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5 marzo digiuno per la pace - PeaceLink parte attiva nell'organizzazione in piazza



AI VOLONTARI ANTIGUERRA - DATABASE PEACELINK

A TARANTO DIGIUNEREMO IN PIAZZA CON LE BANDIERE DELLA PACE
E DA VOI?

Ciao a tutti,
proprio in questo momento ho finito di inviare tre fax, rispettivamente a 
Questura (Digos), gabinetto Sindaco e Ufficio Servizo Traffico del Comune 
per l'ultilizzo della piazza centrale di Taranto (piazza della Vittoria), 
compreso l'occupazione del suolo pubblico per mercoledì 5 marzo 2003.

La comunicazione l'ho fatta a nome del Tavolo permanente per la pace che 
raccoglie a Taranto le adesioni di diverse associazioni e forze sociali 
tarantine e che aderisce al Comitato Provinciale contro la Guerra.

Ho specificato che in data 5/3/2003 - su invito del Papa - vi sarà in 
tutt'Italia un digiuno per la pace e che a Taranto esso sarà pubblico in 
piazza della Vittoria dalle ore 9 alle ore 22, occupando il digiuno 
l'intera giornata.

"Pertanto si richiede - scritto - l'utilizzazione della piazza, su cui 
potranno svolgersi momenti di animazione che comporteranno l'occupazione di 
suolo pubblico con tavolini, palco con amplificazione, mostre con 
cartelloni e altre forme di animazione degli scout che non comporteranno 
alcuna modificazione del suolo pubblico né intralcio alla circolazione".

In ogni centro in cui vi sono volontari antiguerra si può organizzare un 
momento di incontro pubblico per la pace, fra credenti e non credenti, 
privo di bandiere di partito e di associazione nonché di slogan (questo è 
il patto che abbiamo fatto a Taranto) ma animato solo dalle bandiere della 
pace e da pensieri di pace che ognuno potrà attaccare al petto, invitando i 
giovani ad esprimersi spedendo ai giornali nei giorni precedenti al 5 il 
proprio "pensiero di pace".
Sotto riporto il decalogo della pace che costituisce la piattaforma comune 
che possiamo proporre in ogni realtà locale per creare aggregazioni di più 
associazioni e forze sociali.


Un codiale saluto
Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink



Il nostro decalogo

No alla guerra. Senza se e senza ma.


1.Perseguiamo una pace planetaria. Risorse alimentari, sistemi sanitari e 
scuole, non più armi. Nessun uomo decida mai di togliere la vita ad un 
altro uomo. Terrorismo e guerre avranno fine eliminando i problemi 
economici e sociali indotti nei paesi poveri al fine di espropriarli di 
materie prime e risorse energetiche.
2.Mancata assistenza sanitaria, ticket ingiusti, scuola inadeguata ai 
bisogni formativi, pensioni insufficienti per gli anziani sono il prezzo 
quotidiano che tributiamo alle guerre. Siano destinare allo sviluppo 
sociale le risorse riservate agli eventi bellici.
3.Avversare i meccanismi di disegualianza economica. Dissuadere 
dallaccumulo e dalluso di risorse economiche in progetti che non perseguano 
lo sviluppo sociale e la centralità delluomo.
4.La scelta di pace è anche di ognuno di noi. Nella individuale capacità di 
adottare, quotidianamente, tecniche e comportamenti non violenti, gesti di 
disobbedienza civile, boicottaggi commerciali.
5.La Costituzione Europea adotti il più incisivo rifiuto di tutte le 
guerre, come mezzo di risoluzione delle controversie internazionali e 
riconosca nella pace un diritto fondamentale delle persone e dei popoli.
6.Venga resa efficace lazione dellONU rifondandola quale consesso 
democratico dei popoli. Vengano altresì eliminate tutte le attuali alleanze 
militari.
7.Tutelare lambiente con urgenti interventi di ripristino di accettabili 
livelli di vivibilità. Lambiente è risorsa essenziale per lo sviluppo e il 
futuro dei popoli e delle nuove generazioni. Le guerre minacciano 
gravemente gli equilibri ambientali.
8.Rinnovare le forme della politica cercando modalità avanzate di 
partecipazione e di controllo popolare anche grazie alle moderne 
tecnologie. Promuovere i diritti civili e la partecipazione consapevole.
9.Democratizzare i mezzi di informazione consentendo accesso e forme di 
presenza alle varie realtà socio-economiche e politiche. Costruire reti di 
comunicazione dal basso per la controinformazione.
10.Educare ed educarsi al dialogo, al confronto, alla diversità.