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Preoccupazione in relazione ai dinieghi delle istanze di asilo -serviziodi monitoraggio ICS
ICS
Servizio Asilo ed Immigrazione
URGENTE
Trieste, 5 luglio 02
Alla c.a. delle strutture di accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati
Alla c.a. di tutti gli enti e delle associazioni di tutela del diritto
d'asilo in Italia
Alla c.a. degli Enti Locali coinvolti nel P.N.A. (Programma Nazionale Asilo)
Alla c.a. di altri enti pubblici e privati interessati
Loro sedi
Oggetto: diffusa preoccupazione in relazione ai dinieghi delle istanze di
asilo - istituzione di un servizio di monitoraggio presso l'ICS
Da tempo giungono alle sedi ICS, da parte di enti locali, associazioni e
centri di accoglienza, segnalazioni preoccupate che sembrano indicare un
forte aumento dei casi di rigetto del riconoscimento dello status di
rifugiato da parte della Commissione Centrale
<mhtml:mid://00000002/#_ftn1>[1].
Più ancora che il loro numero, gli elementi di preoccupazione emergenti da
tali segnalazioni riguardano i seguenti aspetti:
1. Nelle motivazioni dei dinieghi non vengono contestate in modo
puntuale e circostanziato le dichiarazioni e i fatti riferiti dal
richiedente, ma si fa uso di espressioni del tutto generiche e
stereotipate, ripetute pressoché identiche nei vari casi; talvolta alcune
motivazioni contengono giudizi e considerazioni generali riguardanti
aspetti politici e sociali dei paesi di provenienza del richiedente. Tali
giudizi e considerazioni eccedono di fatto l'esame sul merito delle domande
di asilo. Infatti, sebbene ogni istanza di asilo debba essere
necessariamente contestualizzata, una valutazione politica e sociale sui
Paesi di origine dei richiedenti appare esterna alle mansioni della
Commissione centrale;
2. nell'assumere delle decisioni di rigetto dell'istanza di asilo
senza che venga comunque assicurata alcuna forma di protezione umanitaria,
la Commissione sembra sovente non tenere in debita considerazione le
possibili gravi conseguenze derivanti dal rimpatrio degli interessati alla
luce degli obblighi derivanti dalle convenzioni internazionali di cui
l'Italia è firmataria, e in particolare dell'art. 3 della Convenzione
europea dei diritti dell'uomo (L. 4.08.1955 n. 848)
Alla luce delle considerazioni sopra espresse, al fine di potere acquisire
elementi più precisi su cui potere fondare delle valutazioni più
circostanziate, l'ICS ha ritenuto utile istituire un servizio nazionale di
monitoraggio al quale potranno pervenire, da parte dei diretti interessati,
dalle associazioni di tutela, dagli enti locali, segnalazioni di casi di
rigetto delle domande di asilo che, a giudizio degli interessati,
presentino gli elementi di perplessità sopra indicati. Si raccomanda
infatti, al fine di evitare di intasare il servizio, di non segnalare tutte
quelle situazioni per le quali non vi siano seri elementi di preoccupazione.
Le segnalazioni potranno pervenire al servizio già espunte dai dati
sensibili. Qualora si ritenga utile inviare documentazione contenente
anche dati sensibili, ciò dovrà avvenire esclusivamente dietro espressa
autorizzazione dell'interessato, nel rispetto delle normative sulla privacy
(L.675/96) In tali casi si chiede di contattare preventivamente l'ICS agli
indirizzi sottoindicati per la definizione delle modalità di trasmissione e
di trattamento dei dati.
L'ICS provvederà a sistematizzare i dati raccolti; nel caso venissero
evidenziate situazioni nei quali sono riscontrabili gli elementi di cui ai
punti 1 e 2 sopra illustrati, ovvero altri elementi che destino fondate
preoccupazioni, si provvederà, di concerto con gli enti e le associazioni
interessate, a segnalare la situazione all'ACNUR, alle competenti autorità
italiane e alle istituzioni parlamentari, oltre che agli organismi e alle
istituzioni europee incaricate della tutela dei diritti umani.
Le segnalazioni potranno essere inviate via e-mail al seguente indirizzo:
<mailto:networkasilo@tin.it>networkasilo@tin.it oppure via fax al numero
040/34.80.614.
I contatti telefonici sono i seguenti: dott.ssa Veronika Martelanc (ICS
Ufficio di Trieste)- tel: 040/34.79.336, dott.ssa Maria Silvia Olivieri
(ICS Ufficio di Roma) - tel: 06/85.35.50.81.
Si rimane a disposizione per ogni ulteriore chiarificazione o approfondimento.
Distinti saluti
Gianfranco Schiavone
responsabile Immigrazione e Asilo I.C.S.
<mhtml:mid://00000002/#_ftnref1>[1] Si evidenzia come stanno parimenti
giungendo segnalazioni preoccupate in merito al rigetto, operato da alcune
questure, delle istanze di rinnovo dei permessi di soggiorno rilasciati per
motivi "umanitari e lavoro" ai sensi dell'art. 5 co. 6 del T.U. 286/98.
Come è noto, tale tipologia di permesso di soggiorno viene rilasciato a
seguito di diniego di riconoscimento dello status di rifugiato da parte
della Commissione centrale, con contestuale invito a rilasciare tuttavia un
permesso di soggiorno per motivi umanitari, esteso al lavoro, di durata
annuale, in considerazione della impossibilità di rimpatrio del richiedente
stesso. Tali permessi vanno rinnovati per soli motivi "umanitari" nel caso
permangano i motivi che erano alla base del rilascio dei permessi stessi,
ovvero andrebbero rilasciati per motivi di lavoro in presenza dei requisiti
previsti per legge (inserimento lavorativo e abitativo). Il mancato rinnovo
del permesso di soggiorno ovvero il rilascio di altro titolo di soggiorno
costituisce una questione estremamente delicata che potrà essere segnalata
al servizio di cui alla presente.