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Interrogazione parlamentare sulla situazione palestinese
Interrogazione urgente dei Comunisti Italiani
Roma 17 aprile 2002
Al Ministro per gli Affari esteri
al Ministro per il Commercio estero
al Ministro per le Politiche comunitarie
Premesso:
- che sui quotidiani degli ultimi giorni, ed in particolare di domenica 13
aprile e di lunedì 14 aprile, sono pubblicate diverse testimonianze di
giornalisti che confermano che di recente le truppe israeliane hanno
operato nel campo profughi di Jenin, nei Territori Occupati, una strage di
civili palestinesi;
- che sarà difficile calcolare le effettive dimensioni del massacro lì
operato, in quanto la Corte Suprema di Israele ha autorizzato la sepoltura
delle vittime da parte dell'esercito;
- che dalle testimonianze è presumibile una cifra elevatissima di deceduti,
molti dei quali bambini, anziani, donne, nel massacro di Jenin;
- che tale problema è già stato sollevato da molti parlamentari della
Knesset, fra cui Issam Makhoul, che sull'ultimo numero del settimanale "La
Rinascita" (numero 15 del 19 aprile 2002) accusa apertamente Ariel Sharon
di "brutale crimine contro l'umanità";
- che le azioni portate avanti a Jenin, come le altre azioni condotte in
queste settimane, non appaiono per nulla come azioni di polizia mirate ad
arrestare singoli terroristi o gruppi di terroristi palestinesi, ma come
operazioni di guerra tese a distruggere la struttura politica e
amministrativa dell'Autorità nazionale palestinese e in larga parte la
popolazione civile palestinese;
- che in tali operazioni sono state poste in essere violazioni di ogni
trattato internazionale;
- che non si ha alcuna notizia né sul numero degli arrestati dalle truppe
israeliane, né sui luoghi di detenzione, né sulle condizioni di detenzione,
in violazione di qualsiasi accordo e legge internazionale;
- che tutto ciò non ha nulla a che vedere con l'esistenza dello Stato di
Israele, che è fuori discussione, ma che invece riguarda la distruzione
dell'Autorità nazionale palestinese, cioè del germe organizzato che avrebbe
potuto dar vita ad un futuro Stato palestinese, e riguarda la permanenza
della popolazione civile palestinese nei luoghi dove oggi risiede, e in
alcuni casi l'esistenza stessa in vita di tale popolazione;
- che ad oggi l'invasione prosegue nonostante ripetuti inviti al ritiro da
parte del Presidente americano Bush e nonostante la recentissima missione
di Powell;
Chiedono di sapere:
1) cosa intenda fare immediatamente e concretamente il governo italiano al
fine di far cessare l'invasione delle truppe di Sharon, con il conseguente
ritiro immediato dai Territori;
2) se intenda rivedere i rapporti commerciali fra Italia e Israele;
3) se intenda operare perché si rivedano i rapporti commerciali
privilegiati fra Europa e Israele ed in particolare perché si proceda ad
un'azione coordinata a livello europeo almeno per bloccare le esportazioni
di armi e di componenti di armi;
4) se intenda operare affinché una delegazione del Parlamento italiano si
rechi subito nei territori ed in particolare a Jenin e Betlemme, ove è in
corso, come è noto, un drammatico assedio;
5) se intenda intervenire a tutti i livelli per conoscere il numero dei
prigionieri di guerra degli israeliani, i luoghi di detenzione, le
condizioni di detenzione, i tempi e le modalità degli eventuali processi;
6) se intenda richiamare il nostro Ambasciatore a Tel Aviv, anche alla luce
di recenti espulsioni, senza motivazione alcuna, di parlamentari e di
cittadini italiani dal territorio israeliano;
7) se e come intenda aiutare subito economicamente e dal punto di vista
sanitario le popolazioni palestinesi, in particolare la popolazione di Jenin;
8) se e come intenda operare subito per far cessare l'assedio della
Basilica della Natività di Betlemme;
9) se non intenda promuovere l'apertura di un'inchiesta internazionale
dell'ONU su quanto avvenuto;
10) se voglia operare, anche a livello europeo, perché Israele rimuova ogni
veto ed ogni ostacolo all'ingresso delle organizzazioni umanitarie per
poter recare assistenza alle donne, anziani e bambini che si aggirano tra
le macerie nella vana ricerca di aiuti alimentari e di medicinali.
Sen. Luigi Marino
Sen. Gianfranco Pagliarulo
Sen. Angelo Muzio
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