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notizie da belem e porto alegre
NOTIZIE DA BELEM E PORTO ALEGRE
Carissimi tutti,
di seguito trovate utili informazioni sul forum panamazonico di Belem e sul
prossimo forum mondiale di Porto Alegre. Nei prossimi giorni riceverete la
dichiarazione finale da Belem e altre informazioni.
sommario:
1) resoconto da belem di Giorgio Riolo
2) appelllo "acqua e povertà" da Belem
(a cura di Riccardo Petrella, Emilio Molinari e Giorgio Riolo)
3) il movimento italiano a Porto Alegre
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II FÓRUM SOCIAL PANAMAZÔNICO 2003
José Saramago, e la citazione è pertinente in quanto lusitano e come uno
dei punti di riferimento del movimento contadino brasiliano, da par suo,
nella Terra chiamata Alentejo, apriva con la sorprendente e umile verità
che il paesaggio, la terra, è la cosa più abbondante nel mondo. In Brasile,
e ancor più a Belem do Parà, nellâAmazzonia, il primo pensiero, la prima
sensazione, la prima umile verità per noi occidentali è la straordinaria
ãpresenzaä di corpi, di vivente e pulsante carne, di pelli scure, colorate,
della straordinaria presenza di abbondante materiale umano, di donne,
uomini, giovani, bambini. I figli, gli esseri umani come ricchezza, come la
ricchezza. Belem: ãcitade criançaä, la città dei bambini, per i bambini,
per la dignità dellâumano alla sua fonte e scaturigine. La sovrabbondante
presenza dellâelemento ãpopolareä di indios, neri, meticci, di contadini,
di lavoratori. Vocianti, allegri, passionali nelle assemblee, i neri e
meticci dei Sem Terra-Via Campesina, silenziosi e seri gli indios.
Il Forum Panamazonico è nato come Forum tematico-regionale del Forum
Sociale Mondiale. Fortemente voluto da Edmilson Rodrigues, sindaco di Belem
e dai suoi giovani collaboratori, in un lavoro duro e paziente di
convergenza, di tessitura di rapporti e di legami, delle numerosissime
comunità indie dellâarea (indie sì, ma che spesso non si conoscono
affatto), dei vari paesi afferenti a questo cuore pulsante mondiale,
Brasile, Venezuela, Colombia, Bolivia, Ecuador, Perù, Suriname, Guyana ecc.
Solo in unâunica occasione storica si compì il miracolo dellâunione tra
neri, indios, contadini, sparuti gruppi di lavoratori, a Belem nel lontano
1835, nella vittoriosa ãrivoluzione cabanaä, poi repressa nel sangue. Il
lavoro necessario per attirare lâattenzione mondiale dei movimenti su
unâarea cruciale, strategicamente fondamentale per il controllo delle
risorse decisive (acqua, patrimonio genetico del vivente ecc.) e per agire
su Brasile, Venezuela, Colombia, Ecuador ecc., verso la quale gli Stati
Uniti e i potenti del mondo hanno già rivolto lâattenzione che hanno in
programma di affrontare con più determinazione non appena gli affari in
Asia Centrale, Iraq ecc. non saranno ãregolatiä.
La prima edizione del 2002 scontava lâessere lâinizio, ridotta nella
partecipazione, nei seminari e nelle attività, epperò, per il solo fatto di
svolgersi, di grande impatto simbolico. Questa seconda edizione 2003 si
presenta già nelle dimensioni e nella strutturazione come un Forum maturo,
punto di riferimento ineludibile del processo mondiale della costruzione
delle alternative. 10.000 delegati circa, vasta partecipazione mondiale,
con presenza di tutti i continenti. La marcia di apertura del Forum, contro
lâAlca, si è svolta il 16 gennaio. I lavori veri e propri delle aree
tematiche, con i tanti seminari e dibattiti e i tanti laboratori, hanno
visto la partecipazione di Samir Amin, Riccardo Petrella, Istvan Meszaros,
François Houtart, Bernard Cassen ecc., degli esponenti dei movimenti
sociali come Joao Pedro Stedile, ma tante e tanti esponenti di comunità,
partiti, gruppi, associazioni dellâintera area e del mondo. Da un di questi
seminari è scaturita la proposta per un appello-proclama allâumanità che,
nel dichiarare lâacqua bene per tutti , contemporaneamente lanci il monito
di ãdichiarare illegale la povertàä (vedi documento successivo).
Parallelamente al Forum si è svolto negli stessi giorni il Congresso
Generale della Città di Belem, avente come tema la partecipazione popolare
e il controllo sociale. Un evento di straordinaria partecipazione, già
visibile nella cerimonia di apertura. Una esemplificazione della profonda
verità della blochiana nozione di ãnon-contemporaneitàä. Modalità europee
della politica assieme alla cultura popolare, fatta di canti, simboli,
religiosità profonda e popolare, cultura orale ecc. La gioia dello stare
assieme di entità non contemporanee, operai, contadini, indi,
intellettuali, dirigenti politici ecc. Anche per noi occidentali.
Al di là delle (poche) e scarne cronache apparse sulla stampa italiana, è
qui proprio il caso di esporre il ruolo svolto dallâAssociazione Culturale
Punto Rosso-Forum Mondiale delle Alternative, in questo Forum rappresentato
da Josè Luiz Del Roio, da Emilio Molinari, da Mario Agostinelli, oltre che
dal presidente che scrive. Siamo considerati dal Forum Panamazonico, dal
governo della città, interlocutori privilegiati. Già lâanno scorso abbiamo
contribuito ai seminari e, con la Cgil e le varie amministrazioni, sindaci,
consiglieri dei comuni italiani, soprattutto toscani, gemellati, siamo
stati lâunico organismo del movimento italiano presente. Questâanno, oltre
alle relazioni svolte da Del Roio, Riolo, Molinari, Agostinelli nei vari
seminari, nella serata di venerdì 17 gennaio si è svolto un incontro voluto
dal sindaco Edmilson Rodrigues e i responsabili dellâamministrazione per
ufficializzare la nascita a Belem del primo Punto Rosso-Forum Mondiale
delle Alternative fuori dellâItalia, in particolare come sede di una Libera
Università Popolare, nella rete della costituenda Rete Globale delle
Università del movimento, di cui riferiremo nel resoconto del prossimo FSM
di Porto Alegre 2003. Uno scambio di esperienze e di relatori. Non solo dal
nostro versante, con i tanti corsi sulla globalizzazione, sulle
alternative, sulla storia, la filosofia, la politica ecc. ma anche come
possibilità di organizzare attività e corsi a Belem e in vari luoghi
dellâAmazzonia ai quali far convergere persone e quadri del movimento per
formarsi, per apprendere sulla questione indigena, sullâacqua, sulla
biodiversità, sul multiculturalismo ecc. A questo progetto aderisce da
subito il Gta, Grupo de Trabalho Amazonico, un organismo che raggruppa ben
570 comunità grandi e piccole indigene dellâAmazzonia brasiliana. Una base
popolare considerevole, che fa impallidire le dimensioni italiane ed
europee del Punto Rosso-Fma, come ha sottolineato Samir Amin.
In conclusione, unâimportante tappa del nostro cammino. Con il doveroso
richiamo allâumile atteggiamento dellâapprendere, dellâascoltare più che
dellâimpartire lezioni, parlare.
Alcune considerazioni finali. Eâ sempre più evidente la necessità di
strutturare, di precisare le proposte e le mobilitazioni delle alternative.
Occorre procedere e andare oltre. Fare proposte operative. Tuttavia è un
processo, e il solo fatto di iniziare a porre correttamente i compiti e i
problemi è già la metà del lavoro, del cammino. Come abbiamo più volte
sottolineato, i tempi dei potenti non coincidono con i tempi degli
oppressi, delle alternative. Qui sta la sfida ineludibile.
In ultimo, il Brasile di Lula può costituire il centro dellâAsse del Bene,
il retroterra di un mondo che finalmente possa riconoscersi come casa
dellâumano e della felicità per tutti. Ma le sfide per uno stato-nazione
così grande, così ambizioso nel contrapporsi agli Usa e alle grandi agenzie
mondiali del neoliberismo, sono enormi. Il Cile di Allende operava in un
contesto storico affatto diverso. Qui lâesercito è antiamericano,
profondamente antimperialista in quanto nazionalista. Cosa farà il vero
Asse del Male, lo stato-canaglia per eccellenza?
Giorgio Riolo
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L´ACQUA PER TUTTI:
DICHIARARE ILLEGALE LA POVERTA´
Appello del Comitato Internazionale per il Contratto Mondiale dellâAcqua al
II Forum Panamazonico 2003 di Belem do Paraâ 17-19 gennaio 2003
Siamo in Brasile, il paese che possiede lâ11% delle risorse idriche dolci
del pianeta e il 25% delle acque di superficie del mondo. Ma soprattutto
siamo nel paese il cui popolo ha eletto Lula come suo presidente. Ignacio
ãLulaä da Silva ha ridato vita alla speranza. Anche noi, non brasiliani,
siamo nella speranza e vogliamo vivere questa speranza.
Senza acqua non vi eâ vita. Ora il Brasile mostra che il non accesso
allâacqua, come al cibo, non eâ dovuto alla mancanza dâacqua, o di cibo, ma
alla povertaâ. Per questo il presidente Lula ha fatto di ãfome zeroä il suo
primo e fondamentale obiettivo.
Lâobiettivo ãpobreza zeroä nel mondo debe diventare lo spirito della
speranza per tutti coloro che si battono per il diritto allâacqua e per
lâacqua come bene comune appartenente alla vita sul pianeta.
Secondo i Millenium Development Goals definiti dalle Nazioni Unite nel
settembre 2000, la risoluzione finale della Conferenza Mondiale sul
Finanziamento dello Sviluppo a Monterrey (marzo 2002) e la Dichiarazione
politica del III Vertice Mondiale sullo Sviluppo Sostenibile a Johannesburg
(settembre 2002), i potenti del mondo considerano che non eâ piuâ possibile
sradicare la povertaâ. Cercano di far credere che il diritto di vivere non
appartiene a tutti. Secondo loro, lâunico obiettivo ambizioso e realista eâ
di dimezzare al 2015 lâattuale numero di ãgrandi poveriä (1,3 miliardi di
persone), nel mentre sappiamo che esistono 2,7 miliardi di poveri. Il che
significa lâaccettazione dellâinevitabilitaâ di 3 miliardi di poveri nel
2015, come minimo, su una popolazione mondiale di 7,5 miliardi.
Da Belem, dal Brasile di Lula, dobbiamo dichiarare che cioâ eâ
inaccettabile. Eâ dal Brasile, dallâAmerica del Sud, in cooperazione con i
popoli europei, africani, asiatici e dellâAmerica del Nord che deve partire
la mobilitazione popolare mondiale per la proclamazione dellâillegalitaâ
della povertaâ.
Come nel XIX secolo, la dichiarazione dellâillegalitaâ della schiavituâ
rappresentoâ una delle piuâ grandi conquiste sociali e culturali
dellâumanitaâ, cosiâ il secolo XXI deve affermare lâillegalitaâ della
povertaâ.
Il diritto allâacqua per tutti passa attraverso lo sradicamento della
povertaâ, il che implica la lotta senza ambiguitaâ contro la
privatizzazione e la mercificazione dellâacqua.
Invitiamo tutti i partecipanti del Forum Panamazonico a collaborare
attivamente alla realizzazione del Forum Alternativo Mondiale dellâacqua
che si terraâ a Firenze il 21 e il 22 marzo 2003 e che ha come obiettivo di
definire e promuovere in tutto il mondo una ãPolitica Mondiale e Locale
dellâacqua fondata sul diritto di vivere per tutti, sullâacqua bene comune
e sulla democrazia dellâacquaä.
Eâ lâassemblea qui presente favorevole a un tale appello?
Riccardo Petrella, Emilio Molinari, Giorgio Riolo
a nome del Comitato Internazionale per il Contratto Mondiale dellâAcqua
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IL MOVIMENTO ITALIANO A PORTO ALEGRE
Tra il 23 ed il 28 gennaio si terrà a Porto Alegre la terza edizione del
Forum sociale mondiale.
I due anni che ci dividono dal primo appuntamento mondiale di quanti e
quante si battono contro la globalizzazione liberista e per un altro mondo
possibile hanno visto una straordinaria crescita dei movimenti e
l'allargarsi del forum
sociale mondiale. Un processo in continuo movimento che
cambiando le cose, cambia anche se stesso.
Due anni fa molti e molte di noi erano a Porto Alegre e al ritorno
lavoravano per costruire il controvertice al G8 di Genova. Il movimento
prendeva forma anche in Italia, irrompeva una nuova generazione, non solo
anagrafica ma soprattutto politica. Un anno fa siamo tornati a Porto Alegre
portandovi lo spirito di Genova e la mobilitazione
contro la guerra permanente e per la pace. Oggi tanti e tante si apprestano
a ripartire con la straordinaria esperienza del primo Forum sociale europeo
nel cuore e nella mente, ma anche con la consapevolezza che occorre far
crescere la capacità dei movimenti di costruire convergenze e mobilitazioni
coordinate, a partire dal rifiuto totale della guerra.
Ecco perché, insieme ai movimenti di tutta Europa, stiamo organizzando nello
spazio pubblico del Fsm una giornata contro la guerra, per discutere insieme
alle forze che hanno dato vita al forum sociale in Palestina e ai movimenti
di tutti i continenti su come fermare insieme la guerra annunciata contro
l'Irak.
Vogliamo anche confrontarci con gli altri forum regionali e tematici sulla
nostra esperienza del Fse di Firenze, il metodo aperto e partecipativo che
vi abbiamo praticato e la possibilità di costruire unità e allargamento, a
partire dall'autonomia dei movimenti e dalla radicalità dei suoi contenuti.
Ma intendiamo anche confrontarci con i movimenti sociali di tutto il
pianeta, perché il regime globale della guerra e del neoliberismo che ci
stanno imponendo, esige che nella nostra pluralità coordiniamo le agende e
le
lotte, che ci diamo strumenti di comunicazione e confronto continuativi.
Per questo, ma anche per poterci sempre confrontare in maniera aperta e
plurale, abbiamo organizzato a Porto Alegre un incontro dei partecipanti
italiani, al quale invitiamo tutti e tutte a partecipare.
L'incontro si terrà a Porto Alegre il 23 gennaio, dalle ore 9.30 alle 12.30,
presso la PUC, nella sala numero 101, edificio n.9.
Ci vediamo a Porto Alegre
Un'altra Europa è possibile
Un altro mondo è possibile
Gli organizzatori del Forum Sociale Europeo
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