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testate chimiche vuote in Iraq: come si deforma una notizia
Come si deforma una notizia?
A fronte di titoli sostanzialmente corretti come...
- IRAQ: ISPETTORI ONU TROVANO TESTATE CHIMICHE VUOTE (Ansa on line 16/1/03)
- Iraq, trovate testate chimiche. Sono undici ogive vuote (La Stampa on
line 17/1/03)
...ecco il Corriere della Sera on line che titola oggi: "Dopo la scoperta a
Bagdad di 12 testate nucleari, l'America parla di «prova» e prepara
l'attacco dal mare"
Nel corpo dell'articolo si parla invece di "testate chimiche"... ma non si
dice che sono "vuote". Questo "dettaglio" lo si coglie solo a metà
dell'articolo quando vengono riportate le dichiarazioni del portavoce degli
ispettori Onu: "Nel corso dell'ispezione la squadra di esperti ha trovato
11 testate vuote da 122 mm per armi chimiche e un'altra che richiede un
esame approfondito".
Non occorrono commenti.
Riportiamo qui sotto alcuni testi per esteso affinché informazione e guerra
rimangano distinte.
Alessandro Marescotti
IRAQ: ISPETTORI ONU TROVANO TESTATE CHIMICHE VUOTE
BAGHDAD - Nel corso di una ispezione al deposito di munizioni nella zona di
Ukhainer, gli esperti dell'Onu ''hanno scoperto 11 testate vuote da 122
millimetri ed una testata per la quale sono necessari ulteriori
verifiche'', ha detto il portavoce Hiro Ueki.
Gli ispettori si erano recati nel sito per verificare un notevole numero di
bunker costruiti alla fine degli anni '90, ha detto il portavoce senza
voler fare commenti sul possibile significato del ritrovamento.
''Le testate sono in condizioni eccellenti e sono simili a quelle importate
dall'Iraq alla fine degli anni '80. Gli esperti hanno utilizzato un
equipaggiamento a raggi-x portatile per compiere esami preliminari su una
delle testate e hanno rilevato dei campioni per fare esami chimici'', ha
detto ancora il portavoce dell'Onu.
Fino ad ora, non ci sono commenti da parte irachena.
Continuano a precipitare sull'Iraq le docce scozzesi di chi, da un lato,
affila le armi preparandosi a una nuova guerra del Golfo e, dall'altro, di
chi continua a fare il possibile perche' il mondo non debba conoscere un
nuovo conflitto su vasta scala e dagli esiti meno scontati di quanto
vogliano far apparire certi ambienti statunitensi.
Anche sulla scorta degli ultimi sviluppi e' certo che l'avvio delle
operazioni militari dipendera' esclusivamente dagli Stati Uniti.
Ed e' altrettanto sicuro che cio' avverra' se non ci sara' un sostanziale
cambio di atteggiamento da parte di Saddam Hussein, in conformita' con
quanto richiesto dall'Onu. Non altrettanto certo, invece, che un
ammorbidimento della linea irachena sia piu' in grado di far arrestare la
macchina bellica Usa che, ormai lanciata, acquista ogni giorno maggior
abbrivio.
ONU: BAGHDAD DEVE DARE PROVE POSITIVE Il capo degli ispettori Hans Blix,
prima di recarsi a Bruxelles per colloqui con l'Alto rappresentante per la
politica estera e di sicurezza comune dell'Ue Javier Solana, ha anticipato
che quando la settimana prossima si rechera' a Baghdad chiedera' ai leader
iracheni di fornire ampie informazioni sulle armi di distruzione di massa
che il paese possiede o ha posseduto. Cio' non tanto sul piano logistico,
dove ha ammesso di aver ricevuto buona collaborazione da parte degli
iracheni, ma su quello dei contenuti. Da parte sua Solana, dopo l'incontro
con Blix - il quale non ha mancato di sottolineare che la situazione e'
''tesa e pericolosa'' - si e' detto ''convinto che la guerra si possa
ancora evitare''. ''La responsabilita' in questo senso - ha aggiunto - e'
tutta nelle mani di Saddam e tanto io che Blix siamo concordi che il tempo
a disposizione non e' infinito''.
L'AIEA CHIEDE ANCORA TEMPO - Da Mosca il capo dell'Agenzia internazionale
per l'energia atomica (Aiea), Mohammed El Baradei, ha detto che sia questo
organismo sia lo stesso 'Unmovic' presieduto da Blix chiederanno al
Consiglio di sicurezza dell'Onu ''di prolungare di qualche mese'' il
mandato agli ispettori sul disarmo. In questo contesto, la diplomazia
moscovita e' sostanzialmente d'accordo col direttore dell'Aiea di
prolungare il mandato degli ispettori Onu e, nelle parole del ministro
degli Esteri Igor Ivanov, critica ''le pressioni esercitate sugli ispettori
internazionali in Iraq da alcuni circoli di Washington''. Ivanov, che ha
avuto un colloquio col collega italiano Franco Frattini, in visita a Mosca,
ha detto che ''chi possiede informazioni particolari sulle armi di massa
possedute dall'Iraq le fornisca agli ispettori, il cui lavoro va favorito
da parte di tutta la comunita' internazionale''.
FRATTINI: L'ITALIA IN PIENA SINTONIA CON L'ONU
Anche il capo della diplomazia italiana si e' detto convinto che Baghdad
deve collaborare in modo concreto con l'Onu, ''dando informazioni utili
agli ispettori'', che devono poter lavorare ''senza alcun
condizionamento''. Frattini ha auspicato che ''si applichino concretamente
le risoluzioni Onu esistenti''. Il presidente del Consiglio Silvio
Berlusconi, ha ricordato il titolare della Farnesina, ha dichiarato che
l'iniziativa italiana sara' in linea con le decisioni dell'Onu e col voto
del Parlamento italiano''. Inoltre Frattini ha detto che ''gli Usa non ci
hanno mai chiesto di partecipare ad un'azione militare contro l'Iraq'', ma
hanno avanzato richieste di ''carattere logistico'' di cui il governo ha
informato il parlamento.
ANSA on line 16/1/03
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Gli ordigni sarebbero in eccellenti condizioni
Usa: 3 portaerei pronte a partire per il Golfo
Blix da Solana: «Situazione pericolosa». Martino: la guerra non è
inevitabile, ma è probabile
Iraq, trovate testate chimiche
Sono undici ogive vuote e, secondo Baghdad, si tratta solo di vecchie armi
obsolete Washington e Londra reagiscono con cautela e chiedono «maggiori
informazioni»
La Stampa on line 17/1/03
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Dopo la scoperta a Bagdad di 12 testate nucleari, l'America parla di
«prova» e prepara l'attacco dal mare
BAGDAD (IRAQ) - Dopo la scoperta delle 12 testate chimiche trovate a Bagdad
dagli ispettori dell'Onu, altre tre portaerei statunitensi sono pronte a
partire per aggiungersi alle due già pronte per partecipare all'attacco
all'Iraq. La conferma del ritrovamento delle 12 testate chimiche è stata
confermata in una nota ufficiale Hiro Hueki, portavoce a Baghdad degli
ispettori internazionali. Il ritrovamento ha avuto luogo durante
un'ispezione al deposito munizioni di Ukhaidcer, nei pressi della capitale
irachena.
fonte: www.corriere.it (Corriere della Sera on line 17/1/03)