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FERMIAMO LE PIETRE DELL'IPOCRISIA



Associazione NAMASTE onlus
www.namaste-ostiglia.it
ass.namaste@katamail.com

CAMPAGNA: FERMIAMO LE PIETRE DELL'IPOCRISIA

Rompi il silenzio che uccide Amina. Invia il seguente testo per e.mail 
All'ambasciata Nigeriana in Italia e coinvolgi in questa iniziativa il 
maggior numero di persone.

Gli indirizzi: nigerian.rome@iol.it
o embassy@nigerian.it.

A Sua Eccellenza Ambasciatore della Nigeria in Italia
Via Orazio, 18 00193 Roma

In forza del diritto alla vita di ogni persona, ci rivolgiamo a Lei, in 
considerazione del Suo potere istituzionale, perche si faccia interprete 
della indignazione di tante e di tanti ed  intervenga immediatamente al 
fine di fermare la decisione di omicidio per lapidazione di Amina Lawal, 
cittadina nigeriana.

Firma
Data

APPROFONDIMENTO

Lapidazione confermata
per donna "adultera"

19 agosto 2002

Articolo messo in Rete alle 16:00 ora italiana (14:00 GMT)

http://www.cnnitalia.it/2002/MONDO/africa/08/19/amina/

Amina Lawal Kurami, con il suo bimbo

NIGERIA, Funta (CNN) -- Un tribunale islamico di seconda istanza ha 
confermato oggi la condanna a morte per lapidazione di una donna accusata 
di aver avuto un figlio fuori dal matrimonio. Il giudice ha tuttavia 
stabilito che la sentenza non sia eseguita finche' il bambino - attualmente 
di otto mesi - non sia svezzato, il che potrebbe voler dire tra circa due anni.

"Confermiamo la sentenza del tribunale islamico che ha stabilito che tu sia 
condannata a morte per lapidazione", ha detto il giudice - Abdullahi Aliyu 
Katsina, ad Amina Lawal Kurami, 31 anni.

La donna ha ascoltato la sentenza con il bambino in braccio restando calma. 
I suoi avvocati l'hanno immediatamente portata via e hanno annunciato appello.

L'introduzione del diritto islamico (sharia) negli stati settentrionali 
della Nigeria, dove vive una popolazione in larghissima maggioranza 
musulmana, e' stata fonte di dure polemiche politiche e drammatici scontri 
tra musulmani e cristiani che negli ultimi anni hanno causato oltre tremila 
morti.

Safiya Husssein la donna graziata a marzo

Il caso di Amina Kurami ha ricevuto grande attenzione internazionale da 
parte delle organizzazioni umanitarie. Amina era stata riconosciuta 
colpevole di adulterio e condannata alla pena capitale il 22 marzo dal 
tribunale di Bakoro, nello stato federale di Katsina.

La donna ha avuto, da divorziata, un terzo figlio. In base alla sharia 
(legge islamica), che e' in vigore in 12 stati della Nigeria, una 
divorziata commette adulterio se ha rapporti sessuali senza essersi risposata.

Prima di Amina un'altra donna, Safiya Husseini, era stata condannata alla 
morte per lapidazione con la stessa accusa, ma poi aveva ottenuto 
l'assoluzione in appello nel marzo scorso.