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Rossonotizienet n. 16
ROSSONotizieNet
numero 16 luglio 2002
Periodico elettronico dell'Associazione Culturale Punto Rosso
Sommario
Iniziative di Punto Rosso:
Punto Rosso a Genova un anno dopo: appuntamenti e programma generale
(19-20-21 luglio)
Libera Università Popolare:
Prossimi corsi autunno-inverno 2002
- Cineforum sull'America Latina
- Introduzione alla storia dell'India
- Filosofia di Spinoza
- Illuminismo e Rousseau
Alcune proposte alternative per le vacanze:
Campo politico internazionale di Agape e Convento di S. Andrea di Collevecchio
Materiali
1) Novità Edizioni Punto Rosso: Giulio Girardi, Resistenza e alternativa al
neoliberalismo e alle sue guerre
2) "Contro il monopolio dei brevetti": contributo importante di
divulgazione a cura di Roberto Imperiali
INIZIATIVE DI PUNTO ROSSO
Punto Rosso a Genova un anno dopo
A tutti i punto rosso locali
a tutti i soci e i simpatizzanti di punto rosso
L'appuntamento per tutti è
VENERDI' 19 LUGLIO ORE 10 AL FURUM PLENARIO CHE SI TERRA' AL TEATRO DELLA
CORTE, PIANO TERRA DEL PALAZZO ORRIBILE DI VETRO DAVANTI ALLA STAZIONE DI
BRIGNOLE.
Per chi arriva sabato 20 l'appuntamento è in PIAZZA PALERMO, alle 13, nella
piazza tematica sulle privatizzazioni promossa con ATTAC, Rifondazione di
Genova, Sin-Cobas, Legambiente e altri.
Chi è intenzionato a venire è pregato di avvertire in modo da organizzare
la nostra presenza a Genova.
Per l'accoglienza notturna sono ancora in corso trattative: è probabile che
si riesca a dormire tutti insiene con sacco a pelo.
A UN ANNO DA GENOVA
Programma
Mostre fotografiche
SOTTOPORTICATO DI PALAZZO DUCALE
1. "Porto Alegre" a cura del Gruppo Comunicazione del Milano Social Forum
2. "Un altro mondo e' possibile" a curo di Luciano Ferrara
3. "Libro bianco" a cura del Gruppo Comunicazione del Milano Social Forum
4. "L'anti G8 dei più" a cura di Silvestro Reimondo
5. "All'ombra del recinto" a cura del Forum Sociale del Ponente Genovese.
6. "Prima di Carlo" a cura dei comitati Roberto Franceschi, Luca Rosso,
Francesco Lo Russo, Fausto e Iaio, Peppino Impastato, Franco Serantini ed
altri.
7. Testimonianze su Carlo Giuliani raccolte dall'Archivio ligure di
scrittura popolare della Facoltà di Storia di Genova a cura del prof.
Antonio Gibelli
Biblioteca Berio 15 - 19 luglio Mostra artisti della CGIL,
SALA MERCATO DEL TEATRO MODENA
17 LUGLIO ORE 21.00 : pièce teatrale del Teatro Danza di Torino
" 22.30 : : " " a cura del Gruppo
Limpido
18 LUGLIO ORE 21.30 : " " " a cura del gruppo Homonovo
19 LUGLIO ORE 21.00 : " " " a cura del Collettivo di Ricerca
teatrale di Vittorio Veneto
" " " 22.30 : " " " a cura degli amici
e delle amiche di Carlo
CORTILE MAGGIORE PALAZZO DUCALE
16 LUGLIO ORE 21.30 : lettura di poesie a cura della CASA PARLANTE
17 LUGLIO " 18.00 : incontro-dibattito sul tema "Credenti e non
credenti nel processo di globalizzazione"
18 luglio 2002 ore 17 presentazione del libro LA TRAPPOLA - Controinchiesta
sui fatti di Genova e sul movimento globale di Bruno Luverà
18 LUGLIO " 18.30 : presentazione del libro "Un anno senza Carlo" di
Antonella Marrone ed.Balbini-Castoldi
18 LUGLIO " 21.30 : "Oggi per la prima volta" pièce teatrale a cura
degli amici e delle amiche di Carlo
18 luglio 2002 ore 20.00 presso Sottoporticato palazzo Ducale
"L'informazione tradita" ed. Zelig con Angelo Ferrari, Luciano Scalettari
giornalista famiglia Cristiana
INIZIATIVE
17 luglio 2002 pomeriggio Biologgia 5 a Loggia Banchi
18 luglio 2002 ore 22.30 atrio Palazzo ducale Concerto di gruppi con
presentazione del CD 'Piazza Carlo Giuliani'.
19 luglio 2002 dalle 15 alle 21 spazi per l'agricoltura biologia e
l'alimentazione responsabile in Piazza Matteotti e Loggiato Palazzo Ducale.
19 di luglio : consiglio nazionale ARCI alle ore 21 sessione aperta dei
lavori dal titolo "Società civile,
movimenti democratici per il cambiamento a un anno dai fatti di Genova".
Palazzo San Giorgio
19 luglio alle ore 21.30 : LETTURE DALLA MEMORIA DEL FUOCO di Eduardo
Galeano , a cura della Comunità di S.Benedetto al Porto e del Connettivo
Oskar Matzerath - porticato di Palazzo Ducale
LE RAGIONI IN MOVIMENTO
19 luglio 2002 ore 10 - 13 Teatro della Corte, uscendo da stazione
Brignole a sinistra.
Assemblea plenaria di presentazione delle tematiche che verranno affrontate
19 luglio 2002 ore 15 - 19 FORUM da tenere in parallelo
Migranti : Commenda di Pre, vicino stazione Principe
Alimentazione - Agricoltura : Loggia Banchi, dietro piazza Caricamento
Antiproibizionismo : Sala Cambiaso, salita S. Francesco vicino piazza
meridiana
Ambiente : Sala Germi, vico Boccanegra traversa via Garibaldi
Guerre : Teatro della Corte
Sanitari del GSF : Villa Rosazza, uscendo da stazione Principe a sinistra.
lavoro - Non lavoro - diritti - precarieta' : Palazzo San Giorgio, piazza
Caricamento
VERITA' E GIUSTIZIA SUI FATTI DI GENOVA
20 luglio 2002 ore 10 - 13 Convegno gestito dal Genoa Legal Forum Teatro
della Corte
20 luglio 2002 ore 10 - 13 consiglio nazionale forum ambientalista sala
Germi, vico Boccanegra, traversa di via Garibaldi.
20 luglio 2002 ore 10 - 15 incontro cooperative sociali sala Cambiaso.
20 luglio 2002 pomeriggio
BiciG8 da Bolzaneto a Piazza Alimonda
PIAZZE TEMATICHE :
Migranti : piazza della Commenda
Disobbedienza, antiproibizionismo : piazza delle Americhe
Rete Contro G8 : De Ferrari
ATTAC - SIN COBAS e Legambiente : Piazza Palermo
IL 20 LUGLIO in Piazza Alimonda dalle ore 9.00 alle ore 19.00 il Comitato
Piazza Carlo Giuliani accoglierà il fluire delle persone che verranno a
rendere testimonianza a Carlo con musica, lettura di testi , di poesie
ore 18 : piazza Verdi CORTEO
20 luglio 2002 : pomeriggio info point su debito e nonviolenza
sera 21 -24 preghiera ecumenica
20 luglio 2002 ore 21 CONCERTO Ponte Parodi
21 luglio 2002 mattina : Boccadasse info point su debito e nonviolenza
21 luglio 2002 ore 10 - 18
ASSEMBLEA PLENARIA sulle PROPOSTE DEL MOVIMENTO DEI MOVIMENTI Teatro della
Corte
21 luglio 2002 ore 21 CONCERTO a Ponte Parodi
<http://www.forumsocialegenova.org>www.forumsocialegenova.org
Libera Università Popolare
La Lup è completamente autofinanziata dalle quote di partecipazione.
Comunque l'accesso ai corsi è garantito a chiunque indipendentemente dal
pagamento della quota. Siete pregati di comunicare la vostra intenzione di
partecipare ai corsi con qualche anticipo.
CORSI AUTUNNO-INVERNO 2002
(altri corsi sono in preparazione)
Dipartimento di Cinema e Arti Visive
Stanley Kubrick
Caro vecchio cineforum
Le vene aperte dell'America Latina
Quattro film su alcuni momenti salienti della storia e la società
dell'America Latina, preceduti da una breve introduzione e seguiti dal
dibattito, come al caro vecchio cineforum....
Luogo: Punto Rosso, Via Morigi 8, Milano
(E' gradita la prenotazione: ci sono max 60 posti)
Quota di partecipazione: intero ciclo 10 euro, proiezione singola 3 euro
Mercoledì 18 settembre 2002 – ore 20.30
Il colonialismo nell'800, l'indipendenza e la rivoluzione
Queimada
di Gillo Pontecorvo, It-Fr 1969, dur. 95'
Introduce Josè Luiz del Roio
Mercoledì 25 settembre 2002 – ore 20.30
La dittatura, la Cia e la lotta armata dei Tupamaros
L'amerikano
di Costa-Gavras, It-Fr, 1973, dur. 122'
Introduce Josè Luis Tagliaferro (da confermare)
Mercoledì 2 ottobre 2002 – ore 20.30
La rivoluzione in Nicaragua nel 1979
Sotto tiro
di Roger Spottiswoode, Usa 1983, dur. 127'
introduce Daniele Pompejano (da confermare)
Mercoledì 9 ottobre 2002 – ore 20.30
Il sogno e l'ironia del socialismo che è anche realtà
Lista d'attesa
di G. Tabìo, Cuba-Spagna, 2001, dur. 105'
Introduce Roberto Mapelli
Dipartimento di studi internazionali
Patrice Lumumba
Introduzione alla Storia dell'India
Quattro incontri introduttivi alla storia dell'India, con un approccio
interpretativo critico rispetto ai paradigmi storiografici tradizionali,
attento alle dimensioni proprie, culturali, sociali e politiche, del grande
paese asiatico. Un contributo per comprenderne il ruolo e le prospettive
nell'attuale globalizzazione.
Durata: quattro incontri.
Luogo: Punto Rosso, via Morigi 8, 20123 Milano.
Quota di partecipazione: 25 Euro
Giovedì 3 ottobre 2002, ore 18.30-20.30
Introduzione alla storia dell'India
Relatore: Michelguglielmo Torri (Università di Torino)
Nell'occasione presentazione del libro di M. Torri, Storia dell'India,
Laterza, Roma 2000.
Giovedì 10 ottobre 2002, ore 18.30-20.30
L'india coloniale e la lotta per l'indipendenza
Relatrice: Marzia Casolari
Alle 21.30 proiezione del film, Gandhi, di R. Attemborough, Gb-Ind 1982,
dur. 188'
Giovedì 17 ottobre 2002, ore 18.30-20.30
L'India indipendente
Relatrice: Marzia Casolari
Giovedì 24 ottobre 2002, ore 18.30-20.30
L'india nella globalizzazione
Relatrice: Marzia Casolari
Dipartimento di storia della filosofia e del pensiero umano
Ernst Bloch
Il pensiero occidentale attraverso le sue grandi opere
A seguito del grande interesse suscitato dai corsi svolti nei due anni
passati sulla storia del pensiero occidentale, riprendiamo questo percorso
a partire dalle grandi opere di questo pensiero, come momenti paradigmatici
della storia della filosofia.
Settimo corso:
L'Etica di Spinoza
Durata: 3 lezioni
Luogo: Punto Rosso, Via Morigi 8, Milano
Quota di iscrizione: 15 Euro
Martedì 8 ottobre 2002, ore 18.30-20-30
Introduzione alla filosofia di Spinoza
Relatore: Giorgio Giovannetti
Martedì 15 ottobre 2002, ore 18.30-20-30
L'Etica (I)
Relatore: da definire
Martedì 22 ottobre 2002, ore 18.30-20-30
L'Etica (II)
Relatore: da definire
****************
Ottavo Corso:
L'illuminismo e J. J. Rousseau
Durata: 3 lezioni
Luogo: Punto Rosso, Via Morigi 8, Milano
Quota di iscrizione: 15 Euro
Martedì 12 novembre 2002, ore 18.30-20-30
L'illuminismo, la politica e J. J. Rousseau
Relatore: Giorgio Giovannetti
Martedì 19 novembre 2002, ore 18.30-20-30
L'illuminismo, l'antropologia e J. J. Rousseau
Relatore: Mario Domina
Martedì 26 novembre 2002, ore 18.30-20-30
L'illuminismo, la pedagogia e J. J. Rousseau
Relatore: Francesco Muraro
VACANZE ALTERNATIVE
Un altro mondo è possibile, la guerra permanente e le alternative per un
pianeta di pace
campo politico internazionale di Agape 10-17 Agosto 2002
Perché i fondamentalismi religiosi crescono in un epoca di
razionalismo scientifico? Perché i motivi religiosi vengono usati per
nascondere interessi economici? Perché con la crisi del welfarestate
cresce la richiesta di uno stato penale e di polizia forte ? Perché i
massmedia presentano kosovar*, afgan*, albanes* come vittime quando si
tratta di fare interventi umanitari ma sono presentat* come criminali
quando poi vengono nell'opulento occidente in cerca di quello che viene
loro promesso?
A queste e molte altre domande cercheranno di dare alcune
(parziali) risposte le oltre 80 persone che si incontreranno ad Agape dal
10 al 17 Agosto in occasione del campo: Un altro mondo è possibile, la
guerra permanente e le alternative per un pianeta di pace. Una settimana di
incontri, discussioni per piccoli gruppi e plenarie, di video, di teatro
(Parole spezzate, lettera aperta a Pinochet con amic* di Assemblea Teatro
di Torino), e con il laboratorio di teatro dell'oppresso, e poi molta
musica e festa.
I campi internazionali hanno la possibilità di invitare amic*
da diverse parti del globo grazie ai fondi Otto per Mille della Chiesa
valdese. Nel campo politico sono stati privilegiati gli inviti per amic*
del Sud del mondo. Saranno così presenti alcun* attivist* e specialist* di
varie parti del mondo, e in particolare da alcune aree delicate del
pianeta: vecch* amic* di Palestina (International Center of Bethlem),
dell'Afganistan (Rawa), della Colombia (PCC), del Chiapas (Centro de
Derechos Humanos Fray Bartolomé de Las Casas), di Porto Alegre
(coordinamento del forum sociale interreligioso) amici e amiche del
Movimento cristiano studenti da varie parti del pianeta, della federazione
giovanile evangelica italiana, dei social forum di Italia e Brasile ecc.
Raccogliendo le domande poste dal movimento nato simbolicamente
a Seattle e transitato da ultimo da Porto Alegre, Napoli, Genova e Roma, il
campo vuole essere punto di incontro tra diversità. Vuole approfondire
diversi aspetti della globalizzazione della violenza ma anche delle opzioni
di pace che vengono dal basso. Perché le politiche di FMI e BM impongono
dei tagli alle spese pubbliche di sanità e scuole ma non a quelle militari
e spesso il debito del Sud è usato proprio per comprare più armi dal Nord?
Quali sono le responsabilità americane nella formazione del terrorismo
internazionale? Cosa accade realmente in alcuni scenari geopolitici
rilevanti come Afganistan, Colombia, Palestina? Cosa è cambiato e cosa no
dopo l'11 Settembre?
Anche grazie alla costante presenza di esperti entreremo nel
merito di alcune questioni: Mp Joseph (professore a Tinan, India)
analizzerà il nesso tra globalizzazione della violenza e crescita dei
fondamentalismi. Robin Blackburn (professore alla università di Essex,
critico della New Left Review) affronterà la questione della crescita
militare e della crisi del welfarestate. Helmut Dietricht (intellettuale
tedesco della rete europea United against Racism), analizzerà le politiche
di guerra ai migranti e la loro lagerizzazione. Achille Ludovisi
(specilisti sulle politiche Nato) cercherà di disegnare le differenti
opzioni strategiche che si stanno discutendo all'interno della Nato. Teresa
Isemborg (dell'Università di Milano) ci introdurra con delle considerazioni
sul ruolo delle risorse naturali nelle guerre in Amazonia e centro Asia. Un
laboratorio (gestito da pacifisti americani) verrà dedicatoa nche alla
School of America.
Agape è un centro ecumenico costruito 50 anni fa a 1600m. nelle
valli valdesi dove trovarono rifugio i valdesi dalle persecuzioni dei
cattolici e i partigiani da quelle dei fascisti. Nato sotto il segno della
riconciliazioni dei popoli, il centro è ecumenico nel senso più largo del
termine: qui si incontrano infatti persone di diversi fedi religiose
(protestant*, cattolic*, ebre*, buddist*, musulman*, animist*, etc...),
ate*,agnostic*, etc... Ogni anno vengono organizzati incontri nazionali e
internazionali per tutte le età e su vari temi. In particolare negli ultimi
anni la questione di genere e la globalizzazione dei diritti dei popoli
sono diventati aspetti centrali della riflessione in moltissimi campi
(teologico, omosessuale, donne, politico, giovani, adolescenti, bambini).
Sono ancora disponibili posti, per maggiori informazioni: tel.: 0121807514;
fax: 0121807690;
<mailto:ufficio@agapecentroecumenico.org>ufficio@agapecentroecumenico.org;
consultabili anche le pagine del sito:
<http://www.agapecentroecumenico.org/>www.agapecentroecumenico.org.
Giardino dei Melograni
CONVENTO S. ANDREA di Collevecchio
Estate 2002
Settimana di vacanza alternativa durante la quale si potranno riscoprire i
luoghi, i profumi e i sapori della Sabina.
Alcune proposte:
* itinerari artistici e naturalistici,
* passeggiate a cavallo in un maneggio nelle vicinanze
* serata nella piscine termali di Viterbo
* escursioni in montagna
* partecipazione al Torneo Medievale "Contradecontro" di Collevecchio.
Le giornate saranno caratterizzate da uno spirito di fraternità, semplicità
e condivisione dei servizi, con la libertà di organizzarsi il tempo
secondo le proprie esigenze. Il pasto serale comunitario sarà
caratterizzato dalla cucina semplice e saporita della nostra tradizione.
Per chi vuole, alla mattina e alla sera, ci saranno momenti di preghiera.
Informazioni
Quota di partecipazione: Euro 32 al giorno per gli adulti, Euro 16 al
giorno per i bambini
Caparra: Euro 26 per gli adulti da inviare a: Associazione Il Cammino -
Via dei Cappuccini, 18 - 02042 Collevecchio (RI)
conto corrente postale n° 11916020
Specificare nella causale: "settimana dal 10 al 19 agosto".
Per informazioni e prenotazioni contattare:
"Il Giardino dei Melograni" tel 0765/578.534 - fax 0765/579.121
e-mail: <mailto:giardinodeimelograni@libero.it>giardinodeimelograni@libero.it
Web: <http://www.ilconvento.it>www.ilconvento.it
MATERIALI
Novità Edizioni Punto Rosso
Giulio Girardi
Resistenza e alternativa
al neoliberalismo e alle sue guerre
Un grande affresco diviso in due parti. Una prima parte di analisi che
affronta i grandi temi e i grandi eventi di movimento: da Porto Alegre 2001
al G8 di Genova fino a Porto Alegre 2002, passando dalla guerra permanente
del neoliberismo e dei terrorismi, per giungere alle risposte alternative.
Una seconda parte che ha come tema i protagonisti della resistenza e della
alternativa alla globalizzazione neoliberista: i movimenti indigeni, le
comunità di base, ecc.. Per concludere con la proposta di una nuova
teologia della liberazione in grado di raccogliere tutte le ispirazioni
degli oppressi nella loro ricchezza e varietà. "Introduco questo volume
indicando nella crisi della speranza storica dei poveri il detonatore della
intera ricerca e lo chiudo con una meditazione su il cristianesimo popolare
liberatore di fronte alla crisi della speranza storica dei poveri".
Collana libri/FMA 5, pp. 336, * 13.
INDICE
Presentazione
Ripercuotere il grido degli esclusi e delle escluse
Introduzione
La crisi della speranza storica dei poveri, detonatore della nostra ricerca
Capitolo 1
Resistenza e alternativa alla globalizzazione neoliberale
Due volti della globalizzazione: tecnologico e politico-economico.
Alternativa ed alternative. Resistenza ed alternativa popolare
I. Ispirazione e metodo della ricerca
II. Obbiettivo e soggetti della ricerca: un altro mondo è possibile?
III. Alcuni momenti cruciali della ricerca: dalle mobilitazioni indigene
alla battaglia di Seattle
IV. Da Porto Alegre 1 al G8 di Genova
V. Porto Alegre 2 (31 Gennaio-5 febbraio 2002): "un altro mondo è in
costruzione"
VI. Indicazioni strategiche emergenti
VII. Conclusione
Capitolo 2
Fondamenti ideologici della guerra mondiale in corso: alle radici del consenso
popolare
Il consenso popolare alla guerra, problema cruciale
I. Punto di vista e progetto storico del potere nordamericano
II. Punto di vista dell'integralismo terrorista islamico
III. Confronto tra i due progetti storici e i due terrorismi
IV. Conclusione non conclusiva: per un'insurrezione della coscienza
mondiale contro i terrorismi
CAPITOLO 3
Plan Colombia: progetto dell'imperialismo e risposta popolare
Introduzione: importanza del Plan Colombia
I. Analisi del Plan Colombia
II. Il Plan Colombia dopo l'11 settembre 2001
III. Valutazione del Plan Colombia
IV. Risposta popolare al Plan Colombia
V. Conclusioni
CAPITOLO 4
I popoli infigeni nuovi soggetti storici: il loro contributo alla ricerca
di un'alternativa di civiltà.
I. Nuovi orizzonti della problematica indigena
II. Contesto geopolitico della mobilitazione indigena
III. Principio ispiratore della mobilitazione indigena: il diritto di
autodeterminazione solidale dei popoli oppressi
IV. Il diritto di autodeterminazione solidale dei popoli oppressi,
principio ispiratore di una concezione alternativa dello Stato
V. Il diritto di autodeterminazione solidale dei popoli oppressi,
principio ispiratore di un'economia e di un'ecologia di alternative
CAPITOLO 5
L'Insurrezione indigena del Chiapas: ultima guerriglia del XX secolo o
prima mobilitazione popolare del XXI secolo?
Senso e importanza della domanda.
I. L'Ezln afferma la novità della sua strategia
II. Impatto della "società civile" sull'evoluzione strategica dell'Ezln
III. Novità della strategia zapatista
IV. Verso un nuovo internazionalismo: globalizzazione delle lotte, della
solidarietà e della speranza
V. Conclusione
CAPITOLO 6
Il diritto di autodeterminazione dei popoli oppressi principio
ispiratore della mobilitazione zapatista
I. Affermazione del diritto di autodeterminazione dei popoli indigeni nel
movimento zapatista
II. Contenuto fondamentale del diritto di autodeterminazione dei popoli
indigeni secondo il movimento zapatista
III. Il diritto di autodeterminazione politica e giuridica dei popoli indigeni.
Contenuto dell'autonomia indigena. Autonomia indigena e riforma dello Stato.
IV. Conclusione: alcune ipotesi di lavoro
Capitolo 7
Per il coprotagonismo delle donne nella costruzione di un'alternativa di
civiltà e di chiesa
Evoluzione nella concezione del soggetto storico.
I. Apporto metodologico del movimento delle donne
II. Oppressione e liberazione della donna nel sistema di
dominazione neoliberale
III. Oppressione e liberazione della donna nel sistema di
dominazione ecclesiastico cattolico
Capitolo 8
Educazione popolare liberatrice di civiltà
Un ringraziamento al mio amico e maestro. L'educazione popolare liberatrice
nella ricerca e nella costruzione dell'alternativa.
I. Crisi dell'educazione popolare liberatrice all'epoca della
globalizzazione neoliberale
II. Fallimento della sinistra rivoluzionaria e fallimento
dell'educazione popolare
III. Edecazione popolare liberatrice e possibilità dell'alternativa
IV. Rinnovamento dell'educazione popolare liberatrice e costruzione
dell'alternativa
V. Conclusione: attualità del messaggio di Freire all'epoca della
globalizzazione neoliberale
CAPITOLO 9
Teologia della liberazione e costruzione della pace nel contesto
geopolitico attuale: tra monolitismo e pluralismo religioso.
I. Il problema: pace dei popoli e ruolo delle religioni
II. Il monolitismo cristiano cattolico ispiratore di violenza e di guerra
III. Il pluralismo religioso e laico nella costruzione della Pace
IV. Il macroecumenismo popolare indo-afro-latinoamericano
V. Il macroecomunismo popolare ha un futuro in Europa?
VI. Conclusioni: Macroecumenismo e teologia della pace
Allegato
Globalizzazione neoliberale e globalizzazione cattolica nel contesto della
guerra dell'Occidente contro il terrorismo islamico.
Il documento Dominus Jesus
I. Senso e importanza del documento
II. Contenuto del documento
III. Discussione del documento
IV. Conclusioni
CAPITOLO 10
Il cristianesimo popolare liberatore di fronte alla crisi della speranza
storica dei poveri
E' morta la teologia della liberazione?
I. Il cristianesimo imperiale e la repressione della speranza storica dei
poveri
II. Il cristianesimo popolare liberatore nella rifondazione della
speranza storica dei poveri
III. Il cristianesimo popolare liberatore, riscoperta dei cristianesimi
originari
Scheda bio-bibliografica
Contro il monopolio dei brevetti
di Roberto Imperiali
1) L'interesse di brevettare e' di chi ha sviluppato l'invenzione. Chi non
ha sviluppato l'invenzione ha interesse di usare l'invenzione senza che
questa venga brevettata. In questo caso infatti non deve pagare le
royalties al possessore del brevetto.
2) In un mercato mondiale composto da paesi o gruppi di paesi alcuni dei
quali hanno sviluppato piu' brevetti di altri, e' interesse dei paesi
detentori di piu' brevetti che il principio brevettuale venga riconosciuto.
Possiamo dire che in questo caso l'interesse alla brevettazione e'
direttamente proporzionale alla percentuale di brevetti che un gruppo
possiede rispetto agli altri gruppi.
Infatti tanto piu' la percentuale di brevetti e' alta in un gruppo di paesi
rispetto ad altri, tanto piu' sara' alta la quota di mercato che questi
paesi potranno avere per quei prodotti nel mercato complessivo.
3) Poiche' i brevetti sono il risultato di un processo tecnologico possiamo
ancora dire che la quota del mercato per i paesi possessori di brevetti e'
in funzione del loro sviluppo tecnologico.
4) Facendo l'esempio di un mercato globale diviso in due gruppi, uno con il
massimo di sviluppo tecnologico e l'altro con sviluppo pari a zero
nell'ipotesi ancora che tutti i prodotti che vengono consumati possono
essere brevettati, avremmo il caso in cui il gruppo possessore dei brevetti
vivrebbe: di royalties, dell'aumento di prezzo che deriva dalla sua
posizione di monopolista per quei prodotti e non di lavoro; mentre l'altro
per vivere dovrebbe lavorare senza avere nessuna rendita.
5) Sempre in questa situazione quindi non e' interesse del gruppo senza
brevetti di riconoscere i brevetti dell'altro perche' accetterebbe l'idea
che per vivere deve:
a) solo lavorare,
b) alle condizioni del gruppo detentore dei brevetti, che si troverebbe in
una situazione di monopolio.
6) Quindi l'interesse del gruppo che non detiene brevetti o che ne detiene
meno e' quello di non riconoscere il valore dei brevetti fino a quando la
sua capacita' tecnologica non abbia raggiunto la capacita' dell'altro.
E' quello che e' successo con il Giappone il quale giustamente per lunghi
decenni non ha riconosciuto i brevetti del resto del mondo e quindi ha
usato le invenzioni degli altri copiandole fino a quando il suo sviluppo
tecnologico non lo ha portato ad una capacita' brevettuale pari o
addirittura superiore agli altri paesi. A questo punto si e' affrettato a
riconoscere la validita' legale dei brevetti.
7) Possiamo ancora dire che all'interno di un paese a minore sviluppo
tecnologico saranno le aziende piu' avanzate che chiederanno il
riconoscimento della brevettazione perche' questo consente loro di
affermare le loro invenzioni sul mercato mondiale. Ma non e' interesse del
paese nel suo insieme di riconoscere i brevetti perche' farebbe gli
interessi di una minoranza o di una elite al proprio interno a detrimento
di tutti gli altri.
8) Per quanto sopra nel caso di un nuovo settore merceologico (es.
Biotecnologia) e' interesse del paese o del gruppo di paesi meno progrediti
di non riconoscere i brevetti in quel settore fino a quando esso non avra'
raggiunto la capacita' tecnologica degli altri.
9) La pressione all'interno dei paesi meno progrediti in un certo settore
merceologico ad accettarne la brevettabilita' deriva quindi dall'interesse
di una minoranza di industrie (probabilmente le piu' importanti) che
spingono il governo ad un riconoscimento che non fa l'interesse del paese.
10) E' evidente ancora che i paesi piu' progrediti in un certo settore
faranno pressione affinche' i paesi meno progrediti accettino la
brevettabilita' di quel settore. Per far cio' i paesi piu' progrediti
possono ricattare o promettere ai paesi meno progrediti. Si crea quindi un
tavolo di trattativa dove i paesi meno progrediti devono sapere chiaro e
forte che accettando la brevettabilita' di certi settori creano un danno a
se' stessi.
11) In un mercato globale d'altronde non e' piu' vero che non riconoscendo
la brevettabilita' in un certo settore non si sviluppa quel settore e si
crea quindi una dipendenza tecnologica. Ho fatto prima l'esempio del
Giappone che proprio per non rafforzare una dipendenza tecnologica per
lungo tempo ha copiato senza riconoscere i brevetti fino a mettersi al
passo con chi era piu' avanti di lui.
12) Ma comunque nel mercato globale le imprese di un paese che non ha
riconosciuto i brevetti in un certo settore tecnologico possono sviluppare,
data la libera circolazione dei capitali, la loro attivita' in qualsiasi
parte del mondo, sia direttamente, sia unendosi finanziariamente a gruppi
che tale sviluppo gia' hanno. E anche in questo caso saranno piu' favorite
se hanno sviluppato la loro posizione nel mercato avendo usato la
tecnologia sviluppata da altri senza aver pagato diritti perche', come gia'
detto, saranno rafforzate finanziariamente. E se alcune aziende all'interno
dei paesi meno progrediti hanno sviluppato delle tecnologie che sarebbe per
loro utile brevettare possono tranquillamente brevettarle nei paesi che
riconoscono i brevetti.
13) E' chiaro che cosi' facendo si assicurano una parte soltanto del
mercato mondiale, cosi' come tutte le altre aziende dello stesso settore,
con esclusione cioe' del proprio paese e dei paesi dove tali brevetti non
vengono riconosciuti ma:
- saranno almeno alla pari delle altre aziende,
- non avranno costretto inutilmente il proprio paese ad indebitarsi verso i
paesi che riconoscono i brevetti solo per favorire loro stesse.
14) E' vero che la possibilita' di brevettare e' uno stimolo per la
ricerca, ma per la ricerca privata, non per quella pubblica, e quella
pubblica puo' essere incentivata con dei finanziamenti pubblici non
portando un intero paese, tramite l'accettazione della brevettazione, in
una situazione di dipendenza verso altri.
15) Se da considerazioni teoriche si passa ora a dati reali, si vede che la
maggior parte dei brevetti o diritti di proprieta' intellettuale e' in
possesso di ditte USA.
Ed in particolare nel campo delle biotecnologie le ditte USA hanno gia' una
quantita' di brevetti molto maggiore delle ditte Europee e questo spiega
l'insistenza degli USA a che si accetti il principio brevettuale. Data
questa disparita, perche' mai l'Europa dovrebbe accettare questa supremazia
tecnologica che e' tale solo nel momento in cui viene riconosciuto il
valore giuridico dei brevetti?
Nel linguaggio ordinario questo si chiama "darsi la zappa sui piedi".
16) Questa disparita' significa ancora che a parita' di quantita' di lavoro
la ricchezza media procapite tendera' a spostarsi verso i paesi che hanno
una percentale di brevetti superiore.
Il rapporto tra quantita' di brevetti dei diversi paesi o gruppi di paesi
puo' essere considerato un indicatore della velocita' di trasferimento
della ricchezza da un paese o gruppo di paesi all'altro.
Nei limiti in cui si considera la ricchezza complessiva un bene finito e'
evidente che dopo un certo tempo tutta la ricchezza relativa a beni
brevettabili si sara' trasferita ai paesi possessori di brevetti.
L'unica ricchezza che non si sara' trasferita sara' quella relativa a beni
non brevettati.
Sara' quindi interesse del paese (o gruppo di paesi) piu' avanzati
tecnologicamente di estendere il principio della brevettabilita' (o dei
diritti di proprieta' intellettuale) il piu' possibile (possibilente su
tutto).
17) Questo naturalmente portera' ad una divisione sempre maggiore del mondo
globalizzato (cioe' senza limiti alla penetrazione economica) tra paesi
ricchi e paesi poveri.
Se poi si considera che i detentori di brevetti non sono gli stati in
quanto tali ma gli individui o le aziende che all'interno degli stati sono
titolari di brevetti si vede che la ricchezza, mano mano che i limiti al
suo trasferimento (WTO) saranno completamente caduti, sara' diretta verso
di loro.
Si creera' quindi una societa' mondiale che sara' divisa tra chi detiene i
brevetti e chi non, cioe' chi vive di rendita' e chi di lavoro, ricreando
su scala mondiale una divisione di classi.
Naturalmente questa divisione di classi sara' foriera di tensioni sociali
globali sempre piu' forti.
18) Si deve prendere coscienza delle conseguenze del meccanismo che
coinvolge tutti e certamente di piu' le classi povere, ma che partendo dal
basso, erode la ricchezza di tutti gli strati sociali alzando sempre di
piu' il livello di poverta', concentrando la ricchezza in mani sempre piu'
ristrette.
Per questo e soprattutto adesso che cascano le ultime barriere
protezioniste, occorre opporsi o almeno ridimensionare i meccanismi
economici della brevettazione.
19) Ad esempio: riconoscere il diritto alla royalty al detentore del
brevetto, ma autorizzando chiunque alla produzione del bene, come già
succede in campo musicale.
Questo consentirebbe di retribuire l'investimento fatto per brevettare ma
evita che chi produce, usando in esclusiva il brevetto, si trovi in una
posizione monopolista per quel prodotto.
In altre parole il brevetto deve dare diritto a delle royalties non ad una
esclusiva di fabbricazione del prodotto.
La royalty è legale, la posizione monopolista è illegale.
Questo eviterebbe anche i casi in cui un'azienda che detiene un brevetto
non lo utilizzi e quindi non venda il prodotto per proprie ragioni di
mercato con grave danno dei consumatori (v. farmaci brevettati ma non
venduti). (Fra l'altro in questo caso potrebbe essere configurabile il
reato di aggiottaggio.)
Oppure, se si vuole lasciare l'esclusiva di produzione al detentore del
brevetto, il prezzo di vendita deve essere definito dallo Stato in base ad
una "valutazione di congruita'" usando le regole contabili della
determinazione del prezzo che lo stato gia' usa per gli acquisti pubblici a
trattativa privata.
Fermo restando il diritto dello Stato di ricorrere a produttori
alternativi, se l'offerta non e' sufficiente a soddisfare la domanda, o se
il processo della determinazione del prezzo supera un certo lasso di tempo.