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ci indigna la nuova legge sugli immigrati



La nuova legge di immigrazione, nota come legge "Bossi-Fini", ormai  in
dirittura di arrivo, ci interpella e ci indigna profondamente.
Quali sono i contenuti cardine di questa legge ? Entra in Italia
solo lo straniero che ha già in tasca un contratto di lavoro, diminuisce da
tra a due anni il permesso di soggiorno, è abrogata la figura dello sponsor,
vanno prese le impronte digitali di tutti gli stranieri che chiedono il
permesso di soggiorno in Italia.
Una legge seria,  lungimirante attenta alla collettività e alle singole
persone forse si sarebbe preoccupata di pensare ad un piano di investimenti
nei paesi di origine delle migrazioni in modo da abbassare il flusso
migratorio, e ad un piano di  integrazione degli stranieri presenti in
Italia, per i problemi di casa, di lingua, di vivibilità per la vita di
queste persone extracomunitarie. . Questa legge invece no: ha il solo
obbiettivo di  sancire la contemporaneità del contratto di lavoro e del
permesso di soggiorno.
L'ingresso dello straniero è pertanto consentito solo a patto che  egli sia
portatore di valore aggiunto all'economia nazionale, altrimenti non puo'
entrare, o se è gia' presente deve andar via.
E' una  legge che, finalizzata a farsi garante della sicurezza di fronte al
pericolo rappresentato dai diversi,  perde di vista il rispetto dell'uomo,
che a prescindere dal luogo dov'è nato merita di essere accolto e rispettato
in quanto persona. Chiedere le impronte digitali ad una persona perchè
straniera è indegna di un popolo libero e democratico come il nostro: è
un'offesa alla tutela dell'uomo e dei suoi diritti piu' elementari.
Non è difficile prevedere che gli extracomunitari, che spesso penetrano in
Italia con le astuzie dei disperati e che sopravvivono adattandosi ai lavori
piu' umili, siano ancora di piu' sfruttati, sottopagati, ricattati,
costretti al silenzio sotto la minaccia continua di improvvise denunce che
farebbero scattare immediatamente il foglio di via.
Non è difficile immaginare che quelli tra di loro, a rischio di delinquenza,
siano ancora piu' facile preda della criminalità organizzata.
Pur appartanendo ad un popolo che ha sperimentato l'amarezza
dell'emigrazione, ribadiamo ai danni di altri, le violenze che hanno
umiliato e offeso i nostri nonni in terra straniera.

                                             Gianni LIVIANO - Taranto

P.S.
Nei prossimi giorni mi rechero' all'Uffico Stranieri della Polizia  per
lasciare le mie impronte digitali.