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Richiesta adesione all'appello ai sindacati affinchè dif endano la 185/90



Caro amico, cara amica,
sappiamo che sei un Volontario Antiguerra, abbiamo rilevato la tua mail dal fantastico sito di Peacelink, così abbiamo pensato di scriverti...
 
In allegato trovi un appello a cui ti chiediamo di aderire.
E' un appello di 20 lavoratori dell'industria militare, me compreso, che chiedono ai sindacati di mobilitarsi per difendere la legge 185/90, che limita l'esportazione di armi, da chi la vuole stravolgere col DDL 1927.
Nello stesso appello si chiede anche ai sindacati di operare per una riduzione della spesa militare che ha ripreso a crescere alla grande, e per la riconversione al civile della produzione militare.
Per aderire è sufficiente rispondere a questa mail, io ti aggingerò alla lista che vedi in allegato di chi ha già finora aderito (come vedi ci sono anche persone ed organizzazioni che sono un punto di riferimento nella lotta per la pace).
Se puoi fai girare questa richiesta tra chi conosci.
Grazie
Ciao
Elio
 
Per adesioni scrivere una mail a Elio Pagani elpagani@libero.it
Per comunicazioni via telefono a Marco Tamborini 328.2937818

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Appello al sindacato per iniziative
“contro Bilanci di guerra, esportazioni di morte e a difesa della L.185/90”

Noi, sottoscrittori di questo appello, lavoratori o ex lavoratori dell’industria bellica e cittadini membri di associazioni che aspirano alla costruzione di un nuovo mondo fondato sui diritti umani, la pace e la giustizia, di un mondo in cui la guerra in tutte le sue forme sia bandita, chiediamo a Voi dirigenti sindacali di Cgil, Cisl, Uil, Cub, Cobas, Sin e Slai-Cobas, delle organizzazioni di categoria e in particolare di Fim, Fiom, Uilm, Flmu, di considerare quanto sta accadendo in termini di aumento della spesa militare e “liberalizzazione” del mercato delle armi e di riprendere su questi temi un’iniziativa all’altezza dei problemi.

Il “bilancio dello stato” federale americano
del prossimo quinquennio, stanzia una spesa militare che raggiunge quella dell'era Reagan, allora “giustificata” con quello che fu chiamato “equilibrio del terrore” con la superpotenza sovietica, e oggi indicata come necessità inderogabile per fronteggiare Bin Laden, le organizzazioni terroristiche e gli “stati canaglia” che le coprirebbero (Iraq, Iran, Corea del Nord, Somalia).

Così, la sola spesa per il Pentagono salirà da 329 miliardi del 2002 a oltre 450 nel 2007, raggiungendo la cifra astronomica di quasi 1 milione di miliardi di lire.
Un primo aumento di circa 50 miliardi (il maggiore degli ultimi vent'anni) riguarda l'anno fiscale 2003. Ciò avviene mentre il bilancio USA torna in rosso e mentre si annunciano nuovi tagli delle tasse, quindi i soldi verranno prelevati dai tagli alle spese sociali.

Se a queste spese si sommano i circa 115 miliardi di dollari -erogati: al Dipartimento energia, per sistemi di gestione dell'arsenale nucleare, alla Cia, ai nuovi corpi di "sicurezza della patria" e ai veterani- si ricava il quadro complessivo: quasi un quarto del budget federale Usa va al militare.
Il forte aumento della spesa per armamenti  che arriverà a circa 100 miliardi di dollari annui (quasi il doppio del 2000) - indica che si vogliono prepare nuove guerre giustificate con il termine "Libertà duratura".
Nel 2003 si spenderanno 69 miliardi in armamenti: tra questi, bombe a guida laser e satellitare, missili da crociera a testata non-nucleare lanciabili anche da sottomarini da attacco nucleare, aerei senza pilota, sistemi per lo scudo spaziale, nuovi sottomarini nucleari.

Anche i paesi europei della NATO, che spendono nel bellico più di 140 miliardi di dollari annui, si apprestano ad aumentare i loro bilanci militari “per sviluppare - si dice - effettive capacità di gestione delle crisi" e per superare quella che viene definita “la situazione di un Europa militarmente sottodimensionata".

Complessivamente i Paesi europei spenderanno per lo strumento militare 250 miliardi di dollari annui, che, sommati a quelle che saranno le spese militari americane, portano la spesa bellica dell’occidente a 750 miliardi di dollari, una cifra che va oltre i 3/4 della spesa militare mondiale (circa 900 Mld $), di modo che, come dice Padre Zanotelli “i ricchi usano la loro netta superiorità militare per mantenere un sistema economico che permette loro di consumare l’83 % delle ricchezze lasciando ai poveri le briciole”. I poveri sono i nuovi nemici.

Solo i bombardamenti aerei in Afghanistan sono costati 350 miliardi di lire al giorno, una follia, quando con 13 miliardi di dollari si potrebbero risolvere il problema della fame e della sanità nel mondo per un anno (dati Banca Mondiale).
Così anche il nostro paese da qualche anno, anche per implementare il “Nuovo Modello di Difesa” del 1991, ha invertito la rotta intrapresa dopo il dissolvimento dell’Unione Sovietica ed ha ripreso ad aumentare le sue spese militari e, in particolare, le spese per armamenti.

Già dal 2000 al 2001 il “bilancio della difesa” era aumentato del 4,23% raggiungendo i 34.235 miliardi di lire, ora, nelle previsioni per il 2002, è balzato a 36.500 miliardi di lire, aumentando ancora dello 6,04%. A ciò vanno aggiunti gli stanziamenti, per missioni operative e per il sostegno a programmi ed industrie militari, che non trovano posto nella “Tabella per la Difesa”. Ultimo esempio, il Disegno di Legge di 500 miliardi destinato a coprire tre mesi di missioni all’estero: più di 5 miliardi al giorno. Ciò mentre si profilano tagli allo Stato sociale.
Le spese per armamenti sono passate da circa 5500 miliardi di lire anno nel 2000 a circa 6500 nel 2002 (+ 18%) e, ritenute insufficienti, puntano ai 9000 miliardi l’anno per garantire lo sviluppo, tra l’altro, di una nuova portaerei e di nuovi super caccia-bombardieri, sistemi d’arma capaci di proiettare le nostre attività militari “ovunque nel mondo siano messi a rischio gli interessi economici dei paesi industrializzati”, in barba all’articolo 11 della Costituzione.

Anche in tema di esportazioni di armi si segnala una forte ripresa dei mercati dove la fanno da padroni gli USA, seguiti dai principali paesi europei.
Anche l’Italia si colloca al 5° posto di questo mercato di morte e punta ora, con il DDL 1927 - approfittando di un accordo sopranazionale in tema di ristrutturazione e cooperazione nella produzione di armamenti - a smantellare la trasparenza, i controlli e le limitazioni previste dalla legge 185 del 1990. Una legge frutto della mobilitazione nella seconda metà degli anni ‘80 di tante associazioni cattoliche organizzate nella Campagna "Contro i mercanti di morte" (ACLI, MLAL, Mani Tese, Missione Oggi, Pax Christi), pacifiste, ambientaliste e dello stesso sindacato.

Così, in nome della "razionalizzazione", della "competitività" e della "identità europea" verrà stravolta una legge ritenuta da tutti "severa e rigida" e che ha fatto del nostro Paese uno dei più avanzati al mondo per aver provveduto a regolare il commercio delle armi nel rispetto dei diritti umani, della promozione della pace e della trasparenza.

I conflitti attualmente in corso sono anche il frutto delle sconsiderate politiche di esportazioni di armi del recente passato. L’intensità, la durata, l’atrocità e la pericolosità dei futuri conflitti dipende anche dalle esportazioni belliche di oggi e di domani.
Così è paradossale che, mentre da un lato si vuole combattere una guerra totale contro il terrorismo, dall'altro si allargano le maglie del controllo della vendita delle armi con tutti i rischi che ne conseguono.

E’ altrettanto vergognoso che si faccia così ricadere, di fatto e di nuovo, sui lavoratori dell’industria militare, la responsabilità di collaborare a traffici di morte; essi venivano quanto meno parzialmente tutelati dalle limitazioni poste dalla 185/90.
I lavoratori del settore, peraltro, con l’introduzione delle nuove strategie militari e gli interventi bellici da queste derivati, già erano e sono esposti a colpe di possibili collaborazioni con atti profondamente lesivi dei diritti umani oltre che di genocidio ove perpetrati (pensiamo all’effetto delle mine antiuomo e delle cluster bombs, delle armi all’uranio impoverito, dei sistemi d’arma convenzionali che colpendo raffinerie ed industrie chimiche provocano danni ambientali che pagheranno anche le generazioni future),  ora la loro situazione sarà ancora più drammatica.
Nel passato fu lo stesso sindacato a mobilitarsi contro un modello di sviluppo fondato sulla spesa militare e la produzione di armi e contro un mercato di morte perverso e pericoloso, fu il sindacato a sollecitare la crescita di consapevolezza e di responsabilità dei delegati e dei lavoratori del settore bellico, ad indicare loro la necessità di vigilanza e di piattaforme aziendali capaci di coniugare pace e diritto al lavoro, a sollecitare il parlamento per una legge di controllo e limitazione dell’export di armi.
Furono dirigenti nazionali come Alberto Tridente, Pino Tagliazucchi, Mario Sepi, Gigi Pannozzo, Giacomo Barbieri, Silvia Boba, Angelo Gennari, per non citarne che alcuni, ad indicare le strade che potevano sottrarre i lavoratori e il sindacato alla corresponsabilità in comportamenti che avrebbero potuto tradursi, e che di fatto si sono tradotti, anche in gravi crimini contro i diritti umani e l’umanità.
Vi chiediamo di riprendere quella strada contribuendo, con le iniziative più adeguate, ad invertire la direzione di marcia dei fenomeni descritti, individuando le vie più opportune per la riduzione della spesa militare, della ricerca e della produzione bellica, per difendere e semmai estendere le limitazioni alle esportazioni di armi previste nella 185/90, per promuovere la riconversione al civile della produzione militare (a partire per esempio da quanto previsto proprio dalla L.185/90 e dalla rivitalizzazione dell’Agenzia per la riconversione dell’industria bellica lombarda istituita dalla L.R.6/94), per tutelare l’obiezione professionale alla produzione militare, per dare ai lavoratori gli strumenti per opporsi alla guerra, e a quella sua forma che oggi va sotto il nome di “guerra permanente”, ed agire per la prevenzione dei conflitti e la diffusione di una cultura di pace.
                                                                                        27.02.02

I promotori (lavoratori o ex lavoratori Industria bellica):

Franca Faita (Cavaliere della Repubblica, lavoratrice Valsella, Rappr.Sind. Fiom-Cgil)
Marco Tamborini (ex lavoratore Aermacchi, già Rappr.Sind. Fim-Cisl, Rappresentante delle Associazioni nella “Agenzia regionale per la riconversione dell’industria bellica lombarda” L.R.6/94)
Giovanni Bertinotti (lavoratore Aermacchi, R.S.U. Flmu-Cub)
Achille Bertolli (lavoratore Agusta, Rappr.Sind. Fim-Cisl)
Luigi Bezzon (lavoratore Agusta, Rappr.Sind. Fim-Cisl)
Francesco Bonavita (lavoratore Alenia Spazio)
Claudio Caretta (lavoratore Agusta, Rappr.Sind. Fiom-Cgil)
Ottavio Cattaneo (lavoratore Agusta, Rappr.Sind. Fim-Cisl)
Rossana De Simone (ex lavoratrice Aermacchi, già Rappr.Sind. Fiom-Cgil)
Rolando Fariselli (lavoratore Agusta, R.S.U. Flmu-Cub)
Basilio Luoni (ex lavoratore Aermacchi, già Rappr.Sind. Fim-Cisl)
Elio Pagani (ex lavoratore Aermacchi, già Rappr.Sind. Fim-Cisl, Obiettore professionale alla produzione militare)
Germano Parodi (ex lavoratore Alenia, operatore Flmu-Cub)
Andrea Perencin (lavoratore Agusta, Rappr.Sind. Fim-Cisl)
Paolo Radice (lavoratore Agusta, Rappr.Sind. Fim-Cisl)
Angelo Sacco (ex lavoratore Aermacchi, già Rappr.Sind. Fim-Cisl)
Maurizio Saggioro (ex lavoratore MPR, Obiettore professionale alla produzione militare)
Alberto Stefanelli (ex lavoratore Aermacchi)
Ginelli Valerio (lavoratore Agusta, R.S.U. Flmu-Cub)
Oreste Zanatto (lavoratore Agusta, R.S.U. Flmu-Cub)

Le adesioni:    Associazioni e gruppi, Individui (sono in fase di raccolta)





Adesioni appello ai sindacati perché difendano la 185/90

Associazioni, Gruppi

Rivista "MISSIONE OGGI" (via Piamarta, 9 - 25121 Brescia BS)
Rivista “Nigrizia” (vicolo Pozzo, 1  37129 Verona)
Rivista e Associazione “MANI TESE” (piazza Gambara, 7/9  20146 Milano)
Emergency (via Bagutta, 12  20121 Milano)
ACLI provincia Varese
Acmos (Torino)
Libera Piemonte
La redazione di Information Guerrilla
Associazione Coordinamento Pace Cinisello (Mi)
Servizio Civile Internazionale Gruppo Regionale Sardegna (Cagliari)
Coordinamento No alle Bombe (Sardegna)
Associazione Obiettori Nonviolenti di Bergamo
MIR - Movimento Nonviolento Centro Studi Sereno Regis (Torino)
Centro Eirene Studi per la Pace (Bergamo)
ACEA consumi etici (Milano)
Associazione Giustizia & Pace, equo consumo (Locate Varesino)
Redazione di Scienzaepace
Movimento Nonviolento
Redazione di “Azione Nonviolenta”
Nodo lomellino della Rete di Lilliput
Associazione Guerre & Pace
Gruppo Consigliare Rifondazione Comunista Cinisello (Mi)
Nodo Lilliput di Busto Arsizio (Va)
Movimento Lettura popolare della Bibbia (gruppo di Venegono -Va)
Servizio Civile Internazionale (via G. Cardano 135, 00100 ROMA)
CESC Lombardia (Coordinamento Enti Servizio Civile della Lombardia)
La Casa per la Pace di Modena (Coordinamento di gruppi e associazioni pacifiste, nonviolente e di solidarietà internazionale sia nazionali, sia locali)
Sito di “Noi Siamo Chiesa”
Attac Italia
Associazione Umanitaria Medici contro la Tortura 0.N.L.U.S.S. (via dei Mille 6 c/o CESV Roma)
Cooperativa Il Seme (Commercio equo e solidale - Bergamo)
Nodo Lilliput di Como
Nodo Lilliput di Varese


Inoltre:
1) Comunicato stampa di Pax Christi Italia (Via Petronelli 6, 70052 BISCEGLIE BA)
5/3/2002 ore 9,00  Pax Christi: dagli operai dell’industria bellica un monito da seguire

Tra le tante prese di posizione che in questi giorni la società civile va esprimendo contro l’ipotesi di modifica della legge italiana che regola il commercio delle armi (185/90), Pax Christi chiede di porre grande attenzione all’Appello firmato da alcune lavoratrici e lavoratori dell’industria bellica. Il testo si rivolge alle rappresentanze sindacali affinché assumano una linea coraggiosa e non ricada “di fatto e di nuovo, sui lavoratori dell’industria militare, la responsabilità di collaborare a traffici di morte. Essi venivano quanto meno parzialmente tutelati dalle limitazioni poste dalla 185/90”. Commentando la nota, Mons. Diego Bona, vescovo di Saluzzo e presidente di Pax Christi ha detto che “queste parole meritano un’attenzione tutta speciale perché provengono da persone che hanno pagato anche di persona e si confrontano coraggiosamente con la propria coscienza invitandoci a fare altrettanto”.
L’appello chiede sostanzialmente ai sindacati contribuire “individuare le vie più opportune per la riduzione della spesa militare, della ricerca e della produzione bellica, per difendere e semmai estendere le limitazioni alle esportazioni di armi previste nella 185/90, per promuovere la riconversione al civile della produzione militare (a partire per esempio da quanto previsto proprio dalla L.185/90 e dalla rivitalizzazione dell’Agenzia per la riconversione dell’industria bellica lombarda istituita dalla L.R.6/94), per tutelare l’obiezione professionale alla produzione militare, per dare ai lavoratori gli strumenti per opporsi alla guerra, e a quella sua forma che oggi va sotto il nome di ‘guerra permanente ’, ed agire per la prevenzione dei conflitti e la diffusione di una cultura di pace”.

2) Questo appello è stato discusso nella riunione del gruppo paceguerra del Social Forum Nazionale durante le giornate del 2/3 marzo di Bologna. Si è constatata la sua aderenza ai punti presenti nella piattaforma dello stesso, e in particolare: contro l'aumento delle spese militari, per la difesa della legge 185/90 e il controllo del commercio delle armi, per la riconversione dell'industria bellica.

3) Ci scrive l’On. Ettore Masina: cari Pagani e Tamborini, considero il mio appassionato lavoro per la 185/90 come uno dei punti forti della mia presenza alla Camera nelle due legislature fra il 198 e il 1992. Ricordo ancora con fierezza le condizioni difficilissime della battaglia, la vittoria risicata che ottenemmo e comprendo dunque le sottili manovre che possono distruggerla. In realtà, allora, con qualche compagno, presentammo anche una proposta di legge per la riconversione dell'industria militare. Quella proposta fu lasciata cadere da molti, troppi gruppi e associazioni; cosicché oggi il ricatto occupazionale continua a premere sui lavoratori e l'opinione pubblica.
Tutto questo per dire che non soltanto aderisco ben volentieri al vostro appello ma anche che sosterrò la vostra battaglia con tutti i pochi mezzi di cui dispongo.
Ettore Masina

Altri lavoratori o ex lavoratori Industria Bellica e Difesa

Ferruccio Nobili (FP CGIL Nazionale e dipendente del Ministero della Difesa)
Elisabetta Casanova (ex lavoratrice Aermacchi, già Rappr.Sind. Fim-Cisl)

Individui

Storgato P. Marcello (Missionari Saveriani, Via Piamarta 9 - 25121 Brescia BS)
Elisabetta Ronchi
Antonio Bruno (vice Presidente del Consiglio Comunale di Genova - Altro Polo - Sinistra Verde)
Roberta Maloberti(Medico, Gavirate - VA)
Davide Mattiello (Presidente Acmos Torino)
Tommaso Vitale (Facoltà di Sociologia - Università di Milano Bicocca)
Angela Dogliotti Marasso
Daniele Archibugi (Italian National Research Council  Roma)
Eugenio Melandri (ex parlamentare europeo)
Susanna Pugnaloni ( lavoratrice dell'Agenzia del Territorio R.S.U RdB)
Enrico Peyretti (pubblicista, Torino)
Francesca Battista (studente)
Antonella Visintin (presidente di un circolo locale di Legambiente -Torino)
Meriem Peillet (Como)
Enrico Pieroni (Capoterra - SCI Sardegna  “Coordinamento no alle bombe” Sardegna)
Rosa Rinaldi (Ggil funzione pubblica nazionale)
Ines Valanzuolo
Claudio Di Blasi (Direttore Centro Servizi Volontariato - Bergamo)
Giovanni Cercignani (Ricercatore Università di Pisa)
Alessandra Franchini (Fisioterapista Azienda Ospedaliera Pisana)
Salvatore Palidda (Docente Università Genova)
Prof. Claudio O. Gualerzi (Dipartimento di Biologia MCA Università di Camerino - MC)
Susanna Curti (Intra -VB)
Anna Veggiotti (Intra -VB)
Antonino Drago (Docente di fisica  Università di Napoli, Teorico della Nonviolenza)
Francesca Maldini (Milano)
Dino Bardoscia (Milano)
ing. Roberto Carrara (Protezione Ambiente srl  Milano)
Vitaliano Caimi (Docente di Filosofia e Storia  Busto A.)
Massimo Maraviglia (Napoli)
Fiammetta Colapaoli (insegnante, R.S.U. I.P.S.A.R. Castel San Pietro Terme)
Bertoni Franco (RSU  Neotron, direttivo prov. Filcea-Cgil Modena)
Nanni Salio (Docente di Fisica Università di Torino, Teorico della Nonviolenza)
prof. Enzo Nocifora (Facoltà di Sociologia Università "La Sapienza" di Roma)
dott.ssa Antonella Sattin (Direz. Sistema Bibliotecario di Ateneo e Centro di documentaz. Europea Università Ca' Foscari di Venezia)
Laura Spampinato (ex lavoratrice e delegata Standa)
Luisa Lindo (Donneinmarcia, CUP2000 s.r.l., Bologna)
Umberto Ciotola (Informatico, Venezia)
Dr. Paola Iacopetti (Dipartimento di Patologia Sperimentale, Biotecnologie Mediche, Infettivologia ed Epidemiologia. Università di Pisa)
Prof. Alessandro Morelli (Coordinatore del Movimento Università-Opinione, Ordinario di Chimica Biologica - Facoltà di Scienze MFN. Università degli Studi di Genova, Dipartimento di Oncologia, Biologia e Genetica, Genova)
Avv. Alessandro Pedone (Presidente Centro Eirene Studi per la Pace di Bergamo)
Chiara Porta
Federico Ceratti (presidente ACEA consumi etici - Milano)
Alberto Clarizia (Dipartimento di Scienze Fisiche. Università "Federico II" di Napoli - Monte Sant'Angelo - Redazione di Scienzaepace)
Maurizio Mazzi (Roma)
Patrizia Pozzi
Achille Lodovisi (Ricercatore, esperto del settore armamenti  Bologna)
Dino De Simone (Legambiente Varese - consigliere DS a Varese)
Dott. Luigi Narni Mancinelli
Mao Valpiana (direttore di Azione Nonviolenta)
Lorenzo Chierego
Matteo Scagliarini (Direttivo Regionale FP CGIL PUGLIA  RSU, Soprintendenza per i Beni A.A.A.S. della Puglia Bari
Franca d'Agostini (Insegnante a contratto al Politecnico di Torino)
Giorgio Picara (Ordinario di letteratura italiana all'Università di Torino)
Marie-France Maurin (Sanremo)
Adriano Arenghi (Mortara - PV)
Anna Buniato
Walter Peruzzi, direttore di Guerre & Pace
Piero Maestri, redattore di Guerre & Pace
Rosetta Riboldi, consigliere comunale Cinisello Balsamo (Mi)
Vincenzo Puggioni - Rete Romana Consumo Critico
Bruna Brambilla (già sindaco di Vengono Superiore)
Massimo Maraviglia (docente, Napoli)
Lucrezia Riente
Matteo Secchi (Educatore della “Casa davanti al sole”, Redazione de “La Pulce”, Venegono Inf.)
Mariapia Cremona (Venegono Inferiore -Va)
Sante Secchi (Venegono Inferiore -Va)
Arsenia Carnelli (Venegono -Va)
Anna Cremona (Venegono -Va)
Barbara Gavardini (Venegono -Va)
Giulia Bombelli (Redazione de “La Pulce” Venegono -Va)
Gianna Badoni (Associazione Giustizia & Pace, equo consumo, Venegono Inferiore -Va)
Enza Schillaci (Lilliput, Busto Arsizio -Va)
Carlo Berto (Lilliput, Busto Arsizio -Va)
Linda Schillaci (Lilliput, Busto Arsizio -Va)
Emanuele Vanzini (Nodo lillipuziano varesino)
Anna Maria Melone (Milano)
Alberto Burgio (docente Università di Bologna)
Ariel Brunner (Rappresentante NIDiL CGIL dei collaboratori LIPU)
Saida Bullo
Giuliana Giusti (Dipartimento di Scienze del linguaggio G.B. Giustinian, Venezia)
Annalisa Marini (CESC Lombardia)
Dott. Ing. Vito Francesco Polcaro (Senior Scientist, Consiglio Nazionale delle Ricerche, Istituto di Astrofisica Spaziale e Fisica Cosmica, Area di Ricerca Roma - Tor Vergata)
Gianni Quarantotto (UIL-PA Università e Ricerca, Segretario Regionale Emilia-Romagna, C/O Area della Ricerca, Consiglio Nazionale delle Ricerche - Bologna)
G.B. Palmegiano
Angelo Baracca (Professore Associato, Università di Firenze)
Prof. Giuseppe Cinà (Università degli Studi di Genova - Dipartimento POLIS - Genova)
Francesco Andrietti (Docente universitario, Università degli Studi di Milano)
Luciano Vasapollo (Docente università di Roma, direttore scientifico del Centro Studi Economico-Sociali Cestes-Proteo)
Rita Tartufi (Cestes-Proteo)
Beniamino Carchedi (Cestes-Proteo)
Patrizia Pozzi
Anita Calcatelli (IMGC-CNR Torino)
Padre Dario Bossi, (missionario comboniano, Padova)
Angelo d'Orsi (Filosofo, saggista, autore di libri sulla “Macchina militare italiana”)
Maso Notarianni (Emergency)
Teresa Sarti (Presidente di Emergency)
Gino Strada (Medico, Emergency)
Anna M. Borghi (ricercatrice, dipartimento di psicologia, Università di Bologna)
Marco Cervino (Fisico, Consiglio Nazionale delle Ricerche, CNR-ISAC, (ex ISAO), Istituto di scienze dell'Atmosfera e del Clima, 101, Bologna)
Edoardo Magnone (Dipartimento di Chimica e Chimica Industriale, GENOVA)
Sonia Gregori (Finsiel)
Anna M. Borghi (ricercatrice, dipartimento di psicologia, Università di Bologna)
Maria Teresa Cassini (insegnante in pensione)
Alessandro Castellari (insegnante)
Prof. Mauro Cristalli (Dipartimento di Biologia Animale e dell'Uomo, Università "La Sapienza" Roma)
Giuseppina Barsacchi
Edoardo Baraldi (Attac Italia)
Maria Giovanna Ruggieri(Itri)
Elena Brunner
Dr. Ettore Zerbino psicanalista (responsabile Medici contro la Tortura - Roma)
Anna M. Nobili(Gruppo di Meccanica Spaziale, Dipartimento di MatematicaUniversità di Pisa)
Pietro Tamburini (Trieste)
Marco Capra (iscritto FIOM-CGIL Banksiel Milano)
Claudio D'Aguanno - Cre ENEA Casaccia - Roma
Maria Cristina Zadra (Ricercatrice, Campagna Sbilanciamoci, Campagna per la messa al bando delle Mine)
Emilio Martines (Ricercatore CNR Padova)
Annalisa Basso
Igor Orifici (Associazione Albero Baniano  Varese)
Donatella Cortellini (Docente scuola pubblica, Bologna)
Manuela Foschi (pubblicista  Cervia  Ra)
Michele Zizzari (autore  Cervia  Ra)
Ferrario Mauro (Direttivo CGIL Scuola Varese)
Ing. Andrea Domenica (ricercatore universitario, Universita` di Pisa)


SI TENGA PRESENTE ANCHE CHE GIA’ DECINE DI ASSOCIAZIONI E CENTINAIA DI PERSONALITA' HANNO FIRMANO L'APPELLO "RITORNANO I MERCANTI DI MORTE".

E’ IN QUESTO QUADRO CHE SI INSERISCE ANCHE IL NOSTRO APPELLO A VOI DIRIGENTI SINDACALI
 
Ritornano i mercanti di morte
Appello ai parlamentari

Il Parlamento italiano sta discutendo un disegno di legge d'iniziativa governativa (Atto Camera 1927) in materia di industria della difesa.
Il progetto prevede la ratifica dell'accordo quadro sottoscritto dall'Italia e da altri cinque Paesi europei il 27 luglio 2000 per "facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la difesa" ed è stato già licenziato dalle Commissioni III e IV della Camera dei Deputati in data 30 gennaio 2002.
Tale accordo imporrebbe il "tempestivo adeguamento della nostra normativa" e infatti 10 dei 14 articoli che compongono il testo proposto sono volti a modificare la legge n. 185 del 1990 che disciplina attualmente l'import-export di armi nel nostro Paese.
La novità più rilevante è costituita dall'introduzione di un nuovo tipo di autorizzazione per il commercio delle armi, la "licenza globale di progetto", riferita ai programmi intergovernativi o industriali congiunti ai quali le imprese partecipano e ai quali non si applicheranno più le norme
sulle trattative contrattuali, rendendo meno trasparenti e controllabili tutte le operazioni.
Anche le norme sulle attività bancarie relative a questo nuovo tipo di "licenza globale" verranno modificate, non essendo più notificate al Ministero del Tesoro e da questo autorizzate, e non comparendo più nello specifico capitolo dell'annuale Relazione al Parlamento.
In questo modo, in nome della "razionalizzazione", della "competitività" e della "identità europea" verrà stravolta una legge ritenuta da tutti "severa e rigida" e che ha fatto del nostro Paese uno dei più avanzati al mondo per aver provveduto a regolare il commercio delle armi nel rispetto dei diritti
umani, della promozione della pace e della trasparenza.
Ricordiamo che quella legge fu ottenuta grazie all'impegno tenace della Campagna "Contro i mercanti di morte" (ACLI, MLAL Mani Tese, Missione Oggi, Pax Christi).
Anche il riferimento al "Codice di condotta dell'Unione Europea per le esportazioni di armi" (che non è assolutamente vincolante) costringerebbe l'Italia a rinunciare alla propria normativa nazionale che in questo verrebbe peggiorata.
Troviamo peraltro paradossale che mentre da un lato si vuole combattere una guerra totale contro il terrorismo, dall'altro si allargano le maglie del controllo della vendita delle armi con tutti i rischi che ne conseguono.
Chiediamo pertanto ai parlamentari di votare contro questo disegno di legge che costituisce un passo indietro per la pace e la giustizia.
Chiediamo che l'Italia si faccia promotrice a livello internazionale di un'iniziativa volta a una maggiore severità nel controllo del commercio di armi e a un maggiore impegno nella prevenzione dei conflitti.

Adesioni di Associazioni all’appello ai parlamentari:

ACMOS Torino
Associazione Gruppo Abele
Associazione Internazionale di Amicizia e Solidarietà con i Popoli (AIASP)
Casa dei Popoli di Roma
Centro Missionario Diocesano  Novara
Democrazia Popolare
LIBERA
Associazione nomi e numeri contro le mafie
Rete Associazioni Popolari
ADISTA
Servizio Educazione alla Pace e alla Mondialità
Caritas diocesana di Firenze
Convenzione permanente di Donne contro le guerre
Centro Culturale Jacopo Lombardini di Cinisello Balsamo (MI)
Paolo Fabbri - responsabile CIPSI
Arci
Servizio Civile Nazionale
Legambiente
Associazione NAMASTE onlus
AMANI
MIR
Chiama L'Africa
EMMAUS ITALIA
Centro Internazionale G. La Pira  Firenze
Mani tese
Scuola di pace don Tonino Bello  Molfetta
Tavola della Pace
Confronti
Rosa Bianca
Centro Missionario dell'Ordine Francescano Secolare settore Cooperazione
Beati i Costruttori di Pace
Lega Obiettori di Coscienza
Campagna di Obiezione alle Spese Militari per la Difesa Popolare Nonviolenta
Conferenza Enti di Servizio Civile
AGESCI - Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani
Amnesty International
Italia Associazione Culturale Mediterraneo
Casa per la Pace - Molfetta
Associazione Missionaria Internazionale
Movimento Nonviolento
Casa per la Nonviolenza  Verona
Azione Nonviolenta
rivista mensile Servizio Civile Internazionale
Gruppo Regionale Sardegna Confronti
Comunità dell'Isolotto di Firenze
Emergency
Federazione delle chiese evangeliche in Italia (FCEI)
Unione cristiana evangelica battista d'Italia (UCEBI)
Cipax
Tenda della Pace di Bellusco (Mi)
Noi siamo Chiesa IMWAC
Lega Obiettori di Coscienza
Fim Piemonte
Gruppo del Movimento Rinascita Cristiana, Dora Tandoi Vitelli - Roma
Circolo culturale Primo Levi
FOCSIV - Federazione Organismi cristiani servizio internazionale di volontariato
Nuova Africa
CNCA  Coordinamento Nazionale delle Comunità di Accoglienza

Adesioni di singoli all’appello ai parlamentari:

Alex Zanotelli
Luigi Ciotti
Mons. Raffaele Nogaro - Vescovo di Caserta
Mons. Luigi Bettazzi
Mons. Diego Bona
Don Albino Bazzotto
Walter Veltroni - sindaco di Roma
On. Giovanni Bianchi
Luigi Cancrini, psichiatra
Giuseppe Cederna, attore
Tiziano Terzani, informazione
Achille Saletti, Presidente Comunità Saman
Nicoletta Dentico - Medici Senza Frontiere
Sabina Siniscalchi
Eugenio Melandri
Alberto Friso  movimento focolari
Angela Dogliotti
Beppe Marasso
Mons. Luigi Martella, vescovo di Molfetta
Antonella Visintin, Chiesa Valdese  Torino
Franco Giampiccoli, pastore valdese  Torino
Fabio Protasoni - membro Presidenza Nazionale Acli - segretario Forum Permanente Terzo Settore Jean-Marie Benjamin
Sen. Natale Ripamonti
On. Paolo Cento
Vittorio Agnoletto
Lidia Menapace
Alessandro Marescotti
Sen. Antonio Pizzicato
Giancarla Codrignani
Graziano Zoni
Flavio Lotti
Paolo Naso
Mao Valpiana
Fulco Pratesi
Claudio Ragaini
Daniele Barbieri
Carta Paolo Pastore - Coordinatore di TransFair Italia
Stefano Guffanti (coordinatore LOC Verona)
Padre Alberto Pelucchi - Superiore Missionari Comboniani Brescia
Farid Adly direttore ANBAMED, notizie dal Mediterraneo
Gloria Baraldi - Segretario Generale Funzione Pubblica Camera del Lavoro di Brescia
Mauro Scaroni - Segreteria FPS - CISL
Brescia Frigieri
Don Gaetano  Modena
Maria Mazzei
Paolo Bertagnolli  Bolzano
Silvana Natali  Mantova
don Andrea Bigalli  Firenze
Riba don Marco, direttore della Caritas diocesana di Cuneo
Silvia Nejrotti
Gianni Rostan
Daniela Storani
Massimo Chiappa
Leo Corvace  Taranto
don Mimimo Damasi  Taranto
padre Pierluigi Flotti  Taranto
Loredana Flore - Taranto
Gianni Liviano  Taranto
Angelo Quibrino  Taranto
Giandomenico Tacente  Taranto
Marina Venezia  Taranto
don Claudio Bucciarelli
Gianfranco Schiamone
Tano D'Amico, informazione
Diego Acco, Ponticello Conte Otto (VI)
Maria Antonietta
Malleo Francesco
Comina don Gabriele Scalmana - delegato della Diocesi di Brescia per la Pastorale del Creato. Merchiori Cinzia Paola
Balzelli Giulio
Rodighieri Enrico Bandiera
Francesca Reggiani, attrice
Maria Pia Reggi
Francesco Bellifemine
Daniele Lugli
Miriam Turrini
Elio Pagani
Marco Tamborini
Don Aldo Antonelli
Carlo Dal Porto
Mariangela Pinotti
Maurizio Benazzi
Pierluigi Ontanetti
Maria Grazia Totola
Carla Bacchiega
Graziella Campi
Giuliana Pongiluppi
Meriem Peillet
Doriana Giudici
Paolo Molteni
Daniela Battipaglia
Diacono Andrea Fantozzi, Siena
Prof.ssa Barbara Malaman
Avv. Flavio Campagna
Matteo Fornasa, Consigliere Provinciale ACLI Vicenza
Antonello Rustico - Direttivo Nazionale Filcea CGIL
Masiero Francesco Ostiglia (Mantova),
Damiano Tommasi, sportivo

ecc. ecc. La raccolta prosegue e al 6.3.02 le adesioni superano le 5700 sul solo sito di “Vita”