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Catena di Sanlibero 145
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riccardo orioles <ricc@libero.it>
tanto per abbaiare
23 settembre 2002 n.145
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Italia. A Roma, fra i politici, c'era maretta e quindi i telegiornali
aprivano o sul pazzo della guerra, con tutti i re e i presidenti che lo
tiravano per la giacca e lui: "Bombe! Guerra!", oppure sugli onorevoli
che litigavano fra di loro sulla storia dei negri: alcuni - nordisti
ricchi, bisognosi di schiavi - favorevoli a farli lavorare, purche' se
ne stiano al loro posto; altri - "poveri bianchi" sudisti, spazzatura
umana - che proponevano di rispedirli in Africa a nerbate.
Fra un onorevole e l'altro, c'era spazio anche per le notizie della
giornata; fra cui quella della nave di emigranti affondata, con tutto
il suo carico a bordo, vicino alla spiaggia nostra. "Sono appena
quattordici!" diceva, tutto giulivo, l'annunciatore. E quattordici
erano i morti. "Si temeva un'altra tragedia del mare, ma per
fortuna...".
S'intervistava un onorevole, e si cercavano i dispersi. Un giornalista
precisava con aria grave la posizione del Ccd e poco dopo un altro
annunciava con nonchalance che i morti non erano erano in realta'
quattordici ma diciotto, diciannove, venti. "Il mare ha restituito un
altro corpo...". Trentuno, trentadue, trentatre', trentaquattro...
Cosi' per giorni e giorni. In apertura, i politici; alla fine, i
"dispersi". Nelle miniere, almeno, c'e' un elenco dei minatori: quando
la radio dice "disperso" dice un cognome e un nome, dice un paese. In
mare, da clandestini, no.
Tuo marito o tuo figlio forse era la', e forse no. Forse avra' la
fortuna di essere arrestato in Puglia fra sei mesi, forse e' gia' in
fondo al mare: chi puo' dire? Nei centri telefonici per immigrati (uno
degli affari piu' sugosi della "nuova economia", fra l'altro) i nomi e
le domande s'inseguivano, in italiano, in francese, in arabo e in altre
lingue.
* * *
Fuori da Marcinelle, la vita e' ricominciata normale, coi suoi primi
giorni di scuola, i suoi Saldi Fine-Stagione e i suoi politici
intervistati. Noi tedeschi e noi svizzeri riprendiamo la nostra solita
vita mentre loro - i siciliani, i veneti, gli abruzzesi e i friulani -
telefonano disperatamente dal paese per sapere che novita' ci sono
nella lista dei "dispersi".
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Poteri 1. Onorevole sorrida. Un onorevole importante, fra una cosa e
l'altra, ha trovato il modo di farsi prendere le impronte digitali:
gesto politicamente abile perche' sdrammatizza una serie di contrasti
nel governo per i quali a un certo punto la tensione fra i partiti
alleati s'era alzata pericolosamente. Cosi' il presidente della Camera,
vecchio Dc navigato, ha trovato il pretesto di una cerimonia qualunque
per sottoporsi sorridendo al rito, fra i flash dei fotografi e i
sorrisi dei carabinieri. Purtroppo accanto a Casini, nell'occasione,
c'era un altro collega parlamentare: anche lui ex dc, anche lui
ministeriale pero' - differenza non da poco - siciliano. La Sicilia e'
un posto in cui agli uomini di governo capita abbastanza spesso di
essere intercettati mentre parlano di "quegli sbirri che hanno
indagato", oppure di dover dichiarare che "la droga trovata nel mio
ministero non era destinata a me".
Il siciliano, dopo la performance di Casini, non ha potuto fare a meno
di avvicinarsi anche lui all'apparecchio e d'infilarci con buona grazia
le dita, sorridendo anche lui amabilmente e guardandosi attorno tutto
ilare come per dire "e' un gioco". Sorrideva Casini, sorridevano gli
astanti, sorridevano i carabinieri e sorrideva lui. Pero', ai
carabinieri, i peli dei baffi - nel sorriso - vibravano
impercettibilmente.
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Poteri 2. Contessa Vacca. Era gia' molto out quando e' morta; degli
ultimi amanti uno era molto avido e l'altro molto volgare; si poteva
scherzare impunemente su di lei, anche in tivvu', e fare dei calembour
"involontari" fra il suo cognome e mucca pazza. Morta in fretta,
sepolta in fretta, aperta malvolentieri un'inchiesta per intromissione
di un giudice francese (le correnti avevano trascinato il corpo
oltreconfine), e chiusa rapidamente con un'assolutoria generale: degli
eventuali omicidi, degli eventuali protettori, dei non eventuali
interessi, di tutto il mondo politico "da bere" di cui era stata una
stella. D'altronde i soldi di Craxi, con cui aveva avuto a che fare, a
quest'ora saranno stati ingoiati da qualche crack di borsa in qualche
parte del mondo: non erano dei buoni amministratori, quelli la',
neanche per i soldi rubati. A parte le mine vaganti (ma roba vecchia:
vent'anni) che certo bisognava individuare e disinnescare, di lei non
importava piu' nulla a nessuno: ormai c'e' un'altra generazione di vip
sulla scena, e anch'essi si credono immortali: Veline che avevano un
anno quando lei era su Novella Duemila, manager che campavano ancora di
stipendio quando i loro padroni - vent'anni fa - le sorridevano
amabilmente uscendo dalla stanza delle tangenti. L'unica che ha avuto
una buona parola e' stata la vecchietta dei fiori, nella bottega
all'angolo: "Una signora cosi' gentile". Come sempre.
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Poteri 3. L'esperimento siciliano. Al solito, la Sicilia anticipa. Il
"terzo polo" politico (ne' centrosinistra, ne' Berlusconi) e' in
avanzata gestazione in Sicilia e consiste in un'alleanza molto stretta
fra le componenti "tecnocratiche" del vecchio Ulivo, i
neo-democristiani di seconda generazione e una parte dei notabili
locali che si erano provvisoriamente aggregati attorno a forza Italia.
L'obiettivo politico immediato e' una gestione "alla Guazzaloca" dei
grossi comuni siciliani. A Catania, ad esempio, il sindaco di destra -
un omino simpatico e un po' buffo, geriatra personale di Berlusconi -
e' ormai apertamente definito folkloristico dagli esponenti piu'
sofisticati del centrodestra: che puntano pero', piu' che a una nuova
affermazione "di partito", a una sorta di patto trasversale che prenda
a modello e ufficializzi la "coabitazione" degli anni 90 fra
l'amministrazione comunale (di centrosinistra) e quella provinciale (di
centrodestra).
I protagonisti dell'accordo, o quantomeno della coabitazione, sarebbero
l'ex ministro Bianco e gli amministratori locali Fiumefreddo e
Lombardo: un ex-Ulivo, un dissidente di Forza Italia, un democristiano
doc. Questi tre, messi insieme, sono probabilmente gia' ora il piu'
forte gruppo di potere siciliano subito dopo il gruppo forzitalista
palermitano, che pero' e' molto meno compatto. Le ambizioni del nuovo
schieramento sono peraltro molto piu' ampie dell'ambito regionale e
farebbero conto su una serie di interlocutori molto autorevoli sia nel
centro del centrodestra che nella destra del centrosinistra. Restano
fuori sia Alleanza nazionale, in Sicilia gia' in gran parte fagocitata
da Forza Italia, che i Ds, a Catania quasi estinti.
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Almeno. Che Bossi me lo dovro' rivedere fra gli alleati del mio
governo, ormai non mi faccio piu' illusioni. Dibattito Bossi-D'Alema,
Berluskaiser, governo Dini: e va bene. L'unica cosa che mi permetto di
chiedergli, al futuro ri-alleato, e' questa: senatore, la prego, quando
sara' di nuovo fra noi non accantoni quella bellissima sceneggiata del
dio Po. E' diventata cosi' noiosa l'Italia! Labbra strette a Treviso,
sguardi furbi a Agrigento; fra una Milano senza cuore e una Palermo
senza palle, come si fa a non intristire? L'unico scintillio lo porta
Lei, con quel gran bottiglion d'acqua padana e quel meraviglioso
personaggio del druido col crocefisso alla parete.
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Giardinetti. L'Espresso diventa minuscolo. Perbacco.
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E io pago. La Rai perde trecentocinquantamila spettatori e Mediaset ne
guadagna trecentomila. Forse tutto questo casino serviva soltanto a
rimettere in sesto la ditta. Un'abile campagna promozionale durata
dieci anni.
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Le tre leggi, ora.
Un computer non puo' recare danno a un essere umano ne' puo' permettere
che a causa del proprio mancato intervento un essere umano riceva
danno.
Un computer deve obbedire a ordini impartiti da un essere umano,
purche' non contravvengano alla Prima Legge.
Un computer deve proteggere la propria esistenza, purche' tale
autodifesa non contrasti con la Prima o la Seconda Legge.
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Per capire. Nel 1840, serve piu' Marx o serve piu' Dickens? (Siamo nel
1840).
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Cartello. "Vendesi casa occupata da usufruttuario 75enne": seguono
localita', metraggio e prezzo. Offerta conveniente, se non ci fosse
quell'usufruttuario. Ma per fortuna ne ha per poco, accenna pudicamente
quel "settantacinquenne" buttato la' fra una cosa e l'altra.
Il cartello e' a pennarello, eccetto il "vendesi "prestampato; anche il
numero da chiamare e' un telefonino, dunque non c'e' di mezzo
un'agenzia. Chi sara' il venditore? Il vecchio - o la vecchia - a che
titolo e' usufruttuario? I vedovi in genere hanno l'usufrutto, finche'
campano dell'appartamento del coniuge prima che vada ai figli. Sara'
questo il caso?
L'appartamento poi e' piccolo, di mezza periferia; come vivra' il
vecchio? Andranno a trovarlo ogni tanto? E - e' un quinto piano - ci
sara' l'ascensore? Ce la fara' a uscire ogni giorno? E perche' hanno
messo il cartello qua in centro, se la casa e' in periferia? Forse non
vogliono dirlo al vecchio, forse ne hanno parlato tante volte e lui,
duro: "Io voglio morire qua, dov'e' morta vostra madre!". ("Ma papa',
ti tratterebbero benissimo, la' in quella villa che abbiamo detto...".
"Dove voglio crepare lo decido io!"). Non e' per cattiveria, e' che
proprio non ce la si fa piu' a campare. Lo sai quanto costa un figlio a
scuola, oggigiorno?
Io passo via per la mia strada, rimuginando - ma gia' e' alle mie
spalle - sul cartello e forse in questo momento il vecchio si sta
facendo il caffe' da solo, su al quinto piano, bofonchiando qualcosa e
il figlio e' fermo al semaforo pensando a come pagare la scuola per il
bambino e una coppia di sposini sta facendo il numero per sapere se
sono dilazionabili quei centomila euri dell'avviso che hanno letto
ieri. E la grande citta' gira, gira...
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Dedicato a Ester. Che bello. Le ragazze della pallavolo hanno vinto il
mondiale. "Avete" vinto, voglio dire. No? :-)
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Russia. Riportata al centro di piazza Lubjanka, a Mosca, la statua in
bronzo del fondatore del Kgb (un tempo Ceka), Dzerzinskij. La piazza
ospita da sempre la sede centrale del terribile servizio segreto. La
statua era stata tolta ai tempi di Gorbaciov, che era comunista ma non
aveva mai fatto parte del Kgb, e viene rimessa ora per ordine di Putin,
che e' anticomunista ma ha fatto la sua carriera nel Kgb.
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America. Il pazzo continua a sbraitare che se non ci pensa la legge ci
pensa lui, che e' un bandito, e che se lo leva davanti a costo di
sparargli in testa. Al momento in cui scriviamo i vicini stanno ancora
cercando di calmarlo.
Qualcuno ha proposto di chiamare la polizia, ma purtroppo la polizia e'
lui.
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Giappone. Eseguite due condanne a morte. Le esecuzioni qui avvengono
all'improvviso, senza avvisare prima ne' il condannato (che viene
semplicemente afferrato e impiccato nel giro di mezz'ora) ne' le
famiglie, che vengono a saperlo qualche tempo dopo.
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Cronaca. La provincia di Catania, al tempo dell'Afganistan, decide di
stanziare un contributo per Emergency. Gli impiegati tuttavia fanno un
errore, e il contributo torna dai politici per essere regolarizzato.
Quelli pero' ci ripensano e, anziche' ad Emergency, decidono di
assegnarlo alla banda musicale.
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Cronaca. Trento. La polizia ha invaso alcuni campi del Trentino per
sottoporre sul posto al rilevamento delle impronte digitali i
braccianti che ci lavoravano, tutti emigranti.
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Cronaca. Roccella Ionica. "Ho lavorato quarant'anni al nord - si
lamenta Francesco F. pensionato - e ora che sono malato di reni mi
tocca pagarmi di tasca mia i viaggi su e giu' per gli ospedali".
"Accidenti. E cosa intende fare?". "Appena mi arrivano gli arretrati mi
compro un rene da un extracomunitario e me lo faccio trapiantare".
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Cronaca. Milano. Il sindaco nega il lavoro a otto educatrici perche'
incinte.
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Cronaca. Santa Teresa (Messina). Dedicato all'unanimita' a Byron Moreno
(l'arbitro di Italia-Corea) il civico vespasiano. Il provvedimento vuol
esprimere lo sdegno della popolazione contro l'arbitro cornuto,
eternarne la memoria ai posteri e nel contempo elevare un monito a
tutti coloro che fossero tentati di annullare gol all'Italia, nel segno
immarcescibile della patria e da qualsiasi parte provenga.
(Personalmente, se mai al mio paese dovessero farmi un monumento,
preferirei un vespasiano: almeno serve a qualcosa).
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Cronaca. Roma. Si comincia a parlare di elezioni.
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Cronaca. Milano. Si ferma il processo Previti. A 5 minuti dalla fine,
Politica-Giustizia 1-0.
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Cronaca Trento. E' morto, centenario, il caporale Adolfo Giovannini.
Non degli alpini, pero', ma dei Kaiserjaeger, i cacciatori
dell'esercito austroungarico di cui era l'ultimo superstite. Se
Giovannini avesse sparato meglio, a quest'ora Bossi romperebbe le
scatole a Cecco Peppe e non a noi italiani.
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Cronaca. Palermo. Condannato in appello un industriale - tale
Cavallotti - che s'era messo d'accordo coi mafiosi per spartirsi gli
appalti. In primo grado era stato assolto perche' "obbligato". I
giudici di secondo grado hanno accertato che invece era consenziente.
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Carlo wrote:
< Ho l'impressione che i giornalisti a volte non facciano altro che
limitarsi a scrivere in un italiano migliore i comunicati stampa delle
aziende. E quando, grazie a quell'internet che tanto vi entusiasma,
l'accesso a quegli stessi comunicati stampa sara' disponibile on line
per tutti, cosa farete voi giornalisti? >
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Luciano Granozzi wrote :
< A proposito del "volantino vietato" a Lettere e Lingue a Catania: non
posso escludere che uno dei vigilantes abbia detto quello che ha detto.
Ma che hanno fatto gli studenti? Sono andati a protestare? Escludo
tassativamente che ne abbiano informato il preside di Lingue, la
facolta' dove insegno anch'io. In ogni caso, se non dovessero trovare
il preside, digli di venire da me, stanza 244. Vorrei proprio sapere
chi e' questo vigilantes, e chi gli avrebbe dato le disposizioni che
pretende di aver ricevuto. >
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Silvana wrote:
< Perche' prima e dopo il 14 settembre non hai speso una sola parola
per la manifestazione di centomovimenti a Roma? Va bene che vivi e
lavori (con grande merito) in Sicilia, ma anch'io vivo a Parigi e non
mi ha impedito di contribuire molto molto modestamente alla riuscita
che ritenevo necessarissima della protesta civile. Un caro saluto. >
* * *
Cara Silvana, ci sono gia' un sacco di giornali che parlano delle cose
che succedono oggi. Qui, piu' modestamente, ci occupiamo di quelle che
sono successe ieri o l'altroieri, prendendoci quindi tutto il tempo per
pensarci su in santa pace; a volte questo aiuta pure a capire almeno
una parte delle cose che succederanno domani. A parte questo, la
faccenda dei "cento movimenti" (questo, se vuoi, e' il centunesimo) e'
ben presente nella Catena; ma lo e' a modo nostro, cioe' senza
presunzioni "politiche" e cercando di capire.
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Mimmo Lombezzi wrote:
< Caro R., per "2000" settimanale di Rete4 filmai nel deserto (dopo
un'aspra lite) il carcere dei prigionieri Marocchini del Fronte
Polisario. Marciscono li' da piu' di un quarto di secolo, cioe' da
quando vennero mobilitati dal re per occupare il Sahara Occidentale.
Malati, disperati, semimpazziti, sono un migliaio e vivono in varie
"strutture" non piu' grandi di un campo da tennis. Alcuni non vedono i
figli dal 1975-6. Le temperature raggiungono i 65 gradi.
Quasi tutti hanno malattie fisiche o psicosomatiche e sono ormai
soltanto un'arma per far pressione sul governo Marocchino (il quale,per
conto suo ha fatto sapere dopo di aver "liquidato" da tempo gli ultimi
350 prigionieri Saharawi "spariti" nel 1975-6... ). 250 comuni italiani
(Emiliani e ToscanI) mandano aiuti ai Saharawi, ma proprio per
questo,se accettano l'aiuto dell'Europa bisogna imporre a questi
signori di rispettare le leggi di guerra Europee.
In pratica : O LIBERATE I PRIGIONIERI O NON VI MANDIAMO PIU' NEANCHE UN
PACCO DI VESTITI.
Il 25 settembre il Presidente della Repubblica Saharawi sara' Modena.
Qualcuno dovrebbe spiegargli queste cose. >
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Persone. Il poliziotto che s'e' tuffato per salvare gli emiganti che
stavano annegando, in Sicilia. Spero che Bossi non lo faccia
licenziare.
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Saffo<saphos@lesb.org>wrote:
< E sul mio letto morbido il tuo corpo,
se sarai stanca, posero' pian piano... >
* * *
< Hai fatto bene a venire - ti volevo
Acqua per il mio corpo che bruciava >
* * *
< Desiderio di te mi sconvolge
mi fa tremare nel corpo - l'amore
e' belva troppo dolce troppo amara >
* * *
< L'amore che mi scuote nel profondo
come vento sugli alberi, sul monte >
* * *
< E non mi pensi piu', e gia' immemore voli
presso una donna che non sono io >
* * *
< Rabbrividi' l'anima alle colombe,
mute restarono le ali... >
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Per collaborare a questa e-zine, o per criticarla o anche semplicemente
per liberarsene, basta scrivere a ricc@libero.it -- Fa' girare.
"A che serve vivere, se non c'e' il coraggio di lottare?" (Giuseppe
Fava)
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