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Ai signori legislatori



Una lettera aperta ai signori legislatori a sostegno della ragionevole
proposta di applicare in Italia l'articolo 10 comma terzo della Costituzione
della Repubblica Italiana

Ai senatori e ai deputati della Repubblica
e per opportuna conoscenza: al Presidente della Repubblica

Egregi signori legislatori,

il comma terzo dell'articolo 10 della legge su cui si fonda lo Stato
italiano in quanto ordinamento giuridico, la Costituzione della Repubblica
Italiana, testualmente recita: "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo
paese l'effettivo esercizio delle liberta' democratiche garantite dalla
Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica,
secondo le condizioni stabilite dalla legge".
Non si potrebbe essere piu' chiari.

Non applicare le leggi da parte di pubblici ufficiali costituirebbe un venir
meno ai propri doveri.
Disprezzare e disattendere le leggi da parte di chi ha il compito di fare le
leggi, costituirebbe una flagrante contraddizione.
Violare la Costituzione da parte di persone che ad essa hanno giurato
fedelta' costituirebbe un gravissimo reato.

Oggi, purtroppo, questa norma e' largamente disattesa, disapplicata, tradita
ed irrisa.
Con tragiche, orribili conseguenze.

Tragiche, orribili conseguenze: come le frequenti stragi nel mar
Mediterraneo di esseri umani disperati che dai loro paesi cercano di venire
in Italia proprio per sfuggire alla fame, alle guerre, alle persecuzioni e
alla morte, e che la nostra Costituzione ci impone di aiutare ed accogliere;
queste stragi devono cessare.

Tragiche, orribili conseguenze: come l'arricchimento dei poteri mafiosi che
lucrano profitti enormi gestendo il traffico clandestino di esseri umani che
sono di essi poteri criminali le prime vitime, esseri umani che avrebbero
pieno diritto ad entrare nel nostro paese in tutta legalita'; questo
arricchimento dei poteri mafiosi deve cessare.

Tragiche, orribili conseguenze: come la presenza in Italia di molte persone
in condizioni di clandestinita' e quindi espone ad essere vittima di ogni
pericolo, e la loro mancanza di sicurezza implica altresi' una crescita
dell'insicurezza per tutti; c'e' un solo modo per far trionfare la legalita'
e garantire sicurezza a tutti: togliere tutti dalla clandestinita', a tutti
riconoscere diritti e doveri.

C'e' un modo semplice, limpido, ragionevole, pratico, per applicare il
dettato costituzionale, per salvare innumerevoli vite umane, per far cessare
le stragi di migranti nel mare, per smetterla di far arricchire i
trafficanti mafiosi, per garantire a tutti dignita', diritti e sicurezza: ed
il modo e' il seguente: permettere a tuti coloro che vogliono entrare nel
nostro paese di farlo in modo legale; garantire a tutti coloro che, in fuga
dalla fame e dalla morte, vogliono entrare nel nostro paese, un servizio di
trasporto pubblico e gratuito.

Questa ragionevole proposta sottoponiamo ancora una volta alla vostra
attenzione: lo facemmo anni addietro, senza esito. Vorremmo confidare in una
maggior attenzione oggi.

*

Sappiamo quali sono le principali obiezioni, e ad esse sappiamo rispondere:
- che altri paesi europei avrebbero da obiettare: ebbene, si rinegozino gli
accordi europei;
- che questa proposta contraddice la vigente legge sull'immigrazione: ma
quella legge e' attualmente all'attenzione della Corte Costituzionale (su
opportuna e doverosa iniziativa del Tribunale di Viterbo) proprio per i suoi
evidenti profili di flagrante incostituzionalita': che il parlamento la
abrogasse ancor prima dell'inevitabile pronunciamento abrogativo della Corte
Costituzionale sarebbe un atto di mera ragionevolezza.
- che vi sarebbero notevoli problemi organizzativi per applicare la
ragionevole proposta che formuliamo: e' una buona ragione per cominciare a
studiarli subito.
- che vi sarebbero dei costi consistenti: e' vero il contrario. In verita'
oggi si sperperano risorse umane, logistiche, materiali e finanziarie enormi
per ottenere esiti peggio che miserevoli, criminogeni e sciagurati: oggi
persone che non hanno commesso alcun reato vengono ingiustamente detenute;
oggi centinaia di migliaia di esseri umani innocenti sono costretti a una
vita clandestina di paura e solitudine ed esposti alle violenze della
criminalita' organizzata; oggi vi e' una insicurezza generalizzata; oggi vi
e' l'arricchimento delle mafie italiane ed estere; oggi tantissimi esseri
umani perdono la vita nel tentativo di approdare in un paese la cui legge
fondamentale riconosce il loro diritto a vivere con noi. Se consideriamo
questa, che e' la situazione attuale, e quante risorse pubbliche si sprecano
per ottenere questi scandalosi risultati, crediamo sia evidentissimo a tutti
che la nostra proposta e' di gran lunga vantaggiosa anche sotto il profilo
economico, sociale e della pubblica amministrazione.
- che si rischierebbe una "invasione incontrollabile": in verita'
l'immigrazione incontrollata vi e' oggi attraverso il sistema del traffico
clandestino gestito dai poteri criminali. Creare modalita' di ingresso
legale, un servizio pubblico di trasporto, un rapporto con i migranti basato
sui diritti e sui doveri, sul rispetto reciproco, sul principio di
legalita', sara' sempre di gran lunga preferibile alla situazione attuale in
cui di fatto a gestire la mobilita' umana dal sud verso l'Italia e' la
criminalita' organizzata piu' feroce. Certo, anche l'Italia ha una
"capacita' di carico" limitata, ma questo sara' piuttosto un incentivo a
politiche di cooperazione internazionale adeguate a migliorare le condizioni
di vita nel sud del mondo, e non un alibi per rifiutare soccorso ad esseri
umani che a quel soccorso hanno diritto non solo per ovvi motivi morali, ma
per cogente disposizione di legge, della legge fondamentale del nostro
Stato.

*

Un'ultima considerazione: vogliate tener a mente che cio' di cui si sta
parlando sono le vite di innumerevoli persone. Proseguire nella politica
attuale significa condannare molte di loro alla morte; applicare la norma
costituzionale e sperimentare la ragionevole proposta di garantire
l'ingresso in forma legale in Italia a tutti gli aventi dirittto ed
approntare a tal fine un servizio di trasporto pubblico e gratuito significa
salvare quelle vite, soccorrere quelle persone, adempiere a quel principio
che tutte le grandi tradizioni culturali dell'umanita' indicano come dovere
fondamentale di ogni essere umano, massime di chi e' investito di funzioni
pubbliche e legislative: non uccidere.

Ringraziandovi fin d'ora per l'attenzione, auspicando un positivo riscontro
alla presente, vogliate gradire distinti saluti,

per il "Centro di ricerca per la pace" di Viterbo
il responsabile: Giuseppe Sini

Viterbo, 6 dicembre 2002

Mittente: Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it