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Storia della campagna "Pace da Tutti i Balconi!"



Fonte: http://web.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=28911

Aria nuova sui balconi

di Carlotta Jesi (c.jesi@vita.it)

13/02/2003

La campagna del momento è nata in un giorno e senza budget. Il suo segreto? 
"Una sfida partita dal basso", dicono i suoi tre inventori.

Obiettivo: scongiurare la guerra annunciata contro l'Iraq. Mezzi a 
disposizione: un sito web, tre caselle di posta elettronica, una bandiera 
della pace. Budget: 0 euro. Tempo da investire: pause pranzo e caffè sul 
lavoro, nottate, weekend. Sembrava una sfida impossibile, invece nicoletta, 
Diego e Carlo, i trentenni fondatori della campagna Pace da tutti i 
balconi, ce l'hanno fatta. In sei mesi, più di un milione di arcobaleni di 
stoffa appesi ai balconi di tutto il Paese. Un'adesione mai vista in Italia 
e che in America risale ai tempi della guerra in Vietnam. Ma anche un 
successo nato in meno di 12 ore, da mezzogiorno alle dieci di sera del 15 
settembre 2002. Ecco come tutto è cominciato...

15 settembre 2002, ore 12.00
"All'improvviso mi si sono attaccati i neuroni". nicoletta landi, 
trentenne, informatica di professione e volontaria della rete di Lilliput 
per passione, è una dei 5mila attivisti riuniti nel Palazzetto dello Sport 
di Bologna per l'ultima tappa del Giubileo degli oppressi. Passeggia tra 
migliaia di oppositori della guerra e di colpo in testa le scatta qualcosa. 
"Mi si sono attaccati i neuroni: qui ascoltiamo e diciamo, ma non 
facciamo". Bisogna darsi una mossa. Ma come?

15 settembre, ore 12.30
La risposta per nicoletta ha la barba grigia, gli occhi che hanno visto 
tante guerre e il carisma di Alex Zanotelli. Nel pomeriggio è previsto un 
suo intervento, davanti a un pubblico troppo prezioso per mollare il colpo. 
Prima di avvicinarlo, nicoletta telefona a un altro lillipuziano: Cristiano 
Lucchi. Da Firenze, dove sta preparando la manifestazione di chiusura del 
Social forum europeo, invia questo messaggio: "Qui stiamo pensando a 
iniziative di pace in varie città". Il missionario comboniano viene 
requisito per il pranzo e nel pomeriggio, durante il suo intervento, esorta 
il pubblico a tenere gli occhi puntati sui siti web del movimento: 
"qualcosa si muove sul fronte del no alla guerra".

15 settembre, ore 17.00
Nell'atrio del Palazzetto, nicoletta si consulta coi vicini di banchetto. 
Sono da poco passate le cinque, e spunta la prima bandiera della pace. A 
sventolarla, dallo stand di Cem Mondialità, è Diego Cozzuol. Propone di 
appenderla ai balconi e Carlo Burelli di Manitese approva: "È colorata, 
bella e immediata. Perfetta", dice con occhio ed esperienza da grafico. I 
tre, con Luca Mucci, coordinatore di Lilliput per il centro Italia, 
sequestrano nuovamente Zanotelli.

15 settembre, ore 17.30
"Lo portiamo in uno spogliatoio dietro il palco. Vede la bandiera, approva 
l'idea e ci detta questa frase che scriviamo sul retro di un foglietto 
accartocciato: "chiediamo che ogni famiglia che è contro la guerra, esponga 
fuori dalla finestra, ben visibile, la bandiera della pace", ricorda 
nicoletta. Tornata a casa, invia il messaggio di Zanotelli nel cyberspazio. 
Sono le 21.50 del 15 settembre, la campagna è in atto. Con tanto di logo, 
disegnato da Carlo.

16 settembre
Parte la caccia alle bandiere e nicoletta si guadagna il soprannome di 
"eurostar" "tanto incalzavo quelli di Lilliput e le altre associazioni con 
messaggi email ad appoggiarci". Ma Carlo e Diego non sono da meno di 
nicoletta: lanciano il sito
bandieredipace.org">Pace da tutti i balconi!
e anche il manifesto della campagna: amici e parenti di Carlo che espongono 
la bandiera fuori dalla finestra. Coi vicini che vogliono partecipare al 
casting e apparire anche loro sul manifesto. Ma come lanciare veramente i 
vessilli di pace?

19 settembre
Zanotelli suggerisce di contattare le associazioni dall'alto: preferiscono 
partecipare al lancio di una campagna che aderire in seguito. nicoletta 
chiama Gino Strada, i numeri uno di Acli, Arci e Forum del Terzo settore 
proponendo di incontrarli dieci giorni dopo a Roma. "Ma non funziona: 
parliamo d'altro e parte la campagna di Emergency Fuori l'Italia dalla 
guerra".

27 settembre
In una stanza del Campidoglio, a Roma, Gino Strada e Tiziano Terzani 
presentano alla stampa la campagna Fuori l'Italia dalla guerra. A fargli da 
sfondo, le bandiere della pace con cui nicoletta, Diego e Luca hanno 
tappezzato i muri del Campidoglio. Interviene anche Alex Zanotelli che 
presenta ufficialmente le bandiere di pace. "Un'emozione", ricorda la 
landi. Che bisbiglia ai compagni: "Ci pensi come sarebbe bello camminare 
per le strade e vedere una bandiera qua e una là?". Per rendersene conto 
devono aspettare i primi d'ottobre. Gino Strada parla a Modena. In città 
spuntano le prime bandiere e nicoletta e Carlo, che guidano verso 
l'appuntamento col chirurgo di Emergency, coniano per scherzo questo 
slogan: "Voi avete le televisioni, noi i balconi!". Il 31 ottobre, sul sito 
www.bandieredipace.org viene pubblicato il primo messaggio di adesione alla 
campagna. Arriva da Enrico di Cusano Milanino: "Ho esposto la bandiera 
della Pace al mio balcone e sono disponibile ad attivarmi localmente per 
segnalare le iniziative della Campagna Pace da tutti i balconi diffondendo 
materiale e informazioni".

9 novembre
L'arcobaleno della pace diventa lo sfondo del Social forum: 40mila bandiere 
sventolano nella manifestazione contro la guerra . E la campagna cresce: i 
volontari di Peacelink costruiscono un database per contare le bandiere 
d'Italia, i Beati i costruttori di pace si offrono di fare l'ufficio stampa 
e viene organizzato un servizio di consulenza legale per i pacifisti con 
problemi condominiali. "La prima a segnalarci grane con l'amministrazione 
di condominio è stata proprio la sorella di Zanotelli", ricorda nicoletta. 
Il sito, intanto, ha raggiunto i 100mila contatti giornalieri.

dicembre
Il 10 dicembre, giornata di mobilitazione per chi vuole l'Italia fuori 
dalla guerra, si contano più di 100mila bandiere. Ma è a Natale che accade 
ciò che nessuno s'aspettava: "La campagna comincia a volare da sola. La 
gente comune, quella che internet non sa cos'è o non gli interessa, anche 
quella che non viene nelle piazze, la gente della periferia e dei piccoli 
paesi, inizia a esporsi. Anziani, squadre sportive, enti locali. La 
bandiere cominciano a uscire dalle manifestazioni del movimento e 
finalmente entrano nella vita di tutti i giorni".

gennaio
Il primo dell'anno, sul sito www.bandieredipace.org vengono segnalate 27 
nuove bandiere. Spuntano come funghi in tutta Italia e perfino in 
Australia, come dimostra questa email arrivata al sito: "Voglio ringraziare 
mia mamma per avermi spedito la bandiera trasformando il mio balcone in un 
arcobaleno di pace. A wish of peace and love to everyone, Mana". Ora, 
www.bandieredipace.org riceve 4mila accessi quotidiani e a coordinare la 
campagna è un team di 15 persone sparse per tutto il Paese.

L'arcobaleno di Dio scoperto da Capitini
Dove nasce la bandiera della pace? Dalla Bibbia. C'é un versetto della 
Genesi all'origine del drappo dai sette colori. Nel capitolo 9 del primo 
libro della Bibbia, infatti, Dio, all'indomani del diluvio universale, dice 
a Noé: "Il mio arco pongo sulle nubi ed esso sarà il segno dell'alleanza 
tra me e la terra. Quando radunerò le nubi sulla terra e apparirà l'arco 
sulle nubi ricorderò la mia alleanza che é tra me e voi e tra ogni essere 
che vive in ogni carne, e non ci saranno più le acque per il diluvio, per 
distruggere ogni carne". Seguendo questa indicazione, nelle 
rappresentazioni medievali del Giudizio universale, i salvati sono 
circondati dall'arcobaleno, simbolo della pace definitiva tra Dio e l'uomo. 
E la bandiera? Il primo a introdurla come simbolo della pace fu Aldo 
Capitini, il fondatore della marcia Perugia- Assisi e del movimento 
nonviolento. Raccontò di averla scoperta nel Regno Unito. Davvero una bella 
scoperta.