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Medio Oriente: il pacifismo israeliano rialza la testa



Medio Oriente: il pacifismo israeliano rialza la testa

di Paul Ricard (info@vita.it)

28/01/2002

Due affollate manifestazioni a Gerusalemme e Tel Aviv e un manifesto di 53 
militari dal titolo choc "Non sparo più"

Un migliaio di pacifisti israeliani hanno accusato domenica il premier 
Ariel Sharon di “condurre il paese verso la catastrofe” in due sit-in a 
Gerusalemme e Tel Aviv. Rispondendo all'appello del movimento “Pace 
adesso”, i manifestanti hanno innalzato cartelli e scandito slogan per 
denunciare il ciclo infernale delle “eliminazioni da parte di Israele e di 
attentati da parte dei palestinesi”. “Noi - hanno gridato - non vogliamo 
uccidere né essere uccisi per la colonizzazione ebraica nei Territori”. 
Davanti alla residenza di Sharon a Gerusalemme, circa 300 dimostranti hanno 
piazzato due bare, a simboleggiare le vittime israeliane e palestinesi 
delle violenze. A Tel Aviv, davanti al ministero della difesa, dei 
riservisti si sono uniti ad altri 700 manifestanti per raccogliere firme 
per una loro petizione: facevano parte del gruppo di 53 che hanno 
annunciato ieri che non indosseranno più la divisa israeliana, perché non 
sono più disposti “a dominare un altro popolo: ad espellere, affamare, 
umiliare i palestinesi”.
Non sparo più, questo il titolo del manifesto promosso da 53 militari 
riservisti.
Ecco il testo del manifesto:
Noi, ufficiali e soldati combattenti di riserva di Tzahal, che siamo stati 
educati nel grembo del sionismo e del sacrificio per lo stato di Israele, 
che abbiamo sempre servito in prima linea, che siamo stati i primi, per 
ogni compito, facile o difficile che fosse, a difendere lo Stato di Israele 
e a rafforzarlo. Noi, ufficiali e soldati combattenti che serviamo lo Stato 
di Israele durante lunghe settimane ogni anno, nonostante l'alto prezzo 
personale che abbiamo pagato.Noi che siamo stati in servizio di riserva in 
tutti i territori e che abbiamo ricevuto ordini e istruzioni che non hanno 
niente a che fare con la sicurezza dello Stato, e il cui unico obiettivo la 
dominazione sul popolo palestinese.Noi che con i nostri occhi abbiamo visto 
il prezzo di sangue che l'occupazione impone su entrambe le parti di questa 
divisione.Noi che abbiamo sentito come gli ordini che ricevevamo stavano 
distruggendo tutti i valori di questo paese. Noi che abbiamo capito che il 
prezzo dell'occupazione la perdita dell'immagine umana di Tzahal e la 
corruzione dell'intera societ israeliana.Noi che sappiamo che i territori 
occupati non sono Israele, e che tutte le colonie sono destinate ad essere 
rimosse...Noi dichiariamo che non continueremo a combattere in questa 
guerra per la pace delle colonie, che non continueremo a combattere oltre 
la linea verde per dominare, espellere, affamare e umiliare un intero 
popolo.Noi dichiariamo che continueremo a servire Tzahal in qualsiasi 
obiettivo che serva la difesa dello Stato di Israele. L'occupazione e la 
repressione non hanno questo obiettivo. E noi non vi parteciperemo.