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Venezuela e PDVSA
To: "Carlo Gubitosa" <c.gubitosa@peacelink.it>
Subject: R: Venezuela e PDVSA
Ciao Carlo:
Scusa il ritardo in risponderti. Ho letto con cura il testo inviato dal sig.
Pirisino "La olla podrida de PDVSA". Purtroppo non sono riuscita a risalire
alla fonte originale (non ho capito se il sig. Medina ha scritto questo
articolo per un giornale chiamato "El Guayanes" che sconosco- o se e'
soltanto un testo scritto esclusivamente per il sito www.rebelion.org). Devo
dire che molte date e il testo sono incompleti. Comunque, Medina tocca
certamente quasi tutti i discorsi piu' algidi (o piu' di moda?) dell'opinione
pubblica attuale: dal petrolio al imperialismo americano, fino alla droga e
la guerrilla colombiana.
Sono lieta di vedere che finalmente il discorso del Venezuela motivi
interesse nell'opinione pubblica italiana, ma e' anche vero che la complessa
realta' che si vive in quel paese suscita un bel po' di confusione e di
opinioni riscontrate. A tutti quelli che sono interessati in costruirsi una
propria (intelligente) opinione al rispetto, faccio i seguenti suggerimenti:
- Entrate nel sito www.trabajadorpetrolero.com.ve , creato dagl'impiegati
dell'ente statale petrolifero (attualmente quasi tutti licenziati e
considerati in opposizione al governo), dove troverete molta informazione
sul tema petrolio.
- Propongo anche questo sito: www.soberania.info , un sito creato dall'
attuale governo venezuelano per diffondere la sua informazione
(personalmente, io la chiamerei "propaganda" anziche' informazione).
Dopo di aver studiato sia il punto di vista dell'opposizione che quello del
governo, fattevi pure un'opinione propria.
Ma il mio suggerimento _piu' importante_ e questo:
- Nel Venezuela ci abitano almeno un milione de italiani. Cia'² vuol dire che
in pratica quasi tutti gl'italiani hanno la possibilita' di contattare
direttamente un parente (anche se lontano) o un amico nel Venezuela. In
tabaccheria vendono delle schede internazionali per chiamare in America
Latina, con 5 euro si puo' parlare 55 minuti. Chiamate, anche se e' da
tempo che
non parlate con loro, e fatte tutte le domande che volete. Prima di tutto,
il vostro parente o amico sara' molto compiaciuto di sapere che anche in
Europa si preoccupano per la drammatica situazione venezuelana. Secondo,
avrete l'opportunita' di ascoltare un rapporto totalmente spontaneo della
situazione dal vivo. Capita spesso che nei paesi del "primo mondo" si parla,
si scrive e si discute di realta' lontane che possono essere facilmente
manipolate per la distanza. Invece nel caso venezuelano gli interessati
hanno l'opportunita' di avere contatto diretto con la situazione. Per il bene
della vostra opinione (e coscienza), vi prego di non sprecare questa
opportunita' . Fattevi avanti, chiamate.
Carlo, ti ringrazierei se pubblichi questo messaggio nel foro.
Saluti,
Silvia