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Delusione delle ong italiane dopo il discorso di Berlusconi
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- Subject: Delusione delle ong italiane dopo il discorso di Berlusconi
- From: Roberto Del Bianco <delbia@casamia.org>
- Date: Tue, 03 Sep 2002 10:37:01 +0200
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Rilancio da altra mailing list.
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Da Misna.org le reazioni all'intervento di Berlusconi al vertice di
Johannesburg. Roberto B.
Le Ong italiane manifestano il proprio disappunto per la maniera in cui
procede il Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile in corso nella
città sudafricana di Jiohannesburg. Alla crescente delusione per i
risultati prodotti della conferenza, aggiungono quella per il discorso
pronunciato ieri pomeriggio dal presidente del consiglio italiano,
Silvio Berlusconi. A loro avviso, infatti, l'intervento del capo di
Palazzo Chigi sarebbe stato privo di alcuna proposta concreta e
coraggiosa, al contrario di quelli dei leader di altri Paesi europei, a
partire dalla Francia. "Il Presidente Chirac - si legge in un
comunicato - ha chiesto nuovamente la creazione di un Consiglio di
sicurezza economica e sociale in seno alle Nazioni Unite e di
un'Agenzia mondiale per l'ambiente, accogliendo le richieste avanzate
dalle Ong negli ultimi mesi e invitando i governi a 'non chiudere gli
occhi di fronte a un mondo che brucia'. Il Primo Ministro belga
Verhofstadt ha caldamente invitato il presidente sudafricano Mbeki a
produrre una dichiarazione politica conclusiva del Vertice molto più
coraggiosa e generosa del deludente Piano di Azione adottato dalla
Conferenza che, ad esempio, definisca a chiare lettere l'assoluta
necessità di eliminare i sussidi alle esportazioni da parte dei Paesi
ricchi e dell'Ue, o proponga un G8 composto dai principali gruppi
continentali quali l'Unione Africana. Il cancelliere tedesco Schroeder,
infine, ha richiamato i Paesi al dovere di adottare il protocollo di
Kyoto e mettere a disposizione le risorse necessarie per un reale
accesso ai mercati ed una rinnovata cooperazione allo sviluppo con i
Paesi poveri". Il presidente dell'Associazione delle Ong italiane,
Sergio Marelli, ha dichiarato che "il discorso pronunciato dal
presidente Berlusconi si è distinto per la coerenza con l'ormai
assodata linea del Governo italiano in materia di cooperazione
internazionale. Come più volte ribadito, secondo Berlusconi i Paesi
poveri costituiscono per le nostre tecnologie un mercato in cui i
nostri Ambasciatori devono promuovere la penetrazione commerciale
italiana. E a Johannesburg il prodotto offerto dal Capo della
diplomazia italiana è il modello informatico che Berlusconi vuole venga
imposto a tutti i Paesi che vorranno ancora chiedere aiuti ai Paesi
ricchi da qui ai prossimi cinque anni. Stupisce - ha continuato Marelli
- l'assoluta avulsità del discorso di Berlusconi rispetto alle grandi
questioni affrontate alla Conferenza, molte delle quali ancora lontane
dal trovare una soluzione tra i governi. Le stesse cose potevano essere
dette in qualunque altra occasione, come di fatto continua a fare il
nostro presidente del Consiglio. La speranza di un'Italia leader o
quanto meno propositiva sulle grandi questioni aperte che stendono
inquietanti ombre sulla sostenibilità dello sviluppo del nostro pianeta
è stata ancora una volta disattesa da un Governo che sembra ascoltare
unicamente i propri interessi".
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E' una farsa il presunto accordo sull'acqua raggiunto domenica notte al
Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile in corso a Johannesburg
(Sudafrica). E' questo il punto di vista espresso dal CIPSI,
Coordinamento di iniziative popolari di solidarietà internazionale che
raggruppa 20 Ong. In un comunicato diffuso ieri viene sottolineato che
l'intesa si limita a riconoscere che l'acqua è un diritto, ma non
prevede l'assunzione di impegni per garantire l'accesso all'acqua
potabile entro il 2015 al miliardo e mezzo di persone che attualmente
non ne dispone. L'accordo non indica come coprire i costi per l'accesso
all'acqua e non contiene alcun impegno di investimenti per la
distribuzione, i servizi igienici e le fognature. Tutto viene rimandato
al libero mercato, senza un piano operativo d'azione, né stanziamenti
dei governi. Il presidente del Cipsi, Rosario Lembo, non ha lesinato
neppure le critiche all'intervento di ieri del premier italiano Silvio
Berlusconi al Vertice. "Le bugie hanno le gambe corte", ha commentato.
"Per quanto riguarda l'aumento delle risorse, la Finanziaria presentata
a luglio 2002 prevede fondi per la cooperazione internazionale pari
soltanto allo 0,19 per cento; il Dpef prevede che si raggiunga una
percentuale inferiore allo 0,33 per cento, ma questo si ottiene
contabilizzando la cancellazione del debito e non con nuove risorse".
In riferimento alla proposta di De-tax Lembo ha osservato che si
vorrebbe affidare "la lotta alla povertà al mercato e all'aumento dei
consumi, per destinare una parte della propria spesa ai poveri o ad
attività umanitarie con benefici fiscali solo per gli imprenditori. La
solidarietà ritorna ad essere elemosina mentre la politica manifesta la
propria incapacità". Polemici anche i commenti allo sbandierato
progetto di informatizzazione e di e-government per diffondere nel
mondo 'un modello universale' di gestione dello Stato. "Trenta anni di
trasferimento di tecnologie - ha concluso il presidente del Cipsi - non
hanno contribuito a migliorare la situazione. La lotta alla povertà non
si fa con nuove tecnologie. I computer non si mangiano e alla lunga
creano disparità all'interno dei Paesi in via di sviluppo. Piuttosto
creano nuove forme di dipendenza e diventano strumenti di commercio".