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APPELLO DEFINITIVO MARCIA PERUGIA-ASSISI



12 maggio 2002
Marcia straordinaria Perugia-Assisi
per la pace in Medio Oriente

Contro la guerra infinita, costruiamo la pace in Medio Oriente

APPELLO ALL'EUROPA
Chiediamo pace per Gerusalemme


Da quasi due anni, israeliani e palestinesi sono prigionieri di una 
terrificante spirale di odio e violenza. Ed ora e' guerra aperta. Un 
impressionante fiume di sangue scorre sotto i nostri occhi alimentando 
rappresaglie e vendette. Il peggio che tutti dicevano di voler scongiurare 
e' arrivato. Ma al peggio non c'e' un limite. Lo deve porre la comunita' 
internazionale, lo deve porre l'Europa, lo dobbiamo porre noi. E' una 
nostra responsabilita'. Per questo abbiamo deciso di promuovere, domenica 
12 maggio 2002, una edizione straordinaria della Marcia per la pace 
Perugia-Assisi.

Tutti sanno che senza un deciso intervento dei responsabili della politica 
internazionale sara' molto difficile spezzare la catena della morte. Per 
questo noi cittadini europei, consapevoli delle nostre responsabilita' 
storiche, rivolgiamo un nuovo pressante appello all'Europa: "fermiamo la 
carneficina".

Insieme al Segretario Generale dell'Onu chiediamo agli israeliani di 
mettere fine all'illegale occupazione dei territori palestinesi, 
all'assedio e al bombardamento delle aree civili, agli assassini, 
all'inutile uso della forza letale, alle demolizioni, agli arresti 
arbitrari e alle quotidiane umiliazioni dei palestinesi. Insieme al 
Segretario Generale dell'Onu chiediamo ai palestinesi di fermare tutti gli 
atti di terrorismo e gli attentati suicidi che colpiscono 
indiscriminatamente i civili e allontanano ogni possibile soluzione del 
conflitto. Ma gli appelli a Sharon e ad Arafat non bastano.

Noi chiediamo all'Europa e all'Onu d'intervenire subito in difesa dei piu' 
indifesi, della giustizia e della legalita' internazionale. Noi chiediamo 
all'Europa e all'Onu di inviare una forza di interposizione capace di 
promuovere l'immediato cessate il fuoco e di assicurare la protezione delle 
popolazioni civili. Noi chiediamo all'Europa e all'Onu di assumere tutte le 
misure di pressione e sanzione diplomatica ed economica necessarie per 
bloccare l'escalation e riprendere la via del negoziato -anche tramite la 
convocazione di una nuova Conferenza Internazionale- per la costruzione di 
una pace giusta e duratura. Non e' possibile separare la ricerca della 
sicurezza dalla soluzione dei problemi politici. I traguardi definiti dalle 
stesse risoluzioni delle Nazioni Unite sono noti: fine dell'illegale 
occupazione israeliana del 1967, fine degli insediamenti, piano di 
"sicurezza comune" per entrambi i popoli, condivisione di Gerusalemme, 
costruzione dello Stato di Palestina, riconoscimento del diritto di Israele 
di vivere entro confini certi e sicuri, promozione del dialogo e della 
convivenza, dell'integrazione e dello sviluppo dell'intera regione.

Tutti sanno che la soluzione del problema sta nel riconoscere ad entrambi i 
popoli gli stessi diritti: due popoli, due Stati, la stessa dignita', gli 
stessi diritti, la stessa sicurezza. Chiunque non voglia accettare questa 
soluzione sceglie di mettersi contro la comunita' internazionale e deve 
subire le sue sanzioni.

Esistono ancora dei valori, esistono dei principi e dei diritti. Sono i 
valori, i principi e i diritti sui quali diciamo di voler costruire la 
nostra Europa e un nuovo mondo. In nome di questi stessi valori, principi e 
diritti, noi chiediamo all'Europa di mettere in campo le migliori energie 
per porre fine a questa tragedia e per scongiurare lo scoppio di nuove 
guerre -come quella annunciata dagli Stati Uniti contro l'Iraq- che 
rischiano d'infiammare il Medio Oriente e il mondo intero. Il terrorismo 
non si vince con le bombe. L'Europa riprenda in mano la bandiera delle 
Nazioni Unite, dei diritti umani, della giustizia e della legalita' 
internazionale. L'Europa s'impegni a costruire nel Mediterraneo una 
comunita' di pace, di sicurezza e di cooperazione alimentata da un dialogo 
interculturale basato sui diritti umani e sui principi democratici, sul 
rifiuto del razzismo e dell'antisemitismo. Diciamo basta alla guerra e al 
bellicismo, alla violenza e al terrorismo. Assumiamoci le nostre 
responsabilita'. E' in gioco anche il nostro futuro. Dipende da noi.

In questo modo, domenica 12 maggio, intendiamo sostenere e incoraggiare 
tutte le donne, gli uomini e i gruppi che nella societa' israeliana e 
palestinese, riconoscendo le ragioni dell'altro, s'impegnano 
instancabilmente per la costruzione di una pace giusta e duratura. Dalle 
citta' di Aldo Capitini e di Francesco d'Assisi, dove solo due mesi fa su 
invito di Papa Giovanni Paolo II i rappresentanti delle principali 
religioni hanno sottoscritto uno straordinario "Impegno comune per la 
pace", giunga loro il nostro abbraccio di solidarieta' e la promessa: a 
giugno saremo con voi a Gerusalemme, in Israele e in Palestina, per dire 
insieme "Time for peace".

Tavola della Pace

Il Comitato Direttivo della Tavola della Pace e' composto da: Acli, Agesci, 
Arci, Francescani del Sacro Convento di Assisi, Focsiv, Legambiente, Cgil, 
Cisl, Uil, Associazione per la pace, Banca Etica, Cipsi, Ics, Emmaus 
Italia, Manitese, Pax Christi, Centro per la pace  Forli'/Cesena, 
Peacelink, Lega per i diritti e la liberazione dei popoli, Fondazione 
italiana per il volontariato, Forum Trentino per la pace

Perugia, 29 marzo 2002

Per adesioni e informazioni rivolgiti a: Tavola della Pace, via della Viola 
1 (06100) Perugia, tel 075/5736890 - fax 075/5739337 email: 
info@perlapace.it  sito web: www.tavoladellapace.it