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PROCESSO ALLA STORIA. SOLIDARIETA' PER CASARRUBEA



Cari amici,
Vi trasmetto, qui di seguito, l'appello dell'Associazione 'Non solo
Portella' che rappresento, ricordandoVi che, nonostante siano passati 55
anni dai fatti per i quali vengo accusato, nessun tribunale ha mai espresso
una condanna contro i mandanti delle stragi di Portella della Ginestra
e di Partinico (1°maggio-22 giugno 1947), come non sono mai stati
individuati gli assassini dei sindacalisti massacrati dalla mafia in quegli
anni bui della nostra Repubblica: da Nicolò Azoti e Accursio Miraglia, a
Placido Rizzotto, Epifanio Li Puma e Calogero Cangelosi; da Andrea Raia a
Salvatore Carnevale; da Giuseppe Biondo a Paolo Bongiorno.
Finisco in tribunale con la coscienza a posto, convintissimo di avere fatto
onestamente il mio dovere, solo per la ricerca della verità dei fatti, non
esprimendo giudizi a caso per offendere chicchessia, ma avendo dalla mia
parte i documenti e le valutazioni del mondo della ricerca in 50 di storia.


DOPO L'INCRIMINAZIONE DI STUDIOSI COME UMBERTO SANTINO E CLAUDIO RIOLO -
GIA' CONDANNATI A PAGARE CIFRE ESORBITANTI IN SEDE CIVILE- GIUSEPPINA LA
TORRE, ALFREDO GALASSO (PROCESSO IN CORSO) ADESSO E' STATO RINVIATO A
GIUDIZIO LO STORICO GIUSEPPE CASARRUBEA, FIGLIO DI UNA VITTIMA DI ATTENTATI
TERRORISTICO-MAFIOSI.

CASARRUBEA DA MOLTI ANNI SI E' MESSO SULLE TRACCE DEI MANDANTI DELLE STRAGI
AVVENUTE IN SICILIA NEL SECONDO DOPOGUERRA.

PER LE SUE RICERCHE DOVRA' COMPARIRE DAVANTI AI GIUDICI

IL PROSSIMO 4 OTTOBRE 2002







L'ASSOCIAZIONE 'NON SOLO PORTELLA' CHE ORGANIZZA LE VITTIME DI QUELLE
STRAGI HA LANCIATO NEI GIORNI SCORSI UN APPELLO DI SOLIDARIETA' E AVVIATO -
VIA INTERNET- UNA 'CATENA DELLA MEMORIA'.



CHIEDIAMO A CHI NON VUOLE DIMENTICARE DI SOTTOSCRIVERLA







"Una catena della memoria"

a cominciare da un processo non sui mandanti della strage di Portella della
Ginestra (1° maggio 1947:11 morti e 30 feriti)  e degli attacchi contro le
Camere del Lavoro (22 giugno 1947: 2 morti e 10 feriti) mai processati, ma
contro chi, cercando la verità, e sulla scorta di atti antimafia, documenti
delle cancellerie di tribunali e 50 anni di bibliografia sul tema, ha
cercato con tenacia tra depistaggi, falsi, omissioni delle autorità
pubbliche, gli autori di quelle infami e barbare tragedie: il primo atto
del terrorismo neofascista in Italia.

Questa catena non ha nè televisioni nè giornali a sua disposizione.

Vive solo in chi non ha ancora cancellato il senso della sua storia.

Se vuoi aderire invia un semplice messaggio al seguente indirizzo e mail:
icasar@tin.it



"NON SOLO PORTELLA"

Associazione tra i familiari delle vittime della strage di

 Portella della Ginestra (1° maggio 1947), della mafia e di altre stragi
compiute in Sicilia

Presidente Giuseppe Casarrubea-Via Marchese di Villabianca, lotto 2°

90047-Partinico (tel. 091-8907679)

E mail: icasar@tin.it

Partinico, 21 settembre 2002

   Cari amici,

 come forse già sapete, il prossimo 4 ottobre dovrò comparire davanti alla
sezione del tribunale di Partinico (Palermo), per alcune valutazioni da me
formulate nel quadro di una ricerca sui mandanti della strage di Portella
della Ginestra. I capi di accusa riguardano alcune mie affermazioni su un
generale dei carabinieri in pensione, capitano della stazione dei CC. di
Alcamo all'epoca dei fatti (1947). Nel precisare che non ho mai avuto nulla
contro questa persona né, tanto meno, contro l'Arma dei Carabinieri, che
nella sua storia ha avuto tanti caduti nella lotta contro la mafia, mi
corre anche l'obbligo di ricordare che le circostanze che portarono
all'eliminazione del bantitismo in Sicilia in quegli anni bui della nostra
Repubblica, furono tutt'altro che adamantine, e che circa i fatti specifici
per i quali vengo imputato, ho elementi sufficienti per contrastare
l'accusa. Mi sono avvalso, infatti, nella mia ricerca, degli atti del
processo di Viterbo, degli atti pubblicati dalla Commissione Antimafia,
delle carte sulle stragi del '47, desecretate  grazie anche alla mia
personale iniziativa, nonchè di una lunga bibliografia sul tema, mai
smentita prima.

Ho sempre ritenuto che non ci può essere verità e giustizia in Italia se
non a partire dalla chiarezza sui troppi misteri che ne hanno offuscato la
storia e questa convinzione è stato l'unico movente della mia fatica. Sono
altres" convinto che non ci può essere futuro per le nuove generazioni se
viene tolto loro il diritto alla memoria e alla verità storica dei fatti.

Nel ringraziare quanti mi hanno espresso la loro solidarietà vi invio il
testo dell'appello lanciato dall'Associazione 'Non solo Portella' che
rappresento. Se lo condividete fatelo girare tra i vostri amici. Di seguito
riporto l'accusa che viene fatta contro di me.

Capi d'imputazione:

- delitto p.e p. dagli artt. 595, I,II,III comma c.p., art. 13 L.8.2.1948
n° 47, per avere, quale autore del libro "Portella della Ginestra,
microstoria di una strage di Stato" offeso la reputazione di Roberto
Giallombardo con il mezzo della stampa, scrivendo "l'episodio in realtà
accadeva in circostanze piuttosto strane, perché nell'imboscata cadevano,
oltre al Ferreri, il padre di questi Vito, Antonino Coraci e i fratelli
Giuseppe e Fedele Pianello, confidenti di Paolantonio, tanto più che,
stando alle affermazioni di Terranova ''Cacaova'' prima dell'uccisione di
Fra' Diavolo, che era rimasto ferito vi era stata una conversazione
telefonica con Palermo, di cui era stato informato lo stesso Giuliano.
Ferreri venne ucciso in quello strano conflitto a fuoco dal Giallombardo,
nonostante questi fosse stato avvertito dal Paolantonio della funzione di
questo confidente per la cattura di Giuliano.

- Da tale affermazione, già suffragata da atti processuali (1952) l'accusa
traeva la conclusione che io  avrei  attribuito al Giallombardo la veste di
killer spietato e freddo criminale al servizio ora di questo ed ora di
quell'altro padrone.

- delitto p.e p. dagli artt. 595, I,II,III comma c.p., art. 13 L. 8.2.1948
n°47, per avere, quale autore delle interviste rilasciate dall'emittente
privata TIVU7 di Partinico in data 30.4.'97 e 5.5.'97, offeso la
reputazione di Giallombardo Roberto con il mezzo della televisione,
affermando "Ferreri venne eliminato a freddo, unitamente a suo padre Vito,
a Vito Coraci [n.d.a.: leggasi Antonino] ed ai fratelli Pianello in un
agguato teso da parte del Giallombardo la notte del 26 giugno 1947.
Naturalmente un'esecuzione di questo genere, in piena Repubblica, non
dimentichiamo che siamo nel secondo anno della Repubblica, é un fatto
assolutamente criminale".

Devo precisare che non ho mai dato del "killer" o del "freddo criminale" al
servizio di chicchessia al Giallombardo. Ho espresso valutazioni più
complesse che rinviano a responsabilità alte, in tutta questa vicenda, che
sono sicuro saranno chiarite in sede processuale.

APPELLO PER LA DIFESA DEI DIRITTI DELLA RICERCA STORICA

E PER LA LIBERTA' DI STAMPA NELLA LOTTA CONTRO LA MAFIA



      Il prossimo 4 ottobre presso la Pretura di Partinico (Palermo) si
aprirà il processo intentato dal generale dei Carabinieri in pensione
Roberto Giallombardo, contro Giuseppe Casarrubea, uno studioso che da anni
si batte per la ricerca della verità sui mandanti della strage di Portella
della Ginestra e degli attacchi contro le sedi di sinistra e le Camere del
Lavoro, nella provincia di Palermo (1° maggio- 22 giugno 1947)



     Tra i caduti anche suo padre, uno dei tanti sindacalisti ammazzati
dalla mafia in quegli anni bui della nostra Repubblica.  Diverse sue
pubblicazioni sono testimonianza del suo impegno di ricerca. Tra le tante,
Portella della Ginestra. Microstoria di una strage di Stato, edita a Milano
da Franco Angeli nel 1997 (50° delle stragi) nella collana di studi di
storia contemporanea diretta dal prof. Franco Della Peruta.



    L'autore, sulla scorta di una lunga bibliografia, di atti processuali e
di documenti della Commissione Antimafia, aveva sostenuto che alcuni
elementi chiave di quelle stragi, come Salvatore Ferreri, alias 'Fra
Diavolo (banda Giuliano) ne erano stati gli esecutori materiali pur
essendo, al contempo, confidenti delle più alte autorità di pubblica
sicurezza in Sicilia, e come tali, chiusa la manovra stragista, erano stati
premeditatamente eliminati. Cosa che Casarrubea aveva ribadito in
un'intervista concessa a una emittente televisiva locale in occasione del
cinquantenario di quelle stragi.

 Lasciamo alla magistratura il compito di chiarire i fatti, anche se a
distanza di oltre mezzo secolo nessuna verità ufficiale e credibile
sappiamo né sulle stragi del 1947, nè sulla morte del bandito Salvatore
Giuliano e del suo luogotenente Gaspare Pisciotta.

   In un'epoca che troppo facilmente è propensa a rimuovere passato e
memoria di quelle lotte che videro il movimento sindacale e contadino alla
testa del processo di rinnovamento democratico del nostro Paese, Casarrubea
è un testimone di ricerca della verità e della giustizia. Non lasciamolo
solo e attiviamo in suo favore ogni nostra iniziativa: scrivendo un
articolo per un giornale, una e-mail, presenziando al processo, formando
dei gruppi di solidarietà concreta, telefonando a un amico, a una rivista,
ecc.



 Affermiamo il principio costituzionale che la scienza non può essere
processata, la conoscenza storica non può essere trascinata nelle aule dei
tribunali, né può essere surrogata dai monopoli dell'informazione.

E' intollerabile che oggi il diritto della libertà della ricerca
scientifica debba essere messo in discussione persino contro gli stessi
familiari delle vittime, alle quali lo Stato non ha consegnato, neanche
dopo cinquantacinque anni, né verità né giustizia.

  ASSOCIAZIONE "NON SOLO PORTELLA"

 (Se aderisci, manda un messaggio a Giuseppe Casarrubea, al seguente
indirizzo e-mail: icasar@tin.it   Se vuoi dare un contributo per le spese
processuali e sostenere la causa puoi effettuare un versamento sul conto
corrente bancario dell'Associazione 'Non solo Portella', presso il Banco di
Sicilia di Partinico (PA),  intestandolo a : Associazione 'Non solo
Portella', via Raccuglia- 90047- Partinico (PA), indicando il tuo nome e
cognome, la seguente motivazione del versamento: "Solidarietà allo storico
Giuseppe Casarrubea"- Coordin. Bancarie nazionali: Banco di Sicilia, cod.
Banca 01020. CAB filiale 43490- N° di conto 410 352021=====).





Siti web

Il testo del manifesto per la libertà della ricerca, le adesioni e la
documentazione sulle stragi si possono trovare in



http://www.accadeinsicilia.net/per-giuseppe-casarrubea.htm

http://www.accadeinsicilia.net/giuliano-e-lo-stato.htm

http://www.edscuola.it/archivio/interlinea/appello2.htm

http://www.edscuola.it/archivio/interlinea/adesioni2.htm

http://www.edscuola.it/archivio/interlinea/stragi_47.htm

http://www.edscuola.com/archivio/interlinea/casarrubea.html

http://utenti.lycos.it/panerose/pagina_art.php?id_art=650

http://www.misteriditalia.com/giuliano/portella/portella.htm

http://www.centroimpastato.it/publ/online/portella.htm

<http://www.ildialogo.org/>http://www.ildialogo.org

http://www.consumietici.it  (settore diritti)

http://www.consumietici.it/ita/articolo_popup.asp?