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Dichiarazione di Lorenzo Guadagnucci
Dichiarazione di Lorenzo Guadagnucci, giornalista, autore di "Noi della
Diaz", membro del comitato "Verità e giustizia per Genova"
Sono sgomento, è come se avessero arrestato anche me. A leggere le accuse
contestate alle venti persone arrestate stanotte mi vengono i brividi:
"cospirazione politica, sovversione dell'ordine economico, propaganda
sovversiva". Trovo una sinistra assonanza con un fatto che molti di noi, me
compreso, hanno finora sottovalutato: noi 93 che il 21 luglio 2001 eravamo
dentro la scuola Diaz siamo tuttora indagati per associazione a delinquere
finalizzata alla devastazione. Noi che siamo stati pestati e arrestati
sulla base di "prove" costruite dalla stessa polizia (le due molotov). Due
di noi, cittadini tedeschi, in occasione del Forum di Firenze sono stati
respinti alla frontiera, proprio in ragione di quest'accusa ancora in
corso. I nostri diritti civili - evidentemente - sono tuttora limitati,
siamo persone sospette.
Questi arresti, quest'ondata repressiva in cui - per quello che sappiamo -
si contestano reati di tipo politico, confermano gli allarmi che tante
volte io stesso ho lanciato sulla qualità della nostra democrazia, sullo
stato dei nostri diritti.In questi mesi ho tante volte ricordato che
nessuno, a un anno e 4 mesi dai fatti, ha mai preso le distanze nemmeno da
un episodio grave e infamante per le forze dell'ordine come il blitz alla
Diaz. Il capo della polizia, De Gennaro, non ha mai rinnegato
quell'operazione, non ha mai trasmesso al paese un messaggio di
autocritica, di presa di distanza. Tutti i funzionari implicati nel blitz,
e accusati di reati infamanti come la calunnia, il falso ideologico, le
lesioni personali, sono ancora la loro posto.
In questo anno e più trascorso dai fatti di Genova i vertici della polizia,
del governo, dello stato, non hanno fatto nulla per colmare quel fossato
che si è aperto a Genova fra le istituzioni e la società civile.
Quest'ondata repressiva, a pochi giorni dal Forum di Firenze e dalla
smentita degli inutili allarmi lanciati in precedenza, allarga ancora quel
fossato, e tenta di spingere ai margini della vita civile migliaia di
persone, intere moltitudini. Quello che sta accadendo a Cosenza, a Trani,
nel paese riguarda tutti i cittadini che hanno a cuore i diritti civili e
le libertà garantite dalla costituzione. Io stesso, oggi, mi sento meno
sicuro di ieri. Avverto una perdita nella qualità dei miei diritti di
cittadino. E' come se avessero arrestato anche me.
Lorenzo Guadagnucci