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VESCOVI FRANCESI: IL REGIME IRACHENO NON RAPPRESENTA UNA "MINACCIA URGENTE E IMMEDIATA"
- To: news@peacelink.it
- Subject: VESCOVI FRANCESI: IL REGIME IRACHENO NON RAPPRESENTA UNA "MINACCIA URGENTE E IMMEDIATA"
- From: Carlo Gubitosa <c.gubitosa@peacelink.it>
- Date: Tue, 11 Feb 2003 11:13:38 +0100
Fonte: http://www2.chiesacattolica.it/sir/ - SERVIZIO INFORMAZIONE RELIGIOSA
http://www2.chiesacattolica.it/pls/sir/nn_sir.c_login?parte=Quotidiano&oggetto=68880
09:02 11/02/2003
CRISI USA-IRAQ: I VESCOVI FRANCESI, IL REGIME IRACHENO NON RAPPRESENTA UNA
"MINACCIA URGENTE E IMMEDIATA"
Il regime iracheno non rappresenta una "minaccia urgente e immediata" tale
da costituire un "caso evidente di legittima difesa". Lo ribadiscono i
vescovi francesi che in una dichiarazione del Consiglio permanente tornano
ad affermare in questi giorni di intensa attivita' diplomatica - messa in
atto anche dal Vaticano - che "il diritto di legittima difesa presuppone un
attacco reale o imminente, e non la semplice possibilita' di un attacco".
La dichiarazione - dal titolo "La guerra sarebbe gia' una sconfitta" - e'
firmata, tra gli altri, dal presidente della Conferenza episcopale
francese, mons. Jean-Pierre Ricard, e dall'arcivescovo di Parigi, il card.
Jean-Marie Lustiger.
I vescovi danno il loro pieno appoggio alla politica finora intrapresa
dalla Francia. "I nostri concittadini e i responsabili del nostro Paese -
scrivono - si mostrano risoluti a non intraprendere una simile guerra.
Esortiamo a perseguire con coraggio la ricerca di vie pacifiche per
allontanare dal popolo iracheno i mali che gia' l'opprimono e quelli che lo
minacciano". La Chiesa francese ritiene importante che paesi occidentali
come la Francia si rifiutino di partecipare al conflitto: questo rifiuto -
spiegano - puo' evitare che la guerra sia presentata come l'esito di "uno
scontro di civilta' e di religione". La realta' - sottolineano i vescovi -
e' diversa: "musulmani e cristiani desiderano servire Dio, il
Misericordioso, il Pacifico, con il coraggio di preparare la pace di domani
nel cuore stesso delle violenze di oggi". "Contro ogni tentazione di
rassegnazione - concludono i vescovi - invitiamo a mantenere la speranza,
con tutte le Chiese cristiane che nel mondo intero, si esprimono in questi
giorni in profonda unita' di pensiero con il papa Giovanni Paolo II che
moltiplica le iniziative per evitare la guerra. Con lui, diciamo: No alla
guerra! La guerra non e' mai una fatalita'. Ed e' sempre una sconfitta per
l'umanita'".��