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Su New York e Porto Alegre: comunicato di Amnesty International



COMUNICATO STAMPA (CS05-2002)

World Economic Forum e World Social Forum: 
guidare gli effetti della globalizzazione e proteggere i diritti di tutti

In occasione del raduno a New York di leader mondiali ed economici e di migliaia di 
rappresentanti della societa' civile mondiale a Porto Alegre, in Brasile, Amnesty International 
esorta i governi e le grandi societa' economiche internazionali a guidare l'impatto della 
globalizzazione alla tutela dei diritti umani.   
 

"I diritti umani non devono essere compromessi a vantaggio di profitti a breve termine. Le 
multinazionali hanno la responsabilita' legale e morale di assicurare che i diritti umani - tutti 
i diritti umani - siano rispettati", ha dichiarato Irene Khan, Segretaria Generale di 
Amnesty International.

"Il potere implica l'assunzione delle responsabilita'. I governi e le aziende devono 
essere responsabili per le loro azioni, che influiscono sui diritti sociali, economici e 
culturali, cosi' come su quelli civili e politici".

L'organizzazione e' presente con delegazioni di alto livello ad ambedue i vertici internazionali 
in svolgimento attualmente. Irene Khan e' impegnata in discussioni sulla sicurezza e i 
diritti umani, sui diritti delle minoranze e la responsabilita' verso i diritti umani delle 
grandi societa' economiche al World Economic Forum ed alla conferenza "Public Eye on Davos", 
mentre il Presidente dell'International Executive Committee di Amnesty International, 
Colm O'Cuanachain, partecipa ai dibattiti su temi che influiscono sulla vita quotidiana dei 
privati cittadini al Worl Social Forum. 

"Liberta' dalla paura e liberta' dal bisogno vanno di pari passo. I diritti umani sono 
indivisibili", ha affermato Colm O'Cuanachain.

A circa sei mesi dal proprio International Council Meeting di Dakar, Amnesty International 
riafferma il suo impegno contro le violazioni dei diritti economici, sociali e culturali. La 
presenza contemporanea a New York e Porto Alegre offre all'organizzazione l'occasione per 
dialogare con i potenti attori economici, ribadendo la necessita' che i diritti umani 
siano posti al centro di qualunque programma di intervento economico, sia pubblico che privato. 

"Molti stati sostengono di essere costretti da potenti imprese multinazionali ad adottare 
criteri accomodanti su politiche del lavoro, fiscali e commerciali al fine di creare 
condizioni che incentivino gli investimenti esteri. La preoccupazione di Amnesty 
International e' che in questo modo si rischi una grave limitazione nel godimento dei diritti 
umani" ha spiegato Umberto Musumeci, coordinatore per il mondo economico e i diritti 
umani della Sezione Italiana di Amnesty International.

"La compressione dei salari, della liberta' di associazione e di contrattazione 
collettiva, la riduzione o l'annullamento della protezione sociale, del diritto 
alla salute e di altri diritti fondamentali, di fatto consentono di ridurre il 
costo del lavoro e delle operazioni aziendali, agevolando gli investimenti, ma 
ad un costo sociale assolutamente inaccettabile". 

"La presenza a Porto Alegre" ha aggiunto Musumeci "oltre ad avere il significato di ascolto della voce
dei piu' discriminati, vuole anche offrire il contributo di esperienza, conoscenze e partecipazione 
alle migliaia di persone che si radunano pacificamente per riaffermare che non puo' esistere una 
globalizzazione degli investimenti fondati sulla paura e sul bisogno senza una 
globalizzazione delle relative responsabilita'".
FINE DEL COMUNICATO 

Roma, 1 febbraio 2002

Per ulteriori informazioni:
New York: Kamal Samari, Hotel Metropolitan +1 
212 752 7000 (Stanza 1027) o +44 777 84721 26 
(portatile)
Porto Alegre: Galeno Almeida - telefono 
satellitare 00 88 16 3143 9019 o 00 55 51 3212 
5988
Ufficio Stampa Sezione Italiana Tel. 06 
44.90.224 E-mail: press@amnesty.it

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