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Op Colomba:Striscia di Gaza22.11.02 Attaccato il villaggio dio Qararah
Questa notte molta gente nel villaggio di Al Qararah non ha dormito.
Fra questi anche i nostri volontari che erano divisi in due gruppi, uno
presso una famiglia all'interno del villaggio nelle immediate vicinanze
della by pass road, in una zona che quotidianamente è sottoposta a
coprifuoco notturno. Un secondo gruppo si trovava nel nostro
appartamento che è situato sulla principale strada che porta a Khan
Younis a poche centinaia di metri dal check point di Abu Holi che
divide in due la Striscia di Gaza. Quella che segue è una cronaca della
nottata e un breve resoconto che i nostri volontari hanno potuto
redigere recandosi sul posto questa mattina.
Ore 0.00: elicotteri apace hanno cominciato a sorvolare a bassa quota
l'abitato di Qararah e truppe israeliane sono penetrate al suo
interno, si sono posizionate nei pressi del centro dell'abitato.
Ore 0.30 circa, alcuni volontari dell'Operazione Colomba hanno visto
almeno quattro tank e due buldozer seguiti da una jeep militare
penetrare dall'abitato dalla parte nord del villaggio nei pressi della
by pass road in uso esclusivo dei coloni israeliani detta Kussufin
road. Gli stessi volontari testimoniano anche diverse raffiche di armi
automatiche di grosso calibro provenienti dalle torrette israeliane.
Ore 1.00 circa, le truppe si sono spostate nei pressi della casa
di "Younis Al Haster", che pare sia un noto esponente di Hamas della
zona. La casa si trova sulla strada principale per Khan Younis.
Ore 1.35 si sente una forte esplosione si presuppone l'abbattimento di
una casa.
Ore 1.53 circa sette jeep militari israeliane escono dal villaggio
verso la by pass road. Pare che la casa abbattuta si trovi in centro al
villaggio e sia l'abitazione della famiglia Fayad.
Ore 2.08 i nostri volontari vedono 5tank, 1 jeep, 1 buldozer uscire
dal villaggio verso la by pass road.
Ore 2.10 si sentono sei esplosioni nell'arco di cinque minuti
provenienti probabilmente dall'area vicino alla strada principale. Pare
che in prec
io sia stata abbattuta la casa di un
attentatore suicida che pare abbia compiuto un azione nei pressi di un
insediamento.
Ore 2.18 un altro carro e un buldozer si ritirano dal villaggio.
Ore 2.50 un'altra forte esplosione si sente provenire,
approssimativamente, dall'interno del villaggio. Gli elicotteri
continuano a sorvolare il villaggio.
Dalle 3.14 alle 3.25 circa, un colonna militare formata da 2 bulldozer,
una ruspa e 12 tank lascia il villaggio.
Ore 3.26 si sentono degli spari
Ore 3.47 i nostri volontari sentono dei rumori che fanno pensare al
lavoro di un buldozer o all'impatto di un tank con una casa.
La scorsa notte truppe israeliane sono penetrate nel villaggio di Al
Qararah verso la mezzanotte e vi sono rimaste per almeno tre ore.
L'obiettivo dell'incursione erano alcuni militanti di Hamas e le loro
famiglie. Sono state abbattute due case, una appartenente alla famiglia
di Eyap Fajad militante di Hamas ricercato dall'esercito israeliano,
che non era in casa. La zona è stata circondata da almeno venti tank e
buldozer. I soldati hanno intimato alla famiglia di uscire dalla casa
dopo di che hanno piazzato una forte carica esplosiva che ha distrutto
completamente una parte della casa di tre piani e danneggiato l'altra
metà. La casa non è più agibile e le quattro famiglie che ci abitavano
sono rimaste senza tetto, circa trenta persone. A circa cinquanta metri
dalla prima casa i buldozer israeliani hanno abbattuto la casa dello
zio di Amjad Fajad, esponente di Hamas che lo scorso anno si è fatto
esplodere nell'insediamento di Gush Qatif, adiacente Al Qararah. Al
termine della distruzione compiuta dai buldozer i soldati dell'IDF
hanno piazzato una carica esplosiva per demolire ulteriormente
l'abitazione. I soldati hanno mostrato l'ordine di demolizione e a
quanto pare nessun membro di entrambe le famiglie, che sono imparentate
fra loro, è stato arrestato.
Alla luce dei fatti di questa notte e dei giorni scorsi preferiamo,
alle analisi fredde,
dei bambini che questa notte ci guardavano attoniti e
terrorizzati. La paura sui volti dei piccoli palestinesi è
probabilmente uguale a quella che provano i bambini israeliani nel
vedere un autobus squarciato da un'esplosione. Siamo convinti che se in
Europa e negli Stati uniti, prima che in Israele e Palestra, non ci
sarà la volontà per cambiare questo stato di cose, il terrore nel quale
crescono i più piccoli da una parte e dall'altra verrà trasmesso alle
generazioni future perché il terrore, qui, è quotidiano.
Come ci suggerisce un amico israeliano che da anni lavora per la pace..
La violenza è stata adottata per molti decenni tra questi due popoli
(cosى come tra tanti altri) dimostrandosi distruttiva. Credo che sia
arrivato il momento di cercare un sentiero non violento. I miei amici
ed io, israeliani e palestinesi, ebrei e non, stiamo proseguendo per
questo sentiero, negli ultimi due anni, con successo, scoprendo che ci
sono persone da entrambe le parti che vogliono fermare questo bagno di
sangue, credendo che se la gente capeggerà anche i leader li seguiranno
a ruota.
I volontari dell'Opeazione Colomba - Ass. Papa Giovanni XXIII
www.operazionecolomba.org
Per contattare i nostri volontari: +97255940773 - +97259336586