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Nigrizia solidale con PeaceLink
da Nigrizia online 17-02-2003
SOLIDALI CON PEACELINK
Il 18 febbraio inizierà il processo all’associazione PeaceLink, citata
per danni da un consulente Nato per le questioni ambientali. Nigrizia –
che proprio grazie a PeaceLink iniziò ad essere presente, nel 1995, su
internet - aderisce alla campagna, promossa per sostenere le spese legali.
La redazione di Nigrizia esprime tutta la sua solidarietà
all’associazione PeaceLink, citata per danni da un consulente Nato per
le questioni ambientali, che ha chiesto un risarcimento di 50.000 euro
per aver pubblicato (citando le fonti e in versione integrale) nel sito
www.peacelink.it un appello ambientalista in cui compariva, tra i 69
firmatari, anche il suo nome.
La denuncia arriva (con scarsa tempestività) a tre anni dalla
pubblicazione (sul sito di PeaceLink e nella mailing-list), il 10
febbraio 2000, del testo completo del “Manifesto per un forum
ambientalista”, già precedentemente pubblicato sul sito web del partito
della Rifondazione Comunista e contenente prese di posizione contro la
politica antiecologista e militarista degli Stati Uniti e della Nato.
Tra i firmatari del documento ambientalista compare anche il consulente
Nato che però, nel novembre del 2002, due anni e nove mesi dopo, ha
dichiarato di non avere mai sottoscritto l’appello, citando in giudizio
i responsabili dell’associazione.
PeaceLink è una realtà no-profit e nonviolenta che opera da 10 anni
online per garantire un’informazione il più possibile chiara e sopra le
parti. È la più antica associazione d’informazione legata alla società
civile organizzata e al volontariato esistente in rete e, proprio per
queste sue caratteristiche (apolitica, indipendente e finanziata solo
da libere offerte) rischia ora la chiusura.
L’eventuale chiusura del sito rappresenterebbe un duro colpo alla
libertà d’informazione, essendo PeaceLink, da sempre, una realtà
associativa che opera unicamente per promuovere la cultura della
nonviolenza, dell’ecologia, della pace e del rispetto dei diritti
umani. Un’associazione che rappresenta un punto di riferimento
autorevole per la promozione di una cultura di pace anche per scuole ed
enti pubblici.
Nigrizia – che proprio grazie a PeaceLink iniziò ad essere presente,
nel 1995, su internet - si unisce quindi agli oltre mille firmatari e
agli ottanta enti e associazioni (tra cui Rete di Lilliput e il
settimanale Vita) che aderiscono alla campagna, promossa per sostenere
le spese legali. La vicenda legale intanto prosegue il suo iter, e il
futuro della più antica esperienza italiana di volontariato
dell'informazione in rete sarà deciso in un tribunale: prima udienza,
il prossimo 18 febbraio.
Adesioni alla campagna di solidarietà per il sostegno all'associazione
e il contributo alle spese legali: tel. 349 2258342 (Carlo Gubitosa,
autore dell'Informazione alternativa; Peacelink.it/emergenza.
Messaggi di solidarietà possono essere inviati anche via e-mail,
all'indirizzo info@peacelink.it; per posta "tradizionale": C.P. 2009 -
74100 Taranto.
L’OFFESO
Ma chi è l’offeso? PeaceLink, per motivi di tutela della privacy, ha
scelto di non diffondere i suoi dati personali.
Nel testo dell’atto di citazione, pubblicato sul sito
www.peacelink/emergenza, si legge che «è presidente della XXXX XXXX
XXXX, la più antica associazione ambientalista italiana,
statutariamente apolitica, riconosciuta dal ministero dell'Ambiente; è
docente incaricato di XXXX all'università XXXX di XXXX; è autore di
numerose pubblicazioni e programmi televisivi a carattere sia
scientifico che divulgativo; è consulente di numerosi enti pubblici
locali, nazionali e comunitari, nonché di primarie società nel settore
dell'informazione».
L’aspetto interessante del personaggio è che nello stesso atto di
citazione egli descrive se stesso, da un lato come «una personalità
nota tra gli ambientalisti per la sua autorevolezza, rappresentatività
e indipendenza» e dall’altro descrive il suo legame con l'Alleanza
Atlantica spiegando che «da anni intrattiene rapporti culturali e
soprattutto professionali con gli Stati Uniti, con le sue agenzie
federali come la NASA, ed è consulente della NATO per le questioni
ambientali figurando tra i partner scientifici della Commettee on the
Challenges of Modern Society ed avendo svolto per la NATO medesima
missioni e studi».