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PeaceLink a Porto Alegre - invio un articolo
Sarà lanciata una campagna di informazione contro i mercanti di
armi che stanno ottenendo la modifica della legislazione italiana
Porto Alegre: un'altra informazione è possibile
PeaceLink presenta in Brasile un laboratorio Internet per la
partecipazione sociale e la condivisione democratica delle
informazioni
PeaceLink è in questi giorni in Brasile dove si tiene il Forum
Sociale Mondiale di Porto Alegre.
Porto Alegre è la città in cui si stanno sperimentando nuove forme di
democrazia partecipativa. Il Corriere del Giorno ne ha dato ampio risalto
in un'apposita pagina del 1° febbraio. A Porto Alegre si incontrano, per
la seconda volta a distanza di un anno, i gruppi (e individualità di
spicco come vari Premi Nobel) che in tutto il mondo operano per un futuro
ecologicamente sostenibile, di giustizia, di pace e di difesa dei diritti
umani. Il Forum Sociale Mondiale è una grande "officina" di
idee in cui si sta superando la logica dei "controvertici" per
generare invece un evento planetario "in positivo", che
raccoglie non solo e non tanto la protesta ma soprattutto la proposta e
la progettualità.
PeaceLink - all'interno di questo evento internazionale - ha portato la
propria esperienza presentando un "workshop", ossia un
laboratorio sulla telematica. E' un confronto fino ad ora mai
sperimentato con altri attivisti - provenienti da tutto il mondo - ed
esperti nel settore delle comunicazioni e della telematica. Ne
deriveranno forme di collaborazione e di sinergia fino ad ora lasciate al
campo della teoria e delle ipotesi.
Il workshop (laboratorio) ha come titolo "Grassroot media against
mainstream media: experiences of social activities based on information
sharing". In altri termini si mettono a confronto i
"media di base" (grassroot media, ossia quelli radicati
"in basso" fra i movimenti) e i "media dominanti"
(mainstream media, ossia quelli che costituiscono il flusso
centrale della comunicazione attuale): è un confronto di esperienze di
attività sociali basate sulla condivisione delle informazioni. La
partecipazione sociale alla vita delle città e della comunità mondiale
richiede infatti una sempre più decisa azione di condivisione delle
informazioni per essere soggetti coscienti del cambiamento sociale.
A condurre il laboratorio è Francesco Iannuzzelli, portavoce
internazionale di PeaceLink, e nella sua relazione sono contenute le
esperienze che abbiamo realizzato e che ben conoscono coloro i
quali ci seguono con attenzione. "Come ottenere democrazia nei
media?" E' questa la domanda che fa da filo conduttore e che segue
un'impostazione di base orientata a rendere i cittadini protagonisti del
"fare informazione". Nell'era dell'informazione i gruppi di
attivismo sociale stanno infatti imparando a produrre notizie, articoli,
bollettini e siti web che possono raggiungere direttamente la gente, a
basso costo e senza l'intermediazione dei media dominanti e delle agenzie
stampa. Vi sono molte esperienze nelle quali la produzione di libere
informazioni è il campo principale di azione sociale per un gruppo di
volontari. PeaceLink
(www.peacelink.it)
promuove questo laboratorio in quanto rappresenta una di queste
esperienze. PeaceLink è un'organizzazione basata su una rete di persone
che sin dal 1991 produce informazioni sulla pace, i diritti umani, la
giustizia sociale e l'ecologia, dimostrando che non solo "un mondo
diverso è possibile" ma che anche "una nuova informazione è
possibile", mettendo il potere nelle mani della gente, di quella
gente che non poche volte i media commerciali usano come comparsa per
quiz, dimenticandola quando invece ha voglia di parlare.
PeaceLink è determinata a stringere alleanze internazionali con quelle
associazioni impegnate a costruire un villaggio globale solidale che
sappia essere una valida alternativa al villaggio globale dei media
dominanti.
In questo momento Internet è diventata terreno di contesa fra poteri di
vertice e poteri di base e si sta sviluppando un dibattito e
un'attenzione forte attorno alle questioni della censura, delle
restrizioni alla libertà di espressione, dei controlli governativi che
arrivano fino a violare la segretezza della corrispondenza (si pensi ad
Echelon). L'uso sociale della crittografia (ossia delle tecniche per
rendere non controllabili dai servizi segreti o da intrusi i messaggi
e-mail) e dell'anonimato in rete costituiscono questioni importanti per
limitare l'invadenza dei controlli di governi illiberali e repressivi; ed
è anche una difesa nei confronti di governi che - pur dichiarandosi
"liberali" - non riununciano a violare la segretezza della
corrispondenza che le Costituzioni democratiche considerano un diritto
inviolabile.
La necessità di costruire reti informative indipendenti è ancora più
evidente in queste ore in cui si sta consumando, nel più assoluto
silenzio, un vero e proprio colpo di mano per togliere ai cittadini la
possibilità di conoscere dove vanno a finire le armi italiane che vengono
vendute.
E’ infatti attualmente in discussione nelle Commissioni riunite Esteri e
Difesa il disegno di legge n.1927 per la ratifica ed esecuzione
dell’accordo quadro relativo alle misure per facilitare la
ristrutturazione e le attività per la difesa europea, che comporta, al
contempo, emendamenti alla legge n. 185/90 sulla trasparenza e il
controllo del commercio di armi. Tali emendamenti introdotti possono
avere conseguenze sulla trasparenza e il controllo del commercio delle
armi, sulla pace e la sicurezza sia italiana che internazionale. Il
risultato è che una parte significativa delle esportazioni di materiale
di armamento semplicemente scomparirà dalle possibilità di controllo
degli organi parlamentari, della stampa e dell’opinione pubblica.
Questa informazione "nascosta" sarà la base da cui nascerà una
campagna informativa che metta i parlamentari italiani di fronte alle
loro gravi responsabilità nel caso passassero le modifiche alla legge che
i mercanti di armi da anni chiedevano.
Siamo di fronte all'ennesima conferma della necessità di disporre di
media di base indipendenti, quelli per cui PeaceLink è presente a Porto
Alegre. Un'informazione diversa è pertanto non solo possibile ma anche
necessaria.
Alessandro Marescotti
presidente di PeaceLink