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comunicato stampa iraq



Gent.mi tutti,

vi trasmettiamo il comunicato stampa odierno della Sezione Italiana
di Amnesty International:

Iraq: l'azione militare rischia di provocare una catastrofe per i diritti
umani e la popolazione civile.



Grazie per la cortese attenzione

Ufficio Stampa
Amnesty International
Tel. 06 44.90.224
cell. 348-6974361
e-mail: press@amnesty.it


ALLA CORTESE ATTENZIONE DEL CAPO REDATTORE ESTERI

COMUNICATO STAMPA
CS 33  - 2003

IRAQ: L'AZIONE MILITARE RISCHIA DI PROVOCARE UNA CATASTROFE PER I DIRITTI
UMANI E LA POPOLAZIONE CIVILE


All'avvio dell'azione militare contro l'Iraq, Amnesty International ha
chiesto assicurazioni a tutte le parti coinvolte - gli USA, i loro alleati
e l'Iraq - affinché rispettino integralmente le leggi di guerra, proteggano
la popolazione civile e assicurino l'accesso all'assistenza umanitaria.

"Coloro che hanno lanciato gli attacchi militari devono assumersi le
proprie responsabilità, nel caso in cui la loro azione provocherà una
catastrofe umanitaria e dei diritti umani. Temiamo che gli attacchi
militari interromperanno la fornitura dei servizi e dei beni essenziali a
una popolazione che è altamente dipendente dall'aiuto governativo, e
possano causare un disastro sul piano umanitario. Essi dovranno fare ogni
sforzo per tutelare i civili e alleviare la loro sofferenza" - ha
dichiarato Irene Khan, Segretaria generale di Amnesty International.
"Amnesty International ritiene vi sia il rischio concreto che molti civili,
bambini compresi, possano morire a causa di attacchi indiscriminati o
dell'uso di armi proibite".

Amnesty International teme inoltre che i tentativi del regime iracheno di
sopprimere le rivolte interne o i regolamenti di conti che potrebbero
seguire al suo crollo, potranno causare massicce violazioni dei diritti
umani.

"È essenziale che le Nazioni Unite inizino i preparativi per l'invio in
Iraq di osservatori internazionali sui diritti umani, non appena la
situazione lo permetterà. Il mandato degli osservatori dovrebbe riguardare
le violazioni dei diritti umani commesse da qualunque autorità, irachena o
straniera, abbia il controllo del territorio".

Amnesty International chiede agli Stati confinanti e alle autorità curde di
tenere aperti i confini per accogliere i rifugiati e gli sfollati, e di
consentire pieno e libero accesso alle agenzie internazionali e alle
organizzazioni non governative. "La comunità internazionale deve aiutare
questi paesi" - ha aggiunto Irene Khan.

Amnesty International teme infine significativi "danni collaterali" ai
diritti umani, nella regione e anche al di fuori di essa.

"All'interno dell'opinione pubblica c'è un alto livello di rabbia e
preoccupazione per la guerra. La libertà di espressione, di riunione e di
movimento è già minacciata: un sempre maggior numero di manifestazioni
contro la guerra vengono soppresse, gli oppositori politici e i giornalisti
vengono arrestati. Dobbiamo resistere alla rappresaglia contro i diritti
umani" - ha ammonito Irene Khan.

FINE DEL COMUNICATO
Roma, 20 marzo 2003
                                                                 
Per ulteriori informazioni, approfondimenti ed interviste:
Amnesty International - Ufficio stampa
Tel. 06 44.90.224, cell. 348-6974361, e-mail: press@amnesty.it