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"Bella ciao", sale la temperatura
Fonte: Il manifesto - 19 maggio 2002
"Bella ciao", sale la temperatura
Il film sul G8 di Giusti e Torelli, prodotto da Freccero. Sgarbi se ne va
tra i fischi
NICOLA FALCINELLA
CANNES
Un applauso caloroso e Bella ciao sfuma sullo schermo. Questo
film-documento sui giorni del G8 a Genova - che prende il titolo dalla
canzone partigiana intonata dai "disubbidienti" allo stadio Carlini, dopo
la morte di Carlo Giuliani - verra' mai mostrato dalla Rai? Risponde
Vittorio Sgarbi, presenza contestatissima sulla Croisette, al termine della
proiezione del film, evento speciale della Semaine de la Critique: "Non
credo proprio". E cosa pensa di Bella ciao? "E' un tentativo di
criminalizzare qualcuno - replica dopo una lunga pausa - ha confermato le
mie posizioni: le forze dell'ordine hanno fatto degli errori, ma la
manifestazione non era pacifica, come sono invece state quelle della Cgil".
Poi, quando si apre il dibattito sul film e viene chiamato in causa il
governo di Berlusconi, il sottosegretario alla cultura si alza e se ne va,
tra i fischi e i "buuu" degli spettatori, accompagnato anche dell'epiteto
"fascista". Bella ciao, il film di Marco Giusti e Roberto Torelli, prodotto
da Carlo Freccero per RaiDue, ha pero' riempito la sala di emozioni,
creando un intenso trasporto del pubblico verso le immagini, come ancora
nessuna pellicola era riuscita a fare, in questo festival. Nemmeno Bowling
for Columbine, che aveva fatto salire la rabbia degli spettatori contro la
libera vendita di armi in America. Sgarbi la lasciato polemicamente la sala
proprio mentre Torelli affermava che "il governo Berlusconi ha dato un duro
colpo alla democrazia in Italia e in Europa".
L'autore televisivo ha ricordato di essere reduce da un reportage
sull'Argentina, sottolineando che la politica neoliberista applicata in
Argentina nei decenni passati ora si e' estesa a tutto il mondo, che
rischia di seguire il paese sudamericano nella catastrofe. "La politica
deve tornare a controllare il mercato", ha affermato.
Sul palco per l'incontro con il pubblico, c'era anche Giuliano Giuliani, il
padre di Carlo. "Questo film e' molto importante, forse il piu' completo su
quei fatti. E' un documento fondamentale per far vedere quello che e'
successo e continuare a chiedere verita' e giustizia. Il problema e' che in
Italia non lo possiamo vedere. Mi domando il perche', soprattutto per il
rispetto che ho per le istituzioni. Mi auguro possa circolare, a meno che
qualcuno abbia paura della verita'. Forse solo tra venti anni avremo la
verita'. Sto avendo molti incontri ma sento che c'e' ancora poca
informazione su quello che e' successo. La mia convinzione resta sempre la
stessa ed e' che dietro quei giorni ci sia stata una regia di parte...".
Carlo Freccero ha dichiarato che "la nostra preoccupazione era quella di
mostrare i fatti. Oltre alle immagini Rai abbiamo utilizzato molti
contributi, come quello di Indymedia che e' la Cnn antiglobal". "Grazie a
Cannes, alla Settimana della Critica e ad Attac se questo film esiste, se
puo' essere visto", ha sostenuto Marco Giusti, mentre Freccero ha aggiunto
i ringraziamenti a RaiTrade: "spero possa completare questo lavoro egregio
vendendo il film a un distributore italiano".
"C'e' l'interesse di Domenico Procacci della Fandango - ha anticipato
Giusti - ma esiste ancora un problema sui diritti delle musiche. Spero si
risolva. Meglio a questo punto che il lavoro, diventato un film, venga
visto e dibattuto nelle sale, anziche' passare in tv". "Non e' un film di
parte - ha aggiunto Giusti - ma un dovere aziendale: per l'80% sono
immagini dei fantastici operatori Rai di Genova. Questo movimento ne
comprende molti, non e' di una sola parte. Abbiamo messo i bip sui sulle
bestemmie anche per omaggio ai cattolici che hanno partecipato e al Papa
che ha appoggiato la filosofia del movimento dei movimenti".