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Iraq: Amnesty, nessuna guerra nel nome dei diritti umani
Iraq: Amnesty, nessuna guerra nel nome dei diritti umani
di Redazione Vita (redazione@vita.it)
13/09/2002
“Ancora una volta, la situazione dei diritti umani di un paese è usata
selettivamente per legittimare azioni militari”, ha dichiarato Amnesty
International.
Nel discorso tenuto ieri presso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite,
il Presidente Gorge Bush ha citato le gravi violazioni dei diritti umani
perpetrate dal governo iracheno nei confronti della popolazione. Il
documento informativo distribuito alla stampa contiene vari riferimenti ai
rapporti sulla situazione dei diritti umani in Iraq pubblicati negli anni
da Amnesty International.
“Ancora una volta, la situazione dei diritti umani di un paese è usata
selettivamente per legittimare azioni militari”, ha dichiarato Amnesty
International.
“Gli Stati Uniti e altri governi occidentali non hanno preso in
considerazione i rapporti di Amnesty International sulle diffuse violazioni
dei diritti umani in Iraq durante la guerra Iran-Iraq e hanno ignorato la
campagna di Amnesty International per le migliaia di civili curdi uccisi
negli attacchi a Halabja nel 1988”.
“I diritti umani della popolazione irachena, come diretta conseguenza di
ogni potenziale azione militare, non sono al centro del crescente dibattito
sull'eventualità di usare la forza militare contro l'Iraq”.
“La vita, la sicurezza e l'incolumità della popolazione civile devono
rappresentare il primo obiettivo in ogni azione intrapresa per risolvere
l'attuale crisi umanitaria e dei diritti umani. L'esperienza del precedente
intervento militare nel Golfo ha mostrato come i civili divengano, troppo
spesso, le vittime accettabili di un conflitto”.
“Nell'eventualità di un'azione militare, c'è la seria possibilità di
causare migliaia di rifugiati e sfollati. Una crisi umanitaria può
scaturire dalla difficoltà o impossibilità di trasportare i generi di
sussistenza minimi causando carenza di cibo, di medicinali e distruzione di
infrastrutture civili e istituzioni”.