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interrogazione Programma Nazionale Asilo
Interrogazione a risposta orale
Iovene, Bonfietti, De Zulueta, Di Girolamo, Salvi - Al Ministro
dell'Interno ? Premesso:
- che l'Italia è uno dei paesi europei che accoglie meno persone in cerca
di asilo politico, con una media di circa undicimila domande l'anno,
rispetto per esempio a Germania, Inghilterra e Svizzera (rispettivamente
circa cento, novantasette e quaranta mila);
- che in Italia vige da un anno un importante strumento di sostegno ai
cittadini richiedenti asilo, denominato Programma Nazionale per l'Asilo
(PNA), il cui coordinamento è composto di rappresentanti dell'ANCI,
dell'Ufficio per i rifugiati dell'ONU e del Ministero degli Interni;
- che il Programma Nazionale per l'Asilo interviene al fine di sostenere il
reddito dei cittadini stranieri, in quanto questi impossibilitati a
svolgere lavori remunerabili come previsto dalla normativa vigente, e al
fine di sostenerne l'integrazione nel nostro paese, prima e subito dopo la
risposta della Commissione Centrale per il riconoscimento dello status di
Rifugiato, secondo la Convenzione di Ginevra del 1951;
- che l'avvio del Programma Nazionale Asilo ha rappresentato un importante
segnale di civiltà del nostro Paese e rappresenta una risposta alla
necessità di fornire un'accoglienza e un graduale inserimento sociale a
persone giunte in Italia in fuga da persecuzioni, guerre e violazioni di
diritti umani;
- il Programma Nazionale per l'Asilo rappresenta la traduzione concreta di
impegni assunti dal nostro paese in sede di convenzioni internazionali;
- che caratteristica importante del Programma Nazionale è quella di unire
le esperienze delle associazioni (in special modo Caritas, Cir e ICS) e
delle Istituzioni per dar corpo ad un modello di accoglienza, in sintonia
con le esigenze degli attuali fenomeni migratori e di protezione del
rifugiato stesso e rispondente alle disposizioni della Convenzione di
Dublino che attribuisce all'Italia precise responsabilità in tema di
richiedenti asilo;
- che dal giugno scorso a livello nazionale sono stati approvati più di 60
"Progetti Territoriali" presentati dai Comuni (che sono l'unico soggetto
che ha potuto partecipare ad un bando nazionale indetto dal Coordinamento
PNA). Questi progetti hanno messo a disposizione circa 2200 posti in tutto
il Paese;
- che attualmente tale Programma è finanziato da risorse provenienti dal
fondo relativo all'8 per mille e da contributi del Programma europeo per i
rifugiati per una somma complessiva di poco superiore ai 10 milioni di euro
e ritenuta da più parti insufficiente tenuto conto che la finalità del
Piano è la costituzione e la gestione di un sistema nazionale di
accoglienza, di assistenza e protezione, integrato ed in rete, in favore
dei richiedenti asilo, dei profughi stranieri e dei rifugiati;
- che a oggi non vi è nessuna voce di bilancio statale relativa al
finanziamento per il Programma nazionale per l'Asilo;
- che il Ministero dell'Interno ha diramato in data 25.03.03 una circolare
ai Prefetti territorialmente coinvolti dal Programma, comunicando di
procedere alla graduale riduzione dei posti di accoglienza, per arrivare
alla fine del 2002 ad una riduzione del 70% degli attuali 2200 posti
disponibili;
- che oggi tale Piano è destinato ad esaurirsi entro la fine di Giugno, a
causa della scarsità di fondi, provocando effetti negativi tanto sugli
attuali cittadini stranieri richiedenti asilo, per lo più coinvolti in
programmi di inserimento, quanto sui futuri rifugiati, che non troverebbero
nel nostro paese nessun strumento efficace per la loro accoglienza;
- la progressiva chiusura del PNA comporterà l'abbandono a se stessi sulle
pubbliche piazze delle città italiane, privi di ogni assistenza, di alcune
migliaia di richiedenti asilo che non potranno entrare più nella rete del
PNA, di fatto bloccata, e l'intera problematica della loro presenza ricadrà
ancora una volta principalmente sulle spalle delle amministrazioni
comunali, e delle associazioni, lasciate da sole a gestire le emergenze che
si verranno a creare nel loro territorio;
- la progressiva chiusura del PNA creerà una situazione di abbandono anche
nei riguardi di quei rifugiati che hanno ottenuto il riconoscimento del
loro status a seguito di interventi ad hoc della Commissione centrale, e
che sono in Italia da poche settimane, anch'essi privi di ogni conoscenza
del nostro Paese, senza una conoscenza di base della lingua italiana, e
privi di mezzi;
si chiede di sapere
- se non si ritenga opportuno, anziché ridurre del 70% i posti di
accoglienza, verificare la possibilità di aumentare i posti disponibili,
vista anche la disponibilità dimostrata dalle Amministrazione Comunali e
dalle associazioni sino a questo momento, al fine di costruire un modello
di accoglienza, in sintonia con le esigenze degli attuali fenomeni
migratori e di protezione del rifugiato stesso e rispondente alle
disposizioni della Convenzione di Dublino che attribuisce all'Italia
precise responsabilità in tema di richiedenti asilo;
- se non si ritenga opportuno riferire in Parlamento su quale politica il
Governo italiano intenda seguire relativamente alle politiche per l'asilo
e, nello specifico, in relazione al Programma Nazionale Asilo;
- se non si ritenga opportuno, anche tramite appositi decreti ministeriali,
costituire uno specifico fondo per il sostegno al Programma Nazionale per
l'Asilo.
Sen. Antonio Iovene
Sen. Daria Bonfietti
Sen. Tana De Zulueta
Sen. Leopoldo Di Girolamo
Sen. Cesare Salvi