[culturaviva] guerra e biologia

[Paola Lucchesi <paola.lucchesi@mail.inet.it> (by way of Carlo Gubitosa <c.gubitosa@peacelink.it>)]

Riceviamo e volentieri pubblichiamo questa riflessione da una mailing list

From: "Stefano Serafini" <stefasha@libero.it>
Date: Fri, 14 Mar 2003 10:12:43 +0100
Subject: [culturaviva] guerra e biologia
Reply-To: culturaviva@yahoogroups.com

La specie umana e' esistita per oltre un milione di anni, ma ha cominciato a
fare la guerra solo da circa otto millenni  (*** nota di Paola: lettura
consigliata "Il calice e la spada", di Riane Eisler) , quando le societa'
nomadi si trasformarono in agricole (PARKER 1986, ATTENBOROUGH 1987). La
guerra e'
percio' uno sviluppo moderno che non fa parte della natura umana, come viene
invece asserito di solito. Essa e' pero' divenuta una componente stabile della
nostra societý attuale, basti dire che dalla seconda guerra mondiale si sono
avuti piu' di 40 conflitti bellici riconosciuti come tali dagli istituti di
studi politici.

La guerra e' assolutamente l'elemento piu' amorale ed anarchico della nostra
societa'. Di solito la si da' per scontata, sulla base dell'idea
neo-darwiniana della lotta per la sopravvivenza. La moderna etologia
dimostra che gli animali cooperano anche fra di loro, ma una tale
informazione non si adatta al confronto geopolitico, e percio' viene
ignorata.

KROPOTKIN (1924) aveva gia' denunciato la componente amorale del darwinismo
nella sua pregnante analisi sull'origine biologica dell'etica, dove raccolse
i dati che dimostravano che la cooperazione fra gli animali era un fenomeno
evidente come la lotta. Gli animali di solito uccidono solo per nutrirsi.

Gli studi moderni sul comportamento animale non forniscono un solo esempio
di stato di guerra fra gli animali. Persino le societa' di formiche, che
erano state descritte precedentemente come l'eccezione, dopo osservazioni
piu' esatte sono risultate coinvolte in contesti di tipo pacifico (WILSON
1980).


A. Lima-de-Faria, Evoluzione senza Selezione. Autoevoluzione di Forma e
Funzione, Genova, Nova Scripta, 2003, pag. 346


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