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Un grido di pace lanciato dal satellite



UN GRIDO DI PACE LANCIATO DAL SATELLITE

I piccoli Davide della televisione proseguono la loro sfida con i Golia 
dell'emittenza privata. Giovedi' sera il messaggio di pace lanciato da 
Dario Fo e Franca Rame raggiungera' tutte le parabole d'Italia, e le 
trasmissioni arcobaleno proseguiranno anche nei prossimi giorni su Global 
Tv e No War Tv.

di Carlo Gubitosa - <c.gubitosa@peacelink.it>

Dopo il recente exploit delle tv di quartiere, che il 22 febbraio hanno 
esteso il circuito "Telestreet" con piu' di venti nuove emittenti a corto 
raggio, il video-attivismo si sta muovendo anche nell'ambito delle 
trasmissioni satellitari. La necessita' di produrre informazioni 
indipendenti sul conflitto in Iraq ha rilanciato due progetti gia' avviati 
di televisione via satellite: Global Tv, che ha aperto le sue trasmissioni 
durante il Forum Sociale Europeo, e No War Tv, "battezzata" durante le 
fiaccolate pacifiste del 10 dicembre organizzate dal cartello "Fuori 
l'italia dalla guerra".
Global Tv e' una emittente di area antagonista che si definisce 
"disobbediente, ma non dei disobbedienti", e i suoi attivisti (tutti 
volontari) spiegano che "contro l'imbroglio dei media 
democratici,imparziali, astratti, rivendichiamo la nostra appartenenza ad 
un contesto politico reale e condiviso. Non vogliamo leggere o interpretare 
la realta', ma partecipare alla sua costruzione".
Oltre al racconto del forum fiorentino, il "curriculum" di Global Tv 
comprende la la cronaca del 15 febbraio, giornata mondiale per la pace, e 
la diretta del capodanno 2003 a Termini Imerese, con piu' di 15 ore di 
trasmissione direttamente dagli stabilimenti della FIAT.
Queste nuove esperienze di produzione televisiva portano il segno della 
"generazione internet", e sul sito www.tvglobal.org sono gia' disponibili 
materiali video sulle manifestazioni di sabato 22, oltre agli archivi delle 
trasmissioni effettuate finora. Tutto ruota attorno al concetto di 
"polimedialita'", un neologismo coniato per definire l'utilizzo "ibrido" di 
piu' tecnologie, con un felice matrimonio tra la rete (libertaria e 
decentrata, ma al tempo stesso elitaria) e la televisione (popolare e 
diffusa, ma di fatto monopolizzata).
Accanto alla "tv disobbediente" c'e' anche la "tv intellettuale": No War 
TV, che nasce dal lavoro di una "task force" culturale guidata dal 
giornalista Giulietto Chiesa. La sede dell'emittente e' Roma, scelta tra 
l'altro per la presenza di due riviste che hanno dato il loro sostegno 
all'iniziativa: il settimanale "Carta" e il quotidiano "Il Manifesto".
Tra i promotori di No War Tv troviamo Luciana Castellina, don Luigi Ciotti, 
Mario Monicelli, Gianfranco Mascia e Alessandro Dalai, amministratore 
delegato della "cooperativa di professionisti dell'informazione" creata 
attorno a questo progetto di videocomunicazione satellitare.
La sostenibilita' economica di No War Tv e' stata garantita da un 
finanziamento di circa 100 mila euro erogato da Banca Etica, e strada 
facendo anche l'Arci e trenta comuni della Toscana si sono aggregati 
all'iniziativa. Insomma una bella squadra, a cui si e' aggiunto perfino un 
premio Nobel.
Si tratta di Dario Fo, che assieme a Franca Rame giovedi' 27 marzo alle 
20,30 portera' in scena sulla neonata tv satellitare uno spettacolo comico 
intitolato "Ubu Ba Va alla guerra".
Questa performance teatrale e' stata registrata lunedi' 24 al teatro 
Nazionale di Milano, rivelando un tono grottesco e satirico che lascia 
spazio anche all'informazione, con documenti e interviste: la registrazione 
di un dialogo tra Dario Fo e Giorgio Bocca, un intervento di Daniele 
Luttazzi e una inchiesta inedita di una televisione svizzera, mai trasmessa 
in Italia.
"In questo momento - spiegano Dario Fo e Franca Rame - sentiamo la 
necessita' di tentare di raggiungere il pubblico piu' vasto possibile per 
raccontare alcuni fatti che le televisioni censurano sulla guerra in Iraq e 
in Afghanistan, sul petrolio e sugli interessi che stanno dietro a questi
conflitti. Abbiamo deciso di affiancare le iniziative televisive che il 
movimento sta sviluppando con le televisioni di strada, Global Tv e No War 
Tv, con uno spettacolo di tipo teatrale. Se ci riusciremo sara' un 
risultato positivo dal punto di vista dell'informazione ma anche un 
esperimento nel processo di creazione di una Tv indipendente".
Secondo Giulietto Chiesa "questa guerra, fin dalle prime battute, dimostra 
che tutti stanno cascando nella trappola di inseguire i carri armati nel 
deserto. Vediamo solo l'informazione militare che il Pentagono organizza 
per il mondo. Uno dei modi in cui noi non faremo informazione e' questo: 
cercheremo invece di parlare con la gente in tutto il mondo, per raccontare 
come il mondo e l'Italia reagiscono alla guerra".
Le due tv satellitari trasmettono a fasce orarie alterne sul canale 498 del 
"Goldbox" collegato alla parabola, e a partire dal 13 marzo anche il canale 
"Planete" (bouquet Tele+ Digitale, canale 35) diffonde ogni giorno il 
segnale di Global Tv, dalle undici a mezzanotte. Le trasmissioni 
satellitari vengono anche catturate e ritrasmesse in analogico da varie 
emittenti del circuito Telestreet.

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Carlo Gubitosa e' un giornalista freelance che collabora con l'associazione 
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