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GIUSEPPE CASARRUBEA: IL DIRITTO DI FARE STORIA








LA VERITA' STORICA NON PUO' ESSERE SEQUESTRATA
NE' DA CHI PENSA DI FARLO AFFIDANDOLA AI TRIBUNALI
NE' DALLE MAGGIORANZE PARLAMENTARI
NE' TANTO MENO DAI GENERALI


"NON SOLO PORTELLA"

Associazione tra i familiari delle vittime della strage di Portella della 
Ginestra









GIUSEPPE CASARRUBEA: IL DIRITTO DI FARE STORIA

pubblico incontro di solidarietà con uno storico siciliano



Biblioteca Comunale di Partinico

sala delle conferenze

Corso dei Mille 254



giovedì 30 gennaio 2003

ore 17.00




Partinico (Pa), 16 dicembre 2002





Cari amici,

il 31 gennaio del 2003, alle ore 9.00 presso i locali della ex-pretura di 
Partinico,  riprenderà il processo intentato dal generale dei Carabinieri 
Roberto Giallombardo nei confronti del prof. Giuseppe Casarrubea, uno 
storico che da anni si batte per la ricerca della verità sulle stragi di 
Portella della Ginestra (Primo Maggio 1947) e di Partinico (22 giugno 
1947), nonché sulle uccisioni dei sindacalisti ammazzati dalla mafia dal 
1945 al 1966.



Dopo anni di studi (realizzati ascoltando decine di testimoni e di storici 
e consultando i principali archivi italiani e gli atti desecretati della 
Commissione Nazionale Antimafia), Casarrubea ha sostenuto che alcuni 
elementi chiave di quelle stragi, come Salvatore Giuliano, Salvatore 
Ferreri e Gaspare Pisciotta, ricoprirono un ruolo a dir poco ambiguo: 
collusi con le più alte autorità della pubblica sicurezza in Sicilia, i 
banditi vennero in un primo tempo utilizzati senza scrupolo per le manovre 
stragiste, per poi essere eliminati in tempi diversi a causa della loro 
potenziale pericolosità.

Giuliano, Ferreri e Pisciotta sapevano troppo sui complessi e sotterranei 
rapporti tra Stato, banditismo e mafia.



Le stragi siciliane del 1947 furono un punto di svolta nella storia della 
giovane repubblica italiana.

Londa montante delle forze popolari (diventata inarrestabile dopo le 
elezioni del 20 aprile del 1947, data che vide la vittoria in Sicilia del 
Blocco del Popolo costituito da Pci e Psi) doveva essere assolutamente 
fermata, a qualsiasi costo, anche con il sangue.



Lasciamo alla magistratura il compito di chiarire i fatti: ci limitiamo 
appena a evidenziare che, a distanza di 55 anni da quei tragici 
avvenimenti, nessuna spiegazione credibile è stata ancora fornita, 
tantomeno è stata raggiunta la verità sui mandanti politici e sugli 
esecutori materiali.



La querela per diffamazione intentata dal generale Giallombardo nei 
confronti di Casarrubea (querela che difende la versione ufficiale secondo 
cui, il 27 giugno 1947, Salvatore Ferreri, i fratelli Pianello, Antonino 
Coraci e Vito Ferreri sarebbero stati uccisi in uno scontro a fuoco con i 
Carabinieri di Alcamo) mina la libertà della ricerca storica in Italia. La 
nostra associazione afferma il sacro principio costituzionale che la 
ricerca storica non può essere trascinata nelle aule dei tribunali e che il 
diritto alla libertà della ricerca scientifica non può essere messo in 
discussione in maniera così clamorosa.



Per discutere linaccettabile situazione in cui viene a trovarsi lo storico 
partinicese, vi invitiamo a partecipare al pubblico incontro di giovedì 30 
gennaio 2003 segnalandoci la partecipazione, oppure esprimendo la vostra 
solidarietà.



Antonella Azoti, (1)

Nico Miraglia  (1)


Associazione Non solo Portella

(1) Antonella e Nico sono figli di Nicolò e Accursio, rispettivamente 
dirigenti sindacali di Baucina e di Sciacca, assassinati dalla mafia il 21 
dicembre 1946 e il 4 gennaio 1947. Per questi delitti non si è mai aperto 
nessun processo!



Le comunicazioni vanno inviate al seguente indirizzo di posta elettronica:

<mailto:icasar@tin.it>icasar@tin.it





Bibliografia essenziale di Giuseppe Casarrubea:

-         Portella della Ginestra: microstoria di una strage di Stato 
(Milano, Franco Angeli, 1997).

-         FraDiavolo e il governo nero: doppio Stato e stragi nella Sicilia 
del dopoguerra (Milano, Franco Angeli, 1998).

-         Salvatore Giuliano: morte di un capobanda e dei suoi luogotenenti 
(Milano, Franco Angeli, 2001).