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Brano tratto da "De Vita Agricolae" di Tacito
Brano tratto da "De Vita Agricolae" di Tacito
Il brano è tratto dal discorso di Calcago, uno dei capi dei Britanni,
che incita i soldati alla battaglia contro i Romani che nell' 84 d.C. li
stavano invadendo
RAPTORES ORBIS, PREDATORI DEL MONDO,
POSTQUAM CUNCTA VASTANTIBUS DEFUERE TERRAE, ADESSO CHE MANCANO TERRE
ALLA VOSTRA SETE DI DEVASTAZIONE,
MARE SCRUTANTUR, FRUGATE ANCHE IL MARE.
SI LOCUPLES HOSTIS EST, AVARI, AVIDI SE IL
NEMICO È RICCO,
SI PAUPER,
AMBITIOSI. ARROGANTI SE È
POVERO.
QUOS NON ORIENS, NON OCCIDENS SATIAVERIT. GENTE CHE NÈ L'ORIENTE
NÈ L'OCCIDENTE POSSONO SAZIARE.
SOLI OMNIUM OPES ATQUE INOPIAM SOLO VOI BRAMATE
POSSEDERE CON PARI SMANIA
PARI ADFECTU CONCUPISCUNT. RICCHEZZA E
MISERIA.
AUFERRE TRUCIDARE RAPERE RUBANO,
MASSACRANO, RAPINANO
FALSIS NOMINIBUS IMPERIUM. E CON FALSO
NOME LO CHIAMANO IMPERO.
ATQUE UBI SOLITUDINEM FACIUNT INFINE DOVE
FANNO IL DESERTO,
PACEM APPELLANT LO
CHIAMANO "PACE".
AN EANDEM ROMANIS IN BELLO VIRTUTEM VOI CREDETE CHE I
ROMANI ABBIANO IN GUERRA
QUAM IN PACE LASCIVIAM ADESSE CREDITIS ? UN VALORE PARI
ALL'ARROGANZA CHE ASSUMONO IN TEMPO DI PACE ?
METUS AC TERROR SUNT INFIRMA VINCLA CARITATIS; PAURA E TERRORE SONO
VINCOLI D'AFFETTO DEBOLI ;
QUAE UBI REMOVERIS, UNA
VOLTA VENUTI MENO,
QUI TIMERE DESIERINT, ODISSE INCIPIENT CHI CESSERÀ DI
TREMARE PROVERÀ ODIO.
Cambiano i quadri storici ma sembra restare eterna la sete imperiale di
dominio e di devastazione.
NON RASSEGNAMOCI A NON VOLER TENTARE DI FERMARLI
A TUTTI I COSTI
a cura dello Slai Cobas