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Intervista a Olga D'Antona: "Vogliono alimentare la tensione sociale"
Fonte: L'Unita' on line
www.unita.it
20.03.2002
"Vogliono alimentare la tensione sociale"
ROMA Quando ti e' arrivata la notizia che sentimenti hai provato?
"Sgomento, dolore, preoccupazione. Immagino il dolore della famiglia, il
dramma che sta vivendo e in questo momento mi sento di esprimere tutta la
mia solidarieta' per questa ferita grave..."
Conoscevi Marco Biagi?
"Si', il nome mi era noto. So che aveva partecipato insieme a mio marito
alla stesura del patto di Natale, quando era ministro del Lavoro Bassolino.
Anche se lui era su posizioni piu' disponibili rispetto a Massimo sulla
flessibilita'. Poi le sue posizioni si sono spostate sempre piu' a destra,
fino a collaborare con Maroni".
La storia si ripete ma in un’altra situazione. La dinamica pero' e' la stessa.
"Si', la storia si ripete. E al di la' delle posizioni politiche delle idee
che rappresentano, e' inaccettabile che vengano colpite persone perbene che
fanno il loro lavoro. E a pochi giorni giorni di distanza dalla
manifestazione della Cgil viene da chiedersi qual e' la strategia, la
finalita' di questi assassini. È chiaro che un atto di violenza cosi' grave
nuoce ad un movimento pacifico dei lavoratori. Si vuole creare una
spaccatura nel paese. Allora qual e' l’obiettivo? Non sembra esserci, come
qualcuno dice, un intento di sinistra... perche' un atto del genere nuoce
comunque alla sinistra. Cosi' come ha fatto male alla sinistra la morte di
mio marito".
In che modo ha fatto male alla sinistra?
"Perche' da allora c’e' stata una controriforma. L’azione di mio marito e'
stata vanificata. È nmorta la concertazione. Il processo di riforma della
pubblica amministrazione non e' stato portato a compimento, cosi' come si
e' arenata la legge sulla rappresentanza sindacale. Infine siamo arrivati
allo scontro sull’articolo 18. Mio marito lavorava per la coesione sociale
e qui siamo allo scontro, alla rottura".
Marco Biagi era uno degli artefici del Libro Bianco e la sua vita e' stata
stroncata come quella di Massimo D’Antona...
"L’esito di questi due omicidi e' lo stesso. Si alimenta la tensione, si
soffia sul fuoco dello scontro sociale. Alla fine l’obiettivo degli
assassini sembra essere lo stesso: creare una frattura nel paese. Da punti
di vista diversi si raggiunge lo stesso risultato".
È un’ombra sulla manifestazione?
"E' una minaccia, ma alla manifestazione bisogna andare. Noi ci saremo
comunque. Anzi spero che anche per questo le persone accorrano numerose. È
importante per la tenuta democratica del paese".