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[Lettere.da.bagdad] speriamo che arrivi
Baghdad 15.03.03
Oggi e' una giornata importante per il mondo perche' la gente scenda in
piazza in tutte le citta' del pianeta per dire ancora una volta "Fermiamo
questa guerra!"
Anche Baghdad e' scesa in piazza e noi scudi umani con loro. La nostra
paura e', come sempre, di prestare attenzione nel limite del possibile alle
manipolazioni che il governo locale e quelli occidentali possono fare
tramite i mass-media.
Controllare questo e' per noi impossibile, ma alcuni piccoli accorgimenti
possiamo prenderli: si e' chiesto di avere uno spazio nostro all'interno
del corteo per renderlo il piu' possibile neutro. Questa cosa un po' mi
dispiace perche' io sono sempre stato a favore dell'integrazione; il
problema e' che I dimostranti locali inneggiano Saddam Hussein e gli human
shields tentano il piu possibile di essere al di sopra delle parti e di
essere e lottare solo per la pace.
Oggi la manifestazione vedeva in strada principalmente gli studenti ed
un'osservazione curiosa sui costumi locali e' che I maschi e le femmine
sfilano separatamente, probabilmente sono giunti in loco dalle rispettive
scuole con bus organizzati per classi con professori al seguito; maschi e
femmine fino agli studi superiori sono separati, nei college universitari
invece I corsi sono misti.
La nostra sfilata e' terminata poi di fronte agli uffici delle Nazioni Unite.
Oggi e' una giornata di manifestazioni perche' contemporaneamente alla
nostra delegazione anche una venuta dall'Egitto e dalla Sirya ha sfilato
per le strade di Baghdad. Infine gli scudi umani hanno sfilato ancora nel
pomeriggio alle ore 18 partendo dal Palestine Hotel (centro nevralgico)
fino al Centro Stampa.
Giornata di marce, canti e per certi aspetti anche folklore perche' ognuno
di noi e' impegnato a dipingere striscioni e scrivere cartelloni con I
messaggi piu' disparati.
L'agenda di questi giorni e' molto fitta:
Domenica
Noi siamo stati accusati a piu riprese di essere pagati dal governo
iracheno (leggi regime) e/o di appoggiare Saddam Hussein; questa cosa la
smentisco a gran voce. Immagino che venga automatico pensare che l'essere
contro la politica nordamericana significhi essere a favore di quella
irachena, invece non e' una logica duale, e' una logica di pace.
Il nostro diretto interlocutore e' l'Organizzazione per la Pace, l'Amicizia
e la Solidarieta' di Baghdad; trattasi di un'organizzazione pacifista e
formalmente non e' governativa, ma e' evidente che si trova sotto il
controllo diretto del governo. Loro nono possono fare una mossa senza che
il governo ne sia informato e gli dia il nulla osta.
HUMAN SHIELDS IRAQ
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