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Appello ai parlamentari: ritornano i mercanti di morte



Appello ai parlamentari: Ritornano i mercanti di morte

Chiediamo a tutte le realtà della società civile, agli enti locali,
alle personalità della cultura, dello sport e dello spettacolo, delle
religioni e delle istituzioni... di firmare l'appello che Pax Christi
Italia e l'Associazione Obiettori Nonviolenti stanno diffondendo in
queste ore a difesa della legge 185 per il controllo democratico del
commercio di armi. E' l'estremo tentativo di difendere una legge
ottenuta grazie all'impegno di alcune associazioni che, negli anni 80,
diedero vita al cartello "Contro i mercanti di morte". E' sconcertante
notare la convergenza di consensi da destra e a sinistra  su queste
modifiche.

Per maggiori informazioni sulla legge, sul testo di modifica,
sull'iter parlamentare delle modifiche proposte, sugli appuntamenti
che ci diamo per impedire il "ritorno dei mercanti morte" vi invitiamo
a visitare il sito www.paxchristi.it.

Per ricevere gli aggiornamenti sulle adesioni e sulle iniziative che
intraprenderemo vi chiediamo di segnalare il vostro indirizzo e-mail a
info@paxchristi.it.

Shalom, Tonio e Massimo

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Ritornano i mercanti di morte

Appello ai parlamentari


Il Parlamento italiano sta discutendo un disegno di legge d'iniziativa 
governativa (Atto Camera 1927) in materia di industria della difesa.

Il progetto prevede la ratifica dell'accordo quadro sottoscritto 
dall'Italia e da altri cinque Paesi europei il 27 luglio 2000 per 
"facilitare la ristrutturazione e le attività dell'industria europea per la 
difesa" ed è stato già licenziato dalle Commissioni III e IV della Camera 
dei Deputati in data 30 gennaio 2002.

Tale accordo imporrebbe il "tempestivo adeguamento della nostra normativa" 
e infatti 10 dei 14 articoli che compongono il testo proposto sono volti a 
modificare la legge n. 185 del 1990 che disciplina attualmente 
l'import-export di armi nel nostro Paese.

La novità più rilevante è costituita dall'introduzione di un nuovo tipo di 
autorizzazione per il commercio delle armi, la "licenza globale di 
progetto", riferita ai programmi intergovernativi o industriali congiunti 
ai quali le imprese partecipano e ai quali non si applicheranno più le 
norme sulle trattative contrattuali, rendendo meno trasparenti e 
controllabili tutte le operazioni.

Anche le norme sulle attività bancarie relative a questo nuovo tipo di 
"licenza globale" verranno modificate, non essendo più notificate al 
Ministero del Tesoro e da questo autorizzate, e non comparendo più nello 
specifico capitolo dell'annuale Relazione al Parlamento.

In questo modo, in nome della "razionalizzazione", della "competitività" e 
della "identità europea" verrà stravolta una legge ritenuta da tutti 
"severa e rigida" e che ha fatto del nostro Paese uno dei più avanzati al 
mondo per aver provveduto a regolare il commercio delle armi nel rispetto 
dei diritti umani, della promozione della pace e della trasparenza. 
Ricordiamo che quella legge fu ottenuta grazie all'impegno tenace della 
Campagna "Contro i mercanti di morte" (ACLI, MLAL Mani Tese, Missione Oggi, 
Pax Christi).

Anche il riferimento al "Codice di condotta dell'Unione Europea per le 
esportazioni di armi" (che non è assolutamente vincolante) costringerebbe 
l'Italia a rinunciare alla propria normativa nazionale che in questo 
verrebbe peggiorata.

Troviamo peraltro paradossale che mentre da un lato si vuole combattere una 
guerra totale contro il terrorismo, dall'altro si allargano le maglie del 
controllo della vendita delle armi con tutti i rischi che ne conseguono.

Chiediamo pertanto ai parlamentari di votare contro questo disegno di legge 
che costituisce un passo indietro per la pace e la giustizia.

Chiediamo che l'Italia si faccia promotrice a livello internazionale di 
un'iniziativa volta a una maggiore severità nel controllo del commercio di 
armi e a un maggiore impegno nella prevenzione dei conflitti.