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Kamikaze a Gerusalemme: due italiani testimoni oculari



I macellai dell'informazione.

La notizia del massacro a Jenin e' sulle prime pagine dei giornali. Le 
persone che riescono a fuggire
dalla citta' o che riescono a contattare le organizzazioni per i diritti 
umani, raccontano storie
raccapriccianti di esecuzioni sommarie, fosse comuni, cecchini che sparano 
sui civili, morti lasciati
per giorni sulla strada.  Nessuno pero' puo' verificare tutto cio'. Ai 
giornalisti che tentano di
entrare nel campo profughi vengono puntati addosso i mitragliatori 
dell'esercito israeliano. Ma allora
come si fa a sapere quanto siano attendibili le cosidette "fonti 
palestinesi"? Oggi pomeriggio una
ragazza kamikaze si e' fatta scoppiare al mercato della Jaffa Road, in 
pieno centro di Gerusalemme. La
scena che ci si presenta e' tremenda, e qui le fonti siamo noi stessi. I 
giornalisti arrivano a flotte,
basta mostrare l'accredito, ai controlli non guardano neppure la foto e si 
passa. Il massacro viene
giustamente documentato. Viene da chiedersi pero' che rispetto si ha per 
questi morti quando si aprono i
sacchetti di naylon per permettere a una telecamera di inquadrare le 
budella delle vittime. Ingenuamente
pensavamo che l'esplosione avesse coinvolto una macelleria. Le transenne 
che bloccano i giornalisti sono
a pochi metri dai corpi, puoi quasi toccare i "resti" delle persone. I 
cadaveri sono coperti uno ad uno
con della plastica nera,a un certo punto il personale di soccorso si 
schiera per la foto di gruppo. E
viene da chiedersi che rispetto ci sia per i vivi che appena al di la' 
della zona riservata alla stampa
piangono i loro morti. Sharon ha vinto anche la propria guerra mediatica 
contro i palestinesi, contro i
propri cittadini, contro la libera informazione, basilare per ogni democrazia.

Francesca e Giovanni Apg xxiii

[Martedi' 9 Aprile Don Oreste Benzi e un gruppo di volontari della 
comunita' Papa Giovanni XXIII,
assieme a un membro dell'associazione PeaceLink, hanno deciso di recarsi in 
Palestina e in Israele per
testimoniare un impegno di Pace, contattando le organizzazioni impegnate 
per la risoluzione del
conflitto e rimanendo vicino alle vittime del conflitto in medio oriente.

Per contattare la delegazione dell'Associazione Comunita' Papa Giovanni 
XXIII e' possibile chiamare
direttamente il numero 0097267257053, oppure utilizzare questi altri 
recapiti telefonici: 0541751498 -
3478448791 - 3280542028]