ordini dicendo di non voler partecipare ad un conflitto
che avrebbe comportato la morte di civili innocenti. Ce ne dà notizia il
Corriere della Sera (31 marzo 2003) che riprende un articolo del Sunday
Times. I due militari sono rispettivamente un soldato semplice e un tecnico
della sedicesima Brigata d'assalto aviotrasportata. La loro dichiarazione
di obiezione di coscienza risale all'inizio di marzo, prima ancora che
scattasse l'attacco e iniziasse l'attuale carneficina. "Il loro caso è
nelle mani di una legale di grande esperienza", ha detto Justin
Hugheston-Roberts, presidente di "Forces Law" che si occupa dei militari e
delle loro famiglie. L'ex ministro Robin Cook - dimessosi dal governo
britannico per via dell'intervento in Irak - ha affermato: "Voglio che i
nostri soldati tornino a casa, e tornino prima che molti di loro siano
uccisi". I due obiettori di coscienza britannici sono già tornati in patria
e sono nella caserma di Colchester nell'Essex. Rischiamo due anni di
prigione ma potrebbero invocare la legislazione europea sui diritti umani e
il caso potrebbe diventare un precedente importante oltre che una questione
internazionale. Il diritto della coscienza di obiettare non può essere
infatti ristretto solo al caso classico del rifiuto totale dell'uso delle
armi. Rifiutarsi di uccidere civili inermi è una ragione sufficiente per
esercitare l'obiezione di coscienza: questo è il nodo su cui la difesa dei
militari affronterà il processo. Il diritto di fedeltà alla propria
coscienza su questioni così profonde deve prevalere sul diritto dello Stato
di richiedere l'obbedienza e di imporre la violenza delle armi e della
morte. L'obiezione di coscienza dei due militari britannici può aprire -
come è avvenuto per i "refusenik" israeliani, obiettori alla guerra nei
territori palestinesi - un nuovo fronte di impegno per la pace. Le bandiere
arcobaleno possono entrare nelle caserme. Nessuno conosce l'orrore della
guerra come i militari i quali in questo momento combattono, uccidono e
muoiono per i sogni di vittoria di due imboscati come Bush e Blair.
Alessandro Marescotti