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per padre Angelo Cavagna, al ventesimo giorno di digiuno



UNA LETTERA APERTA A PADRE ANGELO CAVAGNA
GIUNTO AL VENTESIMO GIORNO DI DIGIUNO
PER UNA FINANZIARIA DI PACE E LA DIFESA POPOLARE NONVIOLENTA

E UN APPELLO ALLA SOCIETA' CIVILE ED ALLE ISTITUZIONI
PERCHE' LA SUA VOCE SIA ASCOLTATA

Padre Angelo Cavagna, fondatore e presidente del Gavci (una delle piu'
prestigiose ed attive organizzazioni umanitarie), infaticabile promotore di
iniziative di pace, di solidarieta' e di nonviolenza, e' giunto al ventesimo
giorno di sciopero della fame "per una finanziaria di pace", per la
promozione della difesa popolare nonviolenta, contro la guerra e contro le
armi.

Intorno alla sua testimonianza si sta coagulando un crescente movimento di
presa di coscienza, di testimonianza, di pubblica manifestazione che
denuncia l'iniquita' dei sempre piu' gravi e profondi tagli alle spese
sociali e del sempre piu' inaccettabile aumento delle spese militari nel
bilancio dello stato italiano.

Il nostro collaboratore Benito D'Ippolito ha scritto a padre Angelo Cavagna
la seguente lettera aperta "in forma di sonetto caudato con un verso
dantesco in chiusa" (e il verso e' quello di Par. XIV, 33, con una minima
modifica e che Dante ci perdoni), per ringraziarlo ed insieme pregarlo di
interrompere la sua azione nonviolenta prima che possa avere gravi
irreversibili conseguenze sulla sua stessa vita.

Per contattare padre Cavagna ed il Gavci, ed esprimere solidarieta' e
sostegno: e-mail: gavci@iperbole.bologna.it; sito:
www.peacelink.it/users/gavci

Centro di ricerca per la pace
strada S. Barbara 9/E, 01100 Viterbo
tel. 0761353532, e-mail: nbawac@tin.it

Viterbo, 17 novembre 2002

*

BENITO D'IPPOLITO: UNA PREGHIERA A PADRE ANGELO CAVAGNA, GIUNTO AL VENTESIMO
GIORNO DI DIGIUNO PER UNA FINANZIARIA DI PACE E LA DIFESA POPOLARE
NONVIOLENTA. IN FORMA DI SONETTO CAUDATO CON UN VERSO DANTESCO IN CHIUSA

Si', angelo vuol dire messaggero
e Angelo Cavagna da molti anni
e' annunziatore e costruttore fiero
e mite di giustizia e pace. Sganni

la sua testimonianza chi del nero
mortifero potere gli empi inganni
subisce ancora; e sveli il nudo vero:
la guerra reca solo morte e affanni

all'umanita' intera, e avere armi
e' gia' la guerra, e' gia' preparar stragi.
Dei laudatori della morte i carmi

nessuno ascolti, e gli atti dei malvagi
contrasti ognuno. Solo se disarmi
l'umanita' la salvi dai naufragi.

Accogli i miei suffragi
ed interrompi, Angelo, il digiuno
"ch'ad ogni merto sara' giusto muno".

*