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VOLONTARI ITALIANI IN PALESTINA
COMUNICATO STAMPA 12 APRILE
[Martedi' 9 marzo Don Oreste Benzi e un gruppo di volontari della comunita'
Papa Giovanni XXIII, assieme a un membro dell'associazione PeaceLink, hanno
deciso di recarsi in Palestina e in Israele per testimoniare un impegno di
Pace, contattando le organizzazioni impegnate per la risoluzione del
conflitto e rimanendo vicino alle vittime del conflitto in medio oriente.
Di seguito riportiamo il loro ultimo comunicato].
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Quando ieri abbiamo chiesto al Patriarca Latino, Michel Sabbah, cosa si
poteva fare per essere utili, ci ha risposto che rispetto a questo dramma
tutto sembra inutile, ma stare fermi e' peggio di ogni cosa.
Ma che fare?
La situazione e' questa:
A Ramallah e Betlemme e, difficilissimo entrare, a Nablus e Jenin
impossibile. Oggi , quando e' arrivata la notizia che a Ramallah veniva
tolto il coprifuoco ci siamo precipitati, portando medicine per l'ospedale,
ma al check di Qalandia non ci hanno fatto entrare. Nessuno straniero
entra. Questo e' il minimo. Non entra la stampa, soprattutto non entrano
ambulanze, organizzazioni umanitarie. Anche i miseri convogli delle Nazioni
Unite entrano dopo trattative estenuanti. Al check point, aperto oggi per
tre ore per la prima volta dopo quattro giorni, il clima e' quasi da fiera
di paese. La gente, asseragliata dietro i massi che la dividono dai
soldati, si accalca per poter passare, finalmente. Dall'altra parte c'e' la
citta' assediata e distrutta, ma poterla raggiungere sembra assaggiare un
po' di liberta' riconquistata, anche solo per tre ore.
A Nablus e Jenin invece non entra nessuno. Soprattutto da Jenin arrivano
notizie devastanti (le associazioni per i diritti umani come il Law o
Bet'selem ricevono decine di telefonate di denuncia!), ma difficilmente
verificabili, data l'impossibilita' di avere persone che possano accertare
la veridicita'delle testimonianze. Si parla di esecuzioni a freddo,
centinaia di vittime, corpi che vengono fatti sparire dall'esercito per
cancellare le prove, fosse comuni ... ma non e' possibile capire quanto di
vero ci sia in tutto questo.
Oltre ad un impossibilita' di informazione, il dato reale e' che c'e' una
drammatica emergenza umanitaria alla quale e' impossibile dare risposte
concrete a causa di un assedio militare assolutamente impenetrabile. E'
possibile considerare tutto cio' "lotta al terrorismo"?
Don Oreste, Giovanni, Andrea, Fabrizio, Daniele, Francesca
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Per contattare la delegazione dell'Associazione Comunita' Papa Giovanni
XXIII e' possibile chiamare direttamente il numero 0097267257053, oppure
utilizzare questi altri recapiti telefonici: 0541751498 - 3478448791 -
3280542028
Altre informazioni su questa missione di pace sono disponibili
all'indirizzo www.peacelink.it