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CAROVANA ANTIMAFIA



LIBERA, ARCI E AVVISO PUBBLICO
Carovana nazionale antimafia
 
LIBERA, Associazioni nomi e numeri contro le mafie, ARCI e AVVISO PUBBLICO, Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie, danno vita alla prima Carovana Nazionale Antimafia.

Un programma già fitto di appuntamenti: sei mesi ininterrotti di impegno da febbraio a luglio, migliaia le persone coinvolte, centinaia i comuni, le scuole, gli enti locali e le associazioni che saranno incontrate. Si parte il 25 febbraio dalla Lombardia, che sarà interessata per circa un mese da ben 17 tappe della Carovana: da Milano a Bergamo, da Mantova a Cremona.

Ci si sposterà poi in Emilia Romagna e poi ancora in Sardegna, che quest’anno ospiterà a Nuoro la VII Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie. Il calendario della Sardegna è ricchissimo e prevede oltre 40 tappe. La Carovana attraverserà anche la Sicilia, la Calabria, la Puglia, il Piemonte e la Liguria; mentre ulteriori tappe in altre regioni sono in via di definizione.

 “Oggi  afferma don Ciotti, presidente nazionale di Libera - dire che “L’Italia esiste. Ma anche le mafie” può suonare affermazione scomoda - può risultare imbarazzante, può sembrare fuori luogo. Però è vero ed è necessario dirlo”.

La prima edizione della Carovana antimafia risale al 1994. “Dopo le stragi del 1992 e 1993” ricorda Alfio Foti, presidente dell’Arci Sicilia e referente regionale di Libera - si riscontrava un affievolimento dell’impegno antimafia, e fu Rita Borsellino a proporre di andare di nuovo incontro alle persone’. Nacque così l’idea della Carovana, un viaggio con e tra le persone, a partire dai luoghi tristemente famosi per fatti di mafia, da Corleone a San Giuseppe Jato; per fare proprio lì, negli insediamenti storici delle cosche, animazione territoriale, informazione, sensibilizzazione, promozione sociale”.

Oggi, dopo otto anni, la Carovana diventa nazionale, interessando dieci Regioni: Lombardia, Emilia Romagna, Sardegna, Liguria, Piemonte, Calabria, Campania, Puglia, Toscana e Sicilia. E’ un fatto di grande valore e di forte significato, in un momento in cui si tenta in tutti i modi di considerare superati i problemi concernenti la mafia e la corruzione, assegnando ad essi una collocazione decisamente residuale.

La dittatura della mafie continua - sostiene Tom Benetollo presidente nazionale dell’Arci - in forme nuove, spesso molto  sofisticate. E torna a pesare, a condizionare, a permeare. Non solo in Italia, ma internazionalmente, questo potere sta crescendo, e stringe alla gola i diritti dei cittadini. E’ parte integrante dell’universo orrendo di Paesi martellati da guerre e oppressioni.

La Carovana vuole assolvere a questo dovere, richiamando ognuno all’impegno contro la mafie, dalle associazioni alle istituzioni, dai cittadini alla politica. “E la politica - come sostiene Enza Rando, presidente nazionale di Avviso Pubblico -  deve avere il compito di costruire progetti di governo del territorio ascoltando i cittadini, e osservando i mutamenti sociali, ma guidata sempre dall’etica della responsabilità.

Le migliaia di cittadini, di associazioni, di enti locali coinvolti e partecipi nella Carovana dimostrano il coraggio di andare controcorrente  ricorda ancora don Ciotti. Un coraggio non gridato, non eroico, non esibito. Semplicemente civile.




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ANDREA CAMPANOZZI
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