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a Taranto arrestati sovversivi, a Palermo assolti mafiosi
Comunicato Confederazione COBAS sugli arresti di oggi
GLI ARRESTI PER "ASSOCIAZIONE SOVVERSIVA"
VOGLIONO ELIMINARE L'ESPERIENZA DEI COBAS A TARANTO
A Taranto i poteri forti tentano di cancellare l'organizzazione che da
voce ai deboli, agli emarginati e ai lavoratori.
9 ordini di custodia cautelare agli arresti domiciliari, hanno colpito
le/i compagne/i della Confederazione COBAS, e altri provvedimenti a piede
libero sono stati emessi nei confronti altri di loro e di rappresentanti
dello SLAI-COBAS.
Le 40 pagine del mandato di arresto per "associazione sovvertiva di
stampo locale", non sono altro che l'agenda delle manifestazioni e
degli scioperi indetti in corso 20001-2.
Dunque con questa squallida operazione si vuol togliere di mezzo la voce
dissonante non dedita a compromessi, che raccorda sempre piu' le esigenze
dei lavoratori con
quelle del precariato diffuso e dei bisogni negati ai ceti piu' poveri di
Taranto.
La sede della Confederazione COBAS a Taranto e' una parte sempre aperta e
accogliente per quanti soffrono ingiustizie.
Questa sensibilita' umana-sociale-sindacale-politica di stare nelle
piaghe della societa' "minore", di dare senso e visibilita' ad
una vita grama, di ottenere notevoli
consensi, nelle elezioni RSU/RLS, di conquistare centinaia di posti di
lavoro per gli LSU, ha messo in stato d'allarme i poteri
affaristico-politico-militari che dominano la citta'.
Piu' volte le forze dell'ordine avevano apertamente minacciato di pesanti
ritorsioni e "promesso" la galera alle/ai compagne/i della
scomoda realta' dei COBAS (un mese
fa la perquisizione della sede in concomitanza con quella di Indymedia,
disposta dagli inquirenti di Genova).
Mai queste/i compagne/i si son tirati indietro nel denunciare i soprusi e
gli abusi, radicandosi sempre piu' nel tessuto tarantino ed anche nei
quartieri ghetto e/o "malfamati".
A queste/i compagne/i va tutto l'affetto, la simpatia, il sostegno
dell'intera Confederazione COBAS e il pressante impegno per riportare al
loro posto di responsabilita' e di lotta i dirigenti della sede COBAS di
Taranto.
La lunga storia dell'emancipazione della classe lavoratrice e della
liberazione del proletariato e' segnata da questi episodi.
La ottusa, virulente e costante repressione non ha fatto che rafforzare i
legami e l'organizzazione sociale, che e' cresciuta fino a diventare uno
dei protagonisti principali del progresso e delle trasformazioni del
Paese.
In questa legislatura il centrodestra sta giostrando a tutto campo contro
i lavoratori, gli immigrati, lo stato sociale e la stessa democrazia: le
possenti mobilitazioni da Genova agli Scioperi Generali, danno il senso
dello scontro in atto e della enorme resistenza messa in campo da
larghissimi strati del popolo italiano.
A provvedimenti distruttivi delle conquiste sociali frutto delle grandi
lotte degli anni '70, si accompagna un fare dispotico e autoritario che
fa a pezzi la dialettica democratica, e ad azioni di stampo
questurino-giudiziario come questa di Taranto, che vengono subito dopo le
arbitrarie perquisizioni ai COBAS di Bologna e a molteplici realta'
antagoniste sparse nel Paese, alle misure fasciste adottate nei confronti
dei compagni di Torino.
Questa sequela di intimidazioni, di privazione della liberta'
personale-sindacale-politica segnano gia' una pericolosa deriva
involutiva dello stato di diritto, tant'e' che molti giuristi - dopo i
feroci fatti di Napoli, Genova...- si domandano se stiamo scivolando
verso uno Stato di Polizia. Certo e' che le forze dominanti stanno
operando sottilmente una lesione dei diritti costituzionali nel tentativo
di farci abituare alla legge del piu' forte.
NON CI STIAMO! LE LIBERTA' FONDAMENTALI NON SI TOCCANO!!
La battaglia per difendere e allargare i diritti della persona, contro
l'arbitrio delle istituzioni e dei poteri forti e' parte integrante del
programma della Confederazione COBAS.
SMONTIAMO, SMASCHERIAMO IL DISEGNO ATTO A SCOMPAGINARE I COBAS CHE C'E'
DIETRO LA MONTATURA PAZZESCA DI TARANTO.
SALVATORE, GIANCARLO, PEPPE, LAURA, FOGGIANO...E GLI ALTRI LIBERI SUBITO!
Confederazione COBAS
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La Cassazione azzera con rinvio il verdetto di appello
Non è provato che parteciparono alla riunione della Cupola
Annullate 13 condanne
per la strage di Capaci
La decisione della Corte si allinea alla sentenza
per l'omicidio Lima. Confermate altre 21 condanne
Repubblica on line 31-5-02
ROMA - Clamorosa decisione della Corte di Cassazione. La quinta
sezione penale ha annullato con rinvio le 13 condanne ai boss accusati di
essere stati alcuni dei mandanti della strage di Capaci nella quale dieci
anni fa morirono il giudice Giovanni Falcone, sua moglie Francesca
Morvillo e gli agenti della scorta.
In sostanza la quinta sezione penale sembra aver seguito l'orientamento
che questa stessa sezione aveva espresso lo scorso anno quando annullò,
con rinvio, la condanna a molti boss della Cupola accusati dell'omicidio
di Salvo Lima. Con quella decisione la Suprema corte aveva affermato che
la sola appartenenza alla Cupola di Cosa Nostra non comporta
automaticamente per tutti i boss, in mancanza di riscontri, l'adesione
alle decisioni della Commissione per le quali non è dimostrata la
partecipazione diretta di ogni singolo capo mandamento. In questo modo
era stato sconfessato il "teorema Buscetta" in base al quale
per i delitti eccellenti sono da considerarsi mandanti tutti i componenti
della Cupola.
MAFIA: Nove ergastolani killer liberi per un errore
PALERMO - Nove killer di mafia del trapanese, condannati in primo grado
all' ergastolo, sono tornati in liberta' per un errore. La corte di
assise di appello di Palermo avrebbe prorogato i termini di custodia
cautelare quando questi sarebbero gia' scaduti. Le porte del carcere si
sono aperte per Leonardo Ciaccio, Santo Mazzei, Vito Mazzara, Francesco
D' Anna, Raffaele Urso, Vito Rallo, Gaspare Raia, Nunzio Spezia e
Giuseppe Bonafede. (ANSA).
2002-05-31 - 18:50:00
Alessandro Marescotti
a.marescotti@peacelink.it
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