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Bufali e cani in putrefazione abbandonati sulle spiagge italiane



LA CITTA'
quotidiano di Salerno e provincia

06/02/2003

Lidi infestati da animali morti
Carcasse e rifiuti sulle spiagge che aspettano la Bandiera blu
Bufali e cani in putrefazione abbandonati alla Laura, Licinella e Capo di 
Fiume

Angela Sabetta

Capaccio. Degrado, carcasse di animali e quintali di spazzatura su quelle 
stesse spiagge in lista per la conquista della bandiera blu. Ieri l'ultimo 
rinvenimento di due bufale sulle spiagge della Laura. Macabre scoperte che 
si aggiungono a quelle verificatesi qualche giorno fa sui lidi situati 
all'altezza della Licinella in prossimita' della foce Capo di Fiume. Una 
pattumiera dove l'incivile di turno vi riversa qualsiasi cosa. Quando poi 
il letto del fiume viene ripulito o, a causa delle piogge, le acque 
trascinano tutto cio' che vi e' contenuto sulle spiagge circostanti, lo 
scenario e' da film dell'orrore. Passeggiare lungo la battigia e' come 
effettuare un percorso di guerra contrassegnato dalle vittime di turno, le 
quali, pero', non hanno avuto una morte eroica, ma sono state scaraventate 
spesso ancora vive e quasi sempre legate con tutte e quattro le zampe 
all'interno di quello che rappresentava il fiume sacro dell'antica Paestum, 
dove le fanciulle della Magna Graecia compivano riti dedicati al culto 
delle acque. Il macabro primato delle morti per annegamento e' detenuto dai 
vitellini bufalini. Una triste sorte, inflitta ai maschi, non produttori di 
latte e quindi non utili ai fini commerciali. Stessa sorte anche per le 
bufale adulte, abbattute a seguito di qualche malattia e con l'ausilio di 
un trattore scaricate nel fiume. Ci pensera' la pioggia e la piena a 
trasportarle lontano, come le ultime due rinvenute ieri alla Laura. Una 
situazione che purtroppo comporta tutta una serie di conseguenze 
ambientali. Le carcasse abbandonate sulla spiaggia cominciano lentamente a 
decomporsi emanando un fetore nauseabondo. Poi diventano preda dei molti 
cani randagi che popolano la zona e che, a loro volta, diventano veicolo di 
infezione. Soprattutto se i capi in questione sono affetti da qualche 
patologia in particolare, per la quale gli allevatori preferiscono 
disfarsene per evitare problemi e controlli. ĢE' una situazione vergognosa 
- afferma Marino - il fenomeno purtroppo esiste il mio appello e' rivolto 
ai titolari degli allevamenti che agiscono in modo sconsiderato senza 
riflettere sui danni che tali atti provocanoģ. Sono molte infatti le 
aziende agricole che effettuano la loro attivita' lungo i corsi dei fiumi, 
divenuti delle cloache a cielo aperto. Stessa situazione per la foce del 
fiume Solofrone lungo il litorale agropolese ai confini con il comune di 
Capaccio, dove sulla spiaggia si trova di tutto da materiali plastici a 
pneumatici e paraurti che dal fiume si sono riversati sulla spiaggia, oltre 
che alcuni resti di animali e una gran quantita' di cannucce. E' uno 
scenario davvero raccapricciante, impensabile che una simile situazione 
regni su dei litorali meta di migliaia di turisti che durante la stagione 
balneare si riversano su quelle stesse spiagge ora completamente devastate. 
Le carcasse non rimosse, lentamente si consumeranno e i resti rimarranno 
sotto quella sabbia dove poi l'ignaro bagante si stendera' al sole. E' 
chiaro che la responsabilita' primaria di questa assurda situazione e' 
degli allevatori senza scrupoli che scaricano i loro capi nel fiume o, 
peggio, si disfano di quelli malati per evitare controlli. Una scandalosa 
consuetudine che pone a rischio non solo la salubrita' dell'ambiente ma 
anche la salute pubblica. Urgono interventi in tempi brevi.