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Delusione delle ong italiane dopo il discorso di Berlusconi



  Rilancio da altra mailing list.

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Da Misna.org le reazioni all'intervento di Berlusconi al vertice di 
Johannesburg. Roberto B.

Le Ong italiane manifestano il proprio disappunto per la maniera in cui 
procede il Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile in corso nella 
città sudafricana di Jiohannesburg. Alla crescente delusione per i 
risultati prodotti della conferenza, aggiungono quella per il discorso 
pronunciato ieri pomeriggio dal presidente del consiglio italiano, 
Silvio Berlusconi. A loro avviso, infatti, l'intervento del capo di 
Palazzo Chigi sarebbe stato privo di alcuna proposta concreta e 
coraggiosa, al contrario di quelli dei leader di altri Paesi europei, a 
partire dalla Francia. "Il Presidente Chirac - si legge in un 
comunicato - ha chiesto nuovamente la creazione di un Consiglio di 
sicurezza economica e sociale in seno alle Nazioni Unite e di 
un'Agenzia mondiale per l'ambiente, accogliendo le richieste avanzate 
dalle Ong negli ultimi mesi e invitando i governi a 'non chiudere gli 
occhi di fronte a un mondo che brucia'. Il Primo Ministro belga 
Verhofstadt ha caldamente invitato il presidente sudafricano Mbeki a 
produrre una dichiarazione politica conclusiva del Vertice molto più 
coraggiosa e generosa del deludente Piano di Azione adottato dalla 
Conferenza che, ad esempio, definisca a chiare lettere l'assoluta 
necessità di eliminare i sussidi alle esportazioni da parte dei Paesi 
ricchi e dell'Ue, o proponga un G8 composto dai principali gruppi 
continentali quali l'Unione Africana. Il cancelliere tedesco Schroeder, 
infine, ha richiamato i Paesi al dovere di adottare il protocollo di 
Kyoto e mettere a disposizione le risorse necessarie per un reale 
accesso ai mercati ed una rinnovata cooperazione allo sviluppo con i 
Paesi poveri". Il presidente dell'Associazione delle Ong italiane, 
Sergio Marelli, ha dichiarato che "il discorso pronunciato dal 
presidente Berlusconi si è distinto per la coerenza con l'ormai 
assodata linea del Governo italiano in materia di cooperazione 
internazionale. Come più volte ribadito, secondo Berlusconi i Paesi 
poveri costituiscono per le nostre tecnologie un mercato in cui i 
nostri Ambasciatori devono promuovere la penetrazione commerciale 
italiana. E a Johannesburg il prodotto offerto dal Capo della 
diplomazia italiana è il modello informatico che Berlusconi vuole venga 
imposto a tutti i Paesi che vorranno ancora chiedere aiuti ai Paesi 
ricchi da qui ai prossimi cinque anni. Stupisce - ha continuato Marelli 
- l'assoluta avulsità del discorso di Berlusconi rispetto alle grandi 
questioni affrontate alla Conferenza, molte delle quali ancora lontane 
dal trovare una soluzione tra i governi. Le stesse cose potevano essere 
dette in qualunque altra occasione, come di fatto continua a fare il 
nostro presidente del Consiglio. La speranza di un'Italia leader o 
quanto meno propositiva sulle grandi questioni aperte che stendono 
inquietanti ombre sulla sostenibilità dello sviluppo del nostro pianeta 
è stata ancora una volta disattesa da un Governo che sembra ascoltare 
unicamente i propri interessi".

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E' una farsa il presunto accordo sull'acqua raggiunto domenica notte al 
Vertice mondiale sullo sviluppo sostenibile in corso a Johannesburg 
(Sudafrica). E' questo il punto di vista espresso dal CIPSI, 
Coordinamento di iniziative popolari di solidarietà internazionale che 
raggruppa 20 Ong. In un comunicato diffuso ieri viene sottolineato che 
l'intesa si limita a riconoscere che l'acqua è un diritto, ma non 
prevede l'assunzione di impegni per garantire l'accesso all'acqua 
potabile entro il 2015 al miliardo e mezzo di persone che attualmente 
non ne dispone. L'accordo non indica come coprire i costi per l'accesso 
all'acqua e non contiene alcun impegno di investimenti per la 
distribuzione, i servizi igienici e le fognature. Tutto viene rimandato 
al libero mercato, senza un piano operativo d'azione, né stanziamenti 
dei governi. Il presidente del Cipsi, Rosario Lembo, non ha lesinato 
neppure le critiche all'intervento di ieri del premier italiano Silvio 
Berlusconi al Vertice. "Le bugie hanno le gambe corte", ha commentato. 
"Per quanto riguarda l'aumento delle risorse, la Finanziaria presentata 
a luglio 2002 prevede fondi per la cooperazione internazionale pari 
soltanto allo 0,19 per cento; il Dpef prevede che si raggiunga una 
percentuale inferiore allo 0,33 per cento, ma questo si ottiene 
contabilizzando la cancellazione del debito e non con nuove risorse". 
In riferimento alla proposta di De-tax Lembo ha osservato che si 
vorrebbe affidare "la lotta alla povertà al mercato e all'aumento dei 
consumi, per destinare una parte della propria spesa ai poveri o ad 
attività umanitarie con benefici fiscali solo per gli imprenditori. La 
solidarietà ritorna ad essere elemosina mentre la politica manifesta la 
propria incapacità". Polemici anche i commenti allo sbandierato 
progetto di informatizzazione e di e-government per diffondere nel 
mondo 'un modello universale' di gestione dello Stato. "Trenta anni di 
trasferimento di tecnologie - ha concluso il presidente del Cipsi - non 
hanno contribuito a migliorare la situazione. La lotta alla povertà non 
si fa con nuove tecnologie. I computer non si mangiano e alla lunga 
creano disparità all'interno dei Paesi in via di sviluppo. Piuttosto 
creano nuove forme di dipendenza e diventano strumenti di commercio".