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COM STAMPA Lilliput Brescia Guerra
NO ALLA GUERRA
NON IN NOSTRO NOME
Un altro crimine contro l’umanità si sta perpetrando da questa notte in Iraq.
Altri lutti e altro dolore si abbatterà su uomini e donne inermi e sofferenti.
Il diritto internazionale è stato di nuovo calpestato.
Il governo del nostro paese, ancora una volta, ha fatto carta straccia
della nostra Costituzione, avallando e offrendo basi, supporto logistico e
organizzativo alle operazioni militari angloamericane. Attraverso un voto
del Parlamento ispirato al cinismo e all’ipocrisia.
Già da questa notte abbiamo vegliato in Piazza Loggia per ricordare che la
Pace, bene supremo, è sempre possibile.
Invitiamo tutti i cittadini e le cittadine del nostro paese, della nostra
città, a mobilitarsi in tutte le forme pacifiche e nonviolente per
manifestare il proprio dissenso, la propria netta contrarietà a questa
guerra, a tutte le guerre.
Ringraziamo in questo triste e drammatico momento i tanti amici, i molti
costruttori di Pace, che sono rimasti in Iraq per condividere la sorte di
quel popolo e per tentare di interporsi tra quegli uomini e quelle donne e
chi vorrebbe cancellarli. Impegnando semplicemente sé stessi, i propri
corpi, la volontà irriducibile di Pace, come solo due giorni fa ha fatto
Rachel Corey - la pacifista americana che piangiamo ancora oggi -
assassinata dai soldati israeliani solo perché voleva salvare una famiglia
palestinese e l’ingiustificata e barbara demolizione della loro casa.
Ringraziamo le sole sedi diplomatiche ancora aperte a Bagdad: quella russa,
quella cubana e la nunziatura apostolica vaticana. Le ringraziamo per il
loro coraggio, per l’impegno morale e umanitario che si appresteranno a
compiere.
Chiediamo a tutti i diplomatici che hanno abbandonato l’Iraq, ai
rappresentanti dell’Onu, di ritornare in quel paese, di compiere il loro
dovere, di non abbandonare a sé stessi quegli uomini e quelle donne.
Chediamo a tutti di attivarsi per l’emergenza umanitaria che a breve sarà
in atto, per alleviare le sofferenze di cui saranno vittime i tanti
profughi che saranno costretti a lasciare la loro terra.
Chiediamo a tutti i cittadini e a tutte le cittadine italiane di non
ascoltare le orribili parole del ministro Bossi, tra quelle spente sillabe
scompare anche l’ultimo barlume di ogni umana pietà.
Il nodo bresciano della Rete di Lilliput
(da Mimmo Cortese)
Brescia, 20 marzo 2003