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La nonviolenza e' in cammino.287



LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac@tin.it

Numero 287 del 13 novembre 2001

Sommario di questo numero:
1. Peppe Sini: fermare la guerra e ripristinare la vigenza del diritto
internazionale per lottare contro il terrorismo
2. Calendario delle iniziative contro la guerra
3. Vauro Senesi intervista Gino Strada
4. Appello per uno sciopero generale contro la guerra
5. Franco Borghi, lettera a un direttore di giornale
6. Giulio Vittorangeli, l'orrore e la memoria
7. Mao Valpiana, continuare in cio' che e' giusto
8. BrunettoSalvarani, per il dialogo cristianoislamico
9. Ottavio Raimondo, dalla legge al dono
10. Germaine Greer, come i villaggi vietnamiti
11. Lidia Menapace, la domanda
12. Rossana Rossanda, fermando con le proprie mani i propri dirigenti
13. La "Carta" del Movimento Nonviolento
14. Per saperne di piu'

1. IL PUNTO. PEPPE SINI: FERMARE LA GUERRA E RIPRISTINARE LA VIGENZA DEL
DIRITTO INTERNAZIONALE PER LOTTARE CONTRO IL TERRORISMO
Occorre fermare la guerra e ripristinare la vigenza del diritto
internazionale per lottare contro il terrorismo.
Fermare la guerra: far cessare le stragi, salvare le vite umane innocenti
che stanno morendo sotto le bombe e di stenti.
Fermare la guerra: prima che diventi una conflagrazione mondiale senza
fronti e senza regole, un terrorismo generalizzato che puo' mettere fine
alla civilta' umana: sappiamo tutti che esistono armi di sterminio di massa
sufficienti a distruggere la gia' intaccata biosfera non una ma piu' volte.
Sappiamo tutti che dopo Hiroshima ogni guerra puo' essere l'innesco
dell'apocalisse.
Fermare la guerra: perche' essa si sta trasformando hic et nunc in un
genocidio. Perche' essa sta imbarbarendo il mondo. Perche' essa sta
istigando tutti gli esseri umani del mondo alla pedagogia della violenza,
alla legge del taglione, all'uccidere come supremo regolatore di ogni
conflitto. Perche' essa sta rendendo ogni giorno piu' grande e piu' forte il
terrorismo come pratica e come ideologia.
Riristinare la vigenza del diritto internazionale: perche' dove non vi sono
leggi, c'e' una legge sola: quella della giungla, la legge del piu' forte
che sbrana e divora il piu' debole.
Ripristinare la vigenza del diritto internazionale: perche' gli stati la
smettano di essere imitatori e complici dei gruppi criminali; perche' gli
stati la smettano di essere terroristi; perche' gli stati la smettano di
uccidere gli esseri umani invece di difenderne la vita, la dignita', i
diritti.
Ripristinare la vigenza del diritto internazionale: perche' senza di cio'
l'umanita' e' destinata a soccombere sotto la furia delle armi, del terrore,
della guerra.
Per lottare contro il terrorismo: che va affrontato e sconfitto con gli
strumenti del diritto, della legalita', della democrazia.
Per lottare contro il terrorismo: che va perseguito per quello che e': un
atto criminale di organizzazioni criminali; che va quindi combattuto con
operazioni di polizia e procedure giudiziarie. In relazione alle stragi
dell'11 settembre occorre dunque un'operazione di polizia internazionale
sotto l'egida dell'Onu e un tribunale penale internazionale che giudichi e
condanni i responsabili.
Per lottare contro il terrorismo: per affermare tutti i diritti umani per
tutti, per ogni essere umano, per l'umanita' intera.
Consentiamo un futuro all'umanita': solo con la pace e' possibile.

2. CALENDARIO DELLE INIZIATIVE CONTRO LA GUERRA
[Ovviamente le iniziative di pace di seguito segnalate sono quelle di cui
siamo venuti a conoscenza e che ci sembrano caratterizzate da due scelte
precise: I. la nonviolenza; e II. la difesa dei diritti umani, del diritto
internazionale, della legalita' costituzionale]
Martedi 13 novembre
- a Barletta: alle ore 20,30 in via Municipio 14, iniziativa di sostegno a
Emergency.
- a Bologna: presso il Centro Poggeschi, in via Guerrazzi 14, alle ore 18,
XIII seminario di educazione alla mondialita' promosso da Caritas, Centro
Poggeschi e Centro Documentazione Mondialita'. Info: tel. 051220435 e
0516569422, e-mail: poggeschi.cdm@libero.it
- a Bolzano: alle ore 20 conferenza sulla Meditazione Trascendentale.
"Trovare la pace in se' stessi per creare la pace nel mondo". Relatore:
Valter Pizzulli. Per informazioni: agm@maharishi.it
- a Cesena: alle ore 21 in vicolo della stazione 52, proiezione di un video
sull'Iraq di padre Benjamin.
- a Collegno (TO): iniziativa di Amnesty International.
- a Mestre (VE): presso il Centro Culturale Candiani, con inizio alle ore
15, iniziativa: "Per la sovranita' alimentare, contro la privatizzazione
delle risorse (Acqua, Semi, Terra, Tecnologie)". Intervengono: Aukan
Wilcaman (rappresentante del "Congresso di tutte le terre" di Congresso
Mapuche), P. Lemuire Johns (di Global Hunger Alliance, Sindacalista
dell'AFL-CIO dagli Stati Uniti); Emilio Molinari (Comitato per l'acqua);
Paolo Cacciari (assessore all'Ambiente), Beppe Caccia (assessore alle
Politiche Sociali), Nandino Capovilla ("Il Villaggio"), Alessio Bellin
(portavoce Venezia Social Forum).
- a Milano: alle ore 21 presso il Salone Clerici delle ACLI  provinciali,
via della Signora 3, dibattito su: "Rogatorie, scorte, falso in bilancio,
capitali dall'estero". Intervengono: Luca Marcellini, Procura Generale del
Canton Ticino (Svizzera); Giuseppe Gennaro, Presidente Associazione
Nazionale Magistrati; Franco Lo Voi, Segretario Associazione Nazionale
Magistrati; Antonio Ingroia, Sostituto Procuratore della Repubblica,
Palermo; Dario Fo, Premio Nobel per la Letteratura; Franca Rame, attrice;
Paolo Flores d'Arcais, direttore di MicroMega; Marco Travaglio, giornalista.
Durante la serata continuera' la raccolta delle firme per sottoscrivere
l'appello da inviare al Presidente della Repubblica "Protezione ai
magistrati". Promotori: MicroMega e Libera.
- a Milano: alle ore 21 in via Ollearo 5, incontro di preparazione al
viaggio in Nicaragua.
- a Modena: alle ore 17,30 in via Emilia Ovest 101, dialogo con Enzo Tiezzi
su "Sviluppo: a che prezzo?".
- a Viadana: alle ore 21, al cinema Lux, S .Matteo delle Chiaviche, film "Il
mestiere delle armi" di Ermanno Olmi. Per informazioni: Associazione
Resistenza e Pace, tel. 0522454832, e-mail: ass-rep@libero.it, in rete:
www.lilliput.it
- a Viterbo: iniziativa del Centro di ricerca per la pace. Per informazioni:
nbawac@tin.it
*
Mercoledi 14 novembre
- a Beinasco (TO): iniziativa di Amnesty International.
- a Bologna: in via Mascarella 35/a, alle ore 20, sara' effettuata una
raccolta di fondi per sostenere l'organizzazione di donne profughe afgane
''HAWCA'' con sede in Pakistan. Per informazione: Bottega del commercio equo
e solidale "Potosi", via Mascarella 35/a, Bologna. tel. e fax: 0516390960,
e-mail: potosi2001@inwind.it
- a Bolzano: alle ore 20 conferenza sull'Ayur Veda Maharishi: "La piu'
antica medicina per creare equilibrio tra mente e corpo". Relatore: dott.
Jor Guglielmi. Per informazioni: agm@maharishi.it
- a Fano: tutti i mercoledi dalle ore 18 alle ore 19, in piazza XX
settembre, iniziativa di Rete Lilliput e MIR contro la guerra. Per contatti:
lucben@libero.it
- a Mariano Comense: alle ore 21 all'auditorium di via Trieste, assemblea
del social forum Brianza.
- a Mestre (VE): alle ore 17 presso il Centro Culturale Candiani, conferenza
su "I movimenti radicali nel mondo mussulmano: genesi, evoluzione e crisi";
interverrano Mario Nordio (Universita' di Venezia) e Vincenzo Pace
(Universita' di Padova), promuove il Centro Pace del Comune di Venezia,
tel.0412747645-2747653.
- a Milano: in via Ollearo 5 alle ore 21, incontro con Darwin Padou.
- a Orte (VT), al liceo scientifico, con inizio alle ore 14, sesto incontro
del corso di educazione alla pace. Per informazioni: nbawac@tin.it
- a Padova: alle ore 17,30 in via Roma 37, iniziativa sulla finanza etica e
l'impresa sociale.
- a Reggio Emilia: alle ore 21 in via Vincenzi 10, iniziativa per i diritti
degli immigrati.
- a Roma: dalle ore 15 alle ore 18 presso l'Archivio Immigrazione incontri
su razzismo e mass-media per docenti e studenti. Per informazioni: tel.
066876897.
- a San Martino in Rio: cena di solidarieta' con i bambini di strada di
Bolivia e Brasile.
- a Torino: a palazzo nuovo, alle ore 18, dibattito su "Potere, droga, oro
nero, armi".
- a Verona: al circolo Pink, alle ore 21, riunione del coordinamento
antirazzista "Cesar K.". Per contatti: pinkverona@tiscalinet.it
*
Giovedi 15 novembre
- a Bologna: presso la sala Walter Benjamin, via del Pratello 53, alle ore
21, "ATTAC Bologna" presenta "Tesi sul movimento globale", serata di
discussione e confronto sul futuro del movimento con Sandro Mezzadra
(Universita' di Bologna). Info: attacbo@virgilio.it
- a Bolzano: alle ore 20, conferenza su "Introduzione al Paese della Pace
Mondiale. La Scienza Vedica e le sue tecnologie pacifiche della coscienza".
Relatori: Gabriele Fancello e Valter Pizzulli. Per informazioni:
agm@maharishi.it
- a Brescia: alle ore 20,30 in via Piamarta 9, dibattito con don Albino
Bizzotto.
- a Lecco: alle ore 20,30 all'Istituto don Guanella in via Amendola,
dibattito su "Banche armate: come opporsi?".
- a Pordenone: alla casa Zanussi convegno sul dialogo tra ebrei e cattolici.
Per informazioni: tel. 0434524070.
- a Roma: tutti i giovedi il GSI (Gruppo di Solidarieta' Internazionale) e
la Comunita' di San Leone testimonieranno il proprio impegno contro al
guerra. Per contatti: via Boccea 60, 00167 Roma, tel. 066633448 (dalle ore
16,30), e-mail: grupposolidarietainternazionale@hotmail.com
- a Roma: al centro sociale La Torre, in via Bertero 13, iniziativa a
sostegno del progetto "L'osteria a Calcutta". Per informazioni: tel.
0665741387, e-mail: osteriacalcutta@libero.it
- a Roma: alle ore 21, presso il Cipax, in via Ostiense 152b, incontro con
Roberto Baggio, della Direzione Nazionale del Movimento Sem Terra su: "MST,
WTO e guerra. La lotta del Movimento Sem Terra in Brasile nell'attuale
situazione internazionale".
- a Torino: alle ore 20,30, presso il Centro Studi Sereno Regis, via
Garibaldi 13, laboratorio della nonviolenza e osservatorio Internazionale:
"Islam e fondamentalismo in Asia centrale", interviene Marco Buttino.
- a Treviso: alle 20,45 in via Battisti 20, Sabina Siniscalchi presenta
"Social Watch 2001".
- a Viterbo: incontro organizzativo presso il centro sociale "Valle Faul"
per la tre giorni contro la guerra del 22-24 novembre.
*
Venerdi 16 novembre
- in Italia: sciopero dei lavoratori metalmeccanici
- ad Alessandria: alle ore 21, presso la Camera del lavoro (via Cavour 27,
tel. 0131308217), proposta di dibattito, di immagini e di testimonianze su
"Popoli negati, popoli di troppo". Per avviare un percorso di riflessione,
intrecciando la questione kurda con altre grandi questioni, in particolare
l'esperienza zapatista. Presentazione del video: "Newroz 2001, osservatori
di pace in Turchia", e del video "Aqui estamos", sulla marcia zapatista dal
Chiapas a Citta' del Messico.
- a Bolzano: alle ore 20 introduzione all'Ayur Veda Maharishi (in lingua
tedesca): "Das Wissen von langem Leben, von Krankheit und Gesundheit".
Relatore: dott. Wolfgang Schchinger. Per informazioni: agm@maharishi.it
- a Busto Arsizio: alle ore 21 in via Pozzi 7, riflessione sull'islam con
Davide Bernocchi.
- a Carrara: alle ore 17 Giulietto Chiesa presenta il libro "Afghanistan
anno zero". Per informazioni: tel. 058572193.
- a Como: alle ore 21 nell'Aula Magna dell'Universita' (via Castelnuovo 7),
convegno promosso dal Coordinamento comasco per la pace su "Addio alle armi.
La nonviolenza come pratica e progetto di liberta'".
- a Feltre: all'Hangar, seminario sull'acqua.
- a Marghera (VE): alle ore 17, al  Teatro Aurora, "Venezia per la vita: la
campagna per l'abolizione della pena di morte nel mondo".
- a Milano: alle ore 18 davanti al Palazzo di Giustizia di Milano, si terra'
un secondo presidio di solidarieta' ai magistrati antimafia. Per contatti:
omicronweb@tiscalinet.it
- a Modena: si terra' il settimo Incontro cristiano-musulmano, organizzato
dalle ACLI, sul tema della donna fra cristianesimo e islam. Parleranno
soprattutto donne (musulmane e cristiane di diverse confessioni, ma anche
buddhiste ed ebree). Per informazioni: segretariato.aclimo@libero.it oppure
a francesca_maletti@libero.it
- a Molfetta: alle ore 19 alla Fabbrica di S. Domenico, incontro con
Vincenzo Caruso di Emergency. Per contatti: scuoladipace.dontonino@tin.it
- a Palermo: inizia il convegno internazionale su Danilo Dolci. Per
contatti: info@cppp.it, www.cppp.it, segreteria@danilodolci.net,
www.danilodolci.net
- a Roma: al centro sociale La Torre, in via Bertero 13, prosegue
l'iniziativa a sostegno del progetto "L'osteria a Calcutta". Per
informazioni: tel. 0665741387, e-mail: osteriacalcutta@libero.it
- a Trieste: alle ore 18 in via Trento 8, primo seminario del ciclo "Chi ha
paura della scienza?".
- a Viterbo: alle ore 17 presso la sala conferenze della Camera di
Commercio, conferenza di Amnesty International "Non sopportiamo al tortura",
interverra' il presidente della sezione italiana di Amnesty, Marco Bertotto.
*
Sabato 17 novembre
- si riunisce il gruppo di lavoro sulla nonviolenza della Rete di Lilliput.
La sede e' ancora da definire, per contatti: segreteria@retelilliput.org,
puglipas@interfree.it
- a Bolzano: alle ore 16,30, conferenza sull'architettura vedica: "Sthapatya
Veda, l'arte di costruire in armonia con la Legge Naturale". Relatrice:
dottoressa Licia Mastella. Per informazioni: agm@maharishi.it
- a Carugate: partita antirazzista allo stadio don Bosco alle ore 20,30.
- a Feltre: all'Hangar, seminario su Porto Alegre.
- a Imola: alle ore 14 in via Tirassegno 1, seminario sulla gobalizzazione
del social forum.
- a Marghera (VE): ore 9, in  Piazzale Concordia, "Operazione nocciolina",
campagna nazionale per l'autosviluppo, promosso da Mani tese in cooperazione
con le associazioni contadine locali salvadoregne. Per informazioni: tel.
0412747645, e-mail: lucapozzato@libero.it
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Milano: ore 16, in via Marco d'Agrate 11, festa di compleanno della casa
per la pace.
- a Modena: prosegue e si conclude il settimo Incontro cristiano-musulmano,
organizzato dalle ACLI, sul tema della donna fra cristianesimo e islam.
Parleranno soprattutto donne (musulmane e cristiane di diverse confessioni,
ma anche buddhiste ed ebree). Per informazioni:
segretariato.aclimo@libero.it oppure a francesca_maletti@libero.it
- a Palermo: prosegue il convegno internazionale su Danilo Dolci.
- a Torino: alle ore 17,30 presso la libreria Abba, via Maddalene 46B,
"Musica dal silenzio: San Giovanni della Croce e l'Islam", musiche di
Federico Mompou, canta Graziella Ricupero, a cura di Claudio Canal; info:
tel. 011531264, e-mail: claunal@libero.it
- a Viadana: alle ore 20,30, Galleria G. Bedoli: incontro pubblico "Storie
di migranti: donne e uomini, cittadini del mondo". Per informazioni:
Associazione Resistenza e Pace, tel. 0522454832, e-mail: ass-rep@libero.it,
in rete: www.lilliput.it
- A Viterbo: iniziativa contro la guerra, nel pomeriggio in piazza delle
erbe.
*
Domenica 18 novembre
- a Lodi: dalle ore 9 alle ore 17 presso la sala congressi della Banca
popolare di Lodi, piazza Polenghi Lombardo, terza assemblea nazionale della
Convenzione permanente delle donne contro la guerra.
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Palermo: si conclude il convegno internazionale su Danilo Dolci.
- a Viterbo: alle ore 16 presso il centro sociale occupato autogestito
"Valle Faul" incontro di formazione alla nonviolenza.
*
Lunedi 19 novembre
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Viterbo: alle ore 21 presso il circolo Arci "Il mulino", in via della
Molinella, riunione della "Rete no global" di Viterbo per preparare nuove
iniziative contro la guerra.
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Martedi 20 novembre
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Viterbo: iniziativa del "Centro di ricerca per la pace".
*
Mercoledi 21 novembre
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Napoli: incontro per costituire un forum sociale universitario, presso
la Facolta' di Lettere e Filosofia, via Porta di Massa 1, alle ore 11,30.
Per ulteriori informazioni contattare: uniforum@libero.it
- a Orte (VT), al liceo scientifico, con inizio alle ore 14, settimo
incontro del corso di educazione alla pace.
*
Giovedi 22 novembre
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Roma: tutti i giovedi il GSI (Gruppo di Solidarieta' Internazionale) e
la Comunita' di San Leone testimonieranno il proprio impegno contro al
guerra. Per contatti: via Boccea 60, 00167 Roma, tel. 066633448 (dalle ore
16,30), e-mail: grupposolidarietainternazionale@hotmail.com
- a Torino: presso il Centro Studi Domenico Sereno Regis, via Garibaldi 13,
alle ore 20,30: "La politica dell'azione nonviolenta secondo Gene Sharp:
teorie del potere", con Enrico Peyretti e Carla Toscano. Per informazioni:
tel. 011532824.
- a Viterbo: presso il centro sociale "Valle Faul" iniziativa contro il
razzismo.
*
Venerdi 23 novembre
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Milano: alle ore 19-23 presso la Camera del lavoro in corso Porta
Vittoria 43, dibattito contro la guerra, verso Porto Alegre 2002.
Partecipano: Bernard Cassen (presidente Attac Francia, vicedirettore de "Le
monde diplomatique"), Toni Negri (filosofo), Mario Agostinelli (Cgil
Lombardia), Marco Bersani (Attac Italia), Jose' Luis Del Roio (Forum
Mondiale delle Alternative), Sabina Siniscalchi (segretaria di Mani Tese);
presiede: Nicola Nicolosi (segr. Cgil Lombardia); introduce: Giorgio Riolo
(Associazione Culturale Punto Rosso). Per informazioni e contatti:
puntorosso@puntorosso.it
- a Torino, all'Arsenale di pace, in piazza Borgo Dora 61, Where The Eagles
Fly, in collaborazione con Zonta Torino Due, promuove "donne di pace",
incontro  inter-religioso con le piu'  importanti rappresentanti femminili
delle diverse culture per imparare a  condividere i profondi messaggi che
ogni religione ci insegna e per  superare le barriere culturali e  razziali.
Un lungo week-end di seminari esperienziali per capire come il messaggio
d'amore che porta in se' ogni credo puo' realizzarsi sul terreno comune
della solidarieta' attraverso l'impegno nel sociale. Questo incontro
interreligioso promosso da Where The Eagles Fly, contribuira' al
finanziamento della campagna Unicef-Zonta International per la vaccinazione
contro il tetano materno e neonatale in Nepal. Per informazioni:
www.siberianshamanism.com
- a Verbania: alle ore 21, a Palazzo Flaim, assemblea-dibattito sulla
proposta di legge per la formazione delle Forze dell'Ordine secondo i
principi e la prassi della nonviolenza. Introduce: on. Laura Cima, del
Gruppo Verdi alla Camera, membro della Commissione Esteri. Intervengono:
Davide Melodia, gia' Segretario del Movimento Nonviolento e della Lega per
il Disarmo Unilaterale; Gabriele Ghezzi, dirigente nazionale del S.I.U.L.P.;
Gianni Barbacetto della redazione del settimanale "diario". Per
informazioni: tel. 0323404220, 032380347, e-mail: paolo.caruso@libero.it,
verdi.verbano@virgilio.it
*
Sabato 24 novembre
- a Bologna: al teatro Arena del sole, via Indipendenza 44, inizio alle ore
9, prima giornata nazionale della finanza etica e solidale. Per contatti:
info@finanza-etica.org
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Milano: alle ore 10-13,30 presso la Camera del lavoro in corso Porta
Vittoria 43, prosegue il dibattito contro la guerra, verso Porto Alegre
2002. Partecipano: Vittorio Agnoletto (Genoa Social Forum), Cristophe
Aguiton (Attac Francia), Carla Casalini ("il manifesto"), Giulietto Chiesa
(giornalista, saggista), Giorgio Cremaschi (Sinistra Sindacale-Fiom
Piemonte), Giulio Girardi (teologo della liberazione), Emilio Molinari
(Punto Rosso - Comitato italiano acqua). Per informazioni e contatti:
puntorosso@puntorosso.it
- a Torino: all'Arsenale di pace, in piazza Borgo Dora 61, prosegue
l'iniziativa "donne di pace".
- a Torino: alle ore 17,30 presso la libreria Abba, via Maddalene 46B,
"Afghanistan, paese di poesia": testi raccontati e interpretati da Claudio
Canal, audizione di musiche dall'Afghanistan; info: tel. 011531264, e-mail:
claunal@libero.it
- a Verona: con inizio alle ore 11 presso la casa della nonviolenza in via
Spagna 8, riunione dei collaboratori di "Azione nonviolenta". Per
informazioni: e-mail: azionenonviolenta@sis.it, sito: www.nonviolenti.org
- a Viterbo: presso il centro sociale "Valle Faul" iniziativa contro la
guerra.
*
Domenica 25 novembre
- In Italia: iniziativa di pace dell'Azione cattolica, settore giovani, con
raccolta di fondi per la riduzione del debito dei paesi impoveriti.
- a Mestre (VE): tutti i giorni (salvo imprevisti) dalle 17.00 alle 19.30 in
piazza Ferretto, il Venezia social forum organizza un presidio permanente
avente lo scopo di informare e sensibilizzare l'opinione pubblica e
promuovere iniziative per la cessazione della guerra. Per contatti:
miriamsil@libero.it
- a Torino: all'Arsenale di pace, in piazza Borgo Dora 61, si conclude
l'iniziativa "donne di pace".
- a Verona: con inizio alle ore 10,30 presso la casa della nonviolenza in
via Spagna 8, riunione del comitato di coordinamento del Movimento
Nonviolento. Per informazioni: e-mail: azionenonviolenta@sis.it, sito:
www.nonviolenti.org
- a Viterbo: presso il centro sociale "Valle Faul" consueto incontro
settimanale di formazione alla nonviolenza.

3. TESTIMONI. VAURO SENESI INTERVISTA GINO STRADA
[Questa intervista e' apparsa sul quotidiano "Il manifesto" dell'11
novembre. Vauro Senesi e' giornalista e noto vignettista; Gino Strada,
chirurgo e fondatore di Emergency, ha raggiunto l'ospedale da lui fondato a
Kabul. Per informazioni costantemente aggiornale: www.emergency.it]
Gino Strada e' a Kabul. Li', da domani, l'ospedale di Emergency sara'
operativo. Con lui ci sono altri due italiani, Fabrizio Lazzaretti e Alberto
Vendemmiati, autori di Jang (fotogrammi del filmato girato nel viaggio dal
Panshir alla capitale sono disponibili sul sito di Emergency). Gli unici
occidentali a Kabul. La riapertura dell'ospedale e' un segnale di civilta'
nella citta' martoriata dai taleban e dai bombardamenti. Dimostra che un
messaggio diverso dalla guerra e' possibile e necessario. Lo abbiamo
raggiunto telefonicamente.
Vauro Senesi: Quattro giorni fa ti ho lasciato nel Panshir, ora sei a Kabul.
Gino Strada: Emergency non puo' non essere a Kabul oggi. Per ragioni che non
hanno niente a che vedere con la politica, ma con il fatto che in questa
citta' c'e' gente che soffre, che muore per una guerra. Questa ragione e'
piu' che sufficiente per essere qui.
V. S.: Per raggiungere Kabul hai dovuto attraversare le linee del fronte
Nord. Cosa mi puoi raccontare di questo viaggio?
G. S.: Il tipico viaggio afghano, con tutti gli accordi presi intorno a
interminabili tazze di te', in cui si arriva perfino a definire l'ora del
passaggio del convoglio e il colore delle macchine. Bisognava informare
anche chi stava volando sulle nostre teste. Siamo arrivati al fronte e
tutti, regolarmente, stavano sparando, da una parte e dall'altra. Era in
corso un bombardamento, e' durato tre ore, colpendo esattamente la strada
che dovevamo percorrere.
V. S.: La strada che stava percorrendo il vostro convoglio umanitario e'
stata bombardata nonostante tutti fossero stati avvisati del vostro
passaggio?
G. S.: Ci era stato garantito dai responsabili dell'Alleanza del Nord che i
comandi militari americani sarebbero stati avvisati del nostro passaggio.
V. S.: Avviso senza effetti?
G. S.: Si'... ma non vorrei fare polemiche. Sarebbe stupido aspettarsi il
rispetto delle regole nella guerra. La guerra e', per definizione, l'assenza
di ogni regola.
V. S.: Sei l'unico occidentale ad aver visto gli effetti dei
bombardamenti...
G. S.: Non li ho visti direttamente, ma lo staff Emergency afghano, mentre
veniva a prenderci al fronte, ha visto in un villaggio bombardato, sulla
strada per Tagab, raccogliere pezzi di membra umane. Abbiamo avuto conferma
di almeno tre persone uccise da una bomba in una sola casa di quel
villaggio. Abbiamo girato con le auto intorno a molti crateri freschi di
bombe. Dall'aeroporto di Bagram, la strada e' una pista sabbiosa che si
ricongiunge a quella asfaltata che porta a Kabul. La' non c'e' piu' niente.
I pochi accampamenti di pastori e nomadi sono scomparsi. E' una zona
martellata dai bombardamenti ogni giorno.
V. S.: Raccontami l'ingresso a Kabul.
G. S.: La quantita' di vittime e' impressionante.
V. S.: Quindi e' una citta' ancora molto abitata? Alcuni sostengono che a
Kabul ci sarebbero solo i taleban.
G. S.: Sono coglionerie che mette in giro chi probabilmente pensa che Kabul
sia nelle Filippine. A Kabul in questo momento ci saranno 800 mila, un
milione di persone. Viene bombardata da un mese e nessuno pensa che anche
questo possa essere un atto di terrorismo.
V. S.: Ricordo Kabul a marzo, era gia' una citta' di macerie. Adesso?
G. S.: E' difficile per chi ci ha passato quasi cinque anni della propria
vita notare la differenza tra venti case in piu' o in meno. La gente pero'
e' allo stremo. C'e' l'oscuramento, la contraerea e' incessante, i bambini
non dormono piu'. Non vorrei augurare ai figli di mia figlia di vivere
esperienze del genere. Anche in questo momento bombardano.
V. S.: Oscurato anche l'ospedale?
G.S.: Si'.
V. S.: Non e' rischioso che non sia riconoscibile dall'alto?
G. S.: Non poco. Domani andremo a rinegoziare. Ma per stasera c'e' un ordine
preciso di oscuramento totale.
V. S.: Come sei riuscito a convincere i taleban a farti riaprire l'ospedale
che eri stato costretto a chiudere a maggio per una loro incursione armata?
G. S.: Il primo contatto con il ministro degli esteri taleban l'ho avuto il
12 settembre, quando era chiaro che ci sarebbe stato un attacco militare
all'Afghanistan. La proposta di Emergency e' stata: abbiamo avuto e abbiamo
divergenze, forse insanabili, su molte questioni, pero' qui si profila un
disastro umanitario e il nostro ospedale e' l'unico in grado di curare i
civili gratuitamente e bene. Riapriamolo, accantoniamo problemi e divergenze
per tre mesi. Quando il periodo di crisi sara' finito ricominceremo a
parlarne. Allora, probabilmente, saremo tutti diversi, quindi ne parleremo
in modo diverso. La settimana scorsa c'e' stato l'invito del mullah Omar, e
il viceministro degli esteri ha dato anche disposizioni al ministro della
difesa di inviare suoi rappresentanti al fronte per guidare il nostro
convoglio.
V. S.: Che garanzie di protezione vi hanno dato rispetto ai cosiddetti
"arabi", la legione straniera taleban?
G. S.: Nessuna. Questa e' una delle ragioni che rende la cosa molto
rischiosa. Non ci sono altri occidentali a Kabul, siamo molto ben
identificabili.
V. S.: Potete circolare nella citta'?
G. S.: Solo nel tragitto casa-ospedale.
V. S.: Ma la casa e' di fronte a un'abitazione degli "arabi"...
G. S.: Si', ma ora i dirimpettai sono al fronte. Non ne sentiamo la
mancanza.
V. S.: Al di la' del suo valore umanitario, la vostra iniziativa dimostra
anche che interloquire con il "nemico" e' possibile.
G. S.: Non faccio il politico. Credo ci siano due modi per affrontare una
situazione internazionale cosi' grave: uno e' la guerra, l'altro e' il
dialogo. Io credo nel dialogo. Il dialogo e' possibile, e' una cosa che si
costruisce soltanto se e' preceduta dal rispetto, dimostrando che per te il
fatto che chi hai di fronte sia vivo o morto non e' indifferente. L'opposto
della logica "dead or life". La ragione per cui noi stiamo qui non e' che ci
stanno simpatici i taleban, ne' i moujaehddin quando eravamo in Panshir.
Siamo qui perche' qui gli ospedali non hanno medicine ne' cibo da dare ai
bambini.
V. S.: Non voglio tirarti dentro polemiche, sono tornato da poco e ho
trovato un paese piu' imbarbarito. Ma oggi sono andato a una manifestazione,
tanta gente per il no alla guerra. Molti portavano lo straccio bianco della
campagna Emergency. Vuoi dire loro una parola?
G. S.: Voglio soltanto dire che mi sarebbe piaciuto esserci, e mi piacera'
essere, in futuro, a tutte le manifestazioni contro la guerra. Non abbiamo
davvero alternative. Il movimento per la pace non e' soltanto l'unico che
puo' rendere il mondo piu' bello da vivere, e' anche l'unica strategia
possibile per restare vivi.

4. APPELLI. APPELLO PER UNO SCIOPERO GENERALE CONTRO LA GUERRA
[Dal Cobas Inpdap (migliori@tiscalinet.it) riceviamo e diffondiamo questo
appello che e' gia' stato sottoscritto da varie persone]
L'Italia ripudia la guerra.
Sciopero generale.
L'Italia e' in guerra; dobbiamo ragionare su questa decisione
incostituzionale presa a larga maggioranza dal Parlamento, violando le
stesse leggi della democrazia.
Dobbiamo capire che cosa si sta decidendo, dobbiamo farlo con onesta' morale
ed intellettuale aprendoci al confronto delle idee, ma dobbiamo produrre
iniziative per pretendere il ripristino della legalita' per continuare a
sperare in un nuovo mondo possibile.
La risposta del mondo del lavoro e del non lavoro e' stata finora
inadeguata.
Il sindacalismo di base e le sinistre sindacali interne al sindacato
confederale non riescono ad articolare iniziative unitarie di fronte al
nuovo scenario della competizione globale che i signori della guerra e della
finanza spingono a pericolosi arretramenti generali della condizione
sociale, della tenuta della democrazia ed degli equilibri ambientali.
E' necessario rispondere con un'iniziativa unitaria costruendo una giornata
di lotta con sciopero generale in grado di coinvolgere tutti i cittadini e i
lavoratori che sono contrari alla guerra, creando coscienza oltre il nostro
cortile di casa, facendoci aiutare dalla memoria per creare una nuova unita'
tra realta' diverse che non sono disponibili a subire la guerra.

5. RIFLESSIONE. FRANCO BORGHI: LETTERA A UN DIRETTORE DI GIORNALE
[Franco Borghi e' impegnato per la pace e la difesa della Costituzione;
abbiamo tolto i riferimenti ad personam poiche' ci pare che la sua lettera
possa purtroppo valere anche per altri quotidiani italiani. Per contatti:
franco.borghi@fbitc.it]
Egregio direttore,
sono tanti anni che la seguo e che leggo con interesse  ed arricchimento
personale i suoi articoli, sempre lucidi, motivati, stimolanti. Trovo in lei
un punto di riferimento politico-culturale importante anche se non
esclusivo.
E' per questo che sono rimasto sbalordito e profondamente addolorato e
tristemente deluso del suo articolo di fondo di oggi.
Non avrei mai immaginato che lei potesse dire  delle assurdita' cosi' grosse
a proposito della guerra al terrorismo e dei pacifisti.
Se c'e' una bugia enorme che circola ora e' proprio la favola, triste e
dolorosa, della guerra al terrorismo, perche' ormai lo sanno anche gli USA
che non arriveranno al risultato di combattere ed annullare il terrorismo, i
terroristi, che si annidano ovunque.La grande bugia e' questa guerra, la
grande ipocrisia e' pensare che questa guerra serva alla sconfitta dei
terroristi.
Che senso ha dire che e' importante inviare 2.700 soldati italiani per
conquistarsi "un posto a tavola" della politica internazionale? Questa si'
che e' ipocrisia. Quindi i nostri soldati vanno per  conquistare un posto a
tavola!
Che senso ha approvare l'intervento in Afghanistan, con il nostro esercito,
e poi raccomandare - somma ipocrisia - che si faccia in modo da limitare le
sofferenze degli afghani innocenti ed ignari, donne, bimbi, anziani,
invalidi, miserevoli creature affamate e malate. Grande immensa ipocrisia di
cui ci si dovrebbe solo vergognare.
Che senso ha elogiare il Presidente della Repubblica  per la sua attivita'
mediatrice onde "tutelare la corretta applicazione delle regole
costituzionali" quando  la Costituzione dice proprio che non dobbiamo fare
guerre? Altra grande ipocrisia.
Ma intanto la gente muore.
Infine, e' ora di smetterla di far passare i pacifisti come gente che non
vuole combattere i terroristi afghani. Tutti i pacifisti sono contro i
terroristi. Tutti i pacifisti hanno provato dolore per i morti delle due
torri di New York. E lei lo sa benissimo.
Tutti coloro che sono contro  la guerra, contro questa guerra, sono
d'accordo nella necessita' di combattere i terroristi, scovarli, ridurli
all'impotenza e condannarli.
Perche' i giornali e le televisioni su questo punto mentono? E anche il suo
giornale mente e inneggia alla guerra con titoli da circo equestre...
Mia nonna diceva: il diavolo insegna a fare le pentole, ma non i coperchi.
Verra' giorno che queste cose verranno a galla.

6. RIFLESSIONE. GIULIO VITTORANGELI: L'ORRORE E LA MEMORIA
[Giulio Vittorangeli e' impegnato da sempre nella solidarieta'
internazionale. Per contatti: giulio.vittorangeli@tin.it]
Camera e Senato hanno votato, a larga maggioranza, l'invio dei soldati
italiani in Afghanistan.
Lasciando da parte i deputati del centro-destra, non minimamente scalfiti
dai dubbi sulla guerra (per loro la differenza tra "terroristi" e "danni
collaterali", varia a seconda se sei tu che tiri le bombe, o le prendi in
testa), forti dell'arroganza di chi possiede sempre la "chiave" in grado di
spiegare tutto; ci chiediamo (forse ingenuamente) quando si risvegliera' la
coscienza di quei deputati del centro-sinistra  che hanno votato per la
guerra (magari solo per disciplina di partito): dopo aver bombardato tre
ospedali afgani? Oppure quattro? O quando il bilancio di vittime afgane
sara' pari a quello delle Torri Gemelle? Quanti civili deve uccidere un
politico cristiano guerrafondaio prima di avere un ripensamento? Eppure la
sofferenza e la morte di innocenti, per mano di terroristi o sotto le bombe,
non hanno confini, bandiere, lingue, culture: si manifesta sempre nella sua
oscena rappresentazione di distruzione, di annullamento.
Dopo questo voto quasi unanime di camera e senato (senza neanche piu' una
minima traccia di quella tensione che pure in precedente occasioni aveva
testimoniato di una volonta' di rifiuto della guerra da parte di una
consistente minoranza parlamentare), e' stato, intorno a noi, un rifiorire
di patriottismo e nazionalismo. Dimenticando che patriottismo e nazionalismo
quasi sempre hanno covato i germi di ogni estremismo, che tanti drammi hanno
causato nella storia dell'umanita'. Pensiamo al loro ripudio nelle belle
pagine di "Signora Auschwitz. Il dono della parola" di Edith Bruck (Marsilio
Editore, 1999). Assistiamo ad una sconvolgente perdita della memoria, resa
ancora piu' drammatica dalla rilegittimazione della guerra come risoluzione
delle controversie internazionali.
Ci dicono che per sconfiggere il terrorismo (quale? Quello "dall'alto", per
cosi' dire, cioe' dello Stato o comunque delle forze egemoni; o quello "dal
basso", quello agito dai disperati; oppure il terrorismo di Bin Laden?)
occorre la guerra.
Allora, ci chiediamo e domandiamo, chi ha scritto le pagine della nostra
Costituzione, della Carta delle Nazioni Unite, e di tutte le altre
Costituzioni che bandivano la guerra, erano solo delle "anime belle"? od era
stata piuttosto la consapevolezza maturata sulle atrocita' della Seconda
Guerra Mondiale (da Auschwitz ad Hiroshima: il tempo in cui "l'uomo e' lupo
all'uomo") a spingere al rifiuto della guerra. E' vero, sarebbe seguita la
"Guerra fredda", considerata il conflitto per eccellenza, anzi l'unico. Gli
altri non contavano. L'unica cosa che importava era sapere quante bombe
(possibilmente atomiche) avevano i due avversari. Ma con il crollo
dell'Unione Sovietica (da molti interpretato come il trionfo della
democrazia, del libero mercato e dei valori americani), il nuovo contesto
mondiale unipolare, e poi con la Guerra del Golfo del 1991, si e'
sostanzialmente rimossa la consapevolezza che la guerra non solo distrugge
persone e risorse, ma distrugge futuro; anzi, annulla la possibilita' stessa
di un futuro.
Ecco perche' stiamo vivendo una stagione buia nella quale cercano, per
l'ennesima volta, di prendere corpo quei fantasmi che si sono sempre
materializzati nei periodi di crisi e che hanno segnato di lacrime e sangue
la storia dell'umanita'. La speranza e' appesa a un filo, e "nel manicomio
globale, tra un signore che si crede Maometto e un altro che si crede
Buffalo Bill, tra il terrorismo degli attentati e il terrorismo della
guerra, la violenza lo sta strappando" (Eduardo Galeano).
Se non torna in scena la politica a mediare i conflitti, non sara' certo la
guerra a risolvere le controversie internazionali. Una guerra che non puo'
che peggiorare la vita di milioni di persone, tanto nei paesi piu' ricchi
quanto nei paesi piu' poveri del mondo, e consentire ai pochi padroni della
terra di ridistribuirsi aree geografiche, risorse e poteri. Questa guerra
alla fine finira', magari sullo sfondo non ci saranno i funghi atomici, ma
le macerie sono assicurate.
Anche Berlusconi, dal suo punto di vista, pone il tema della memoria, con la
proposta di trasformare l'11 settembre di ogni anno in una giornata dedicata
"alla memoria delle vittime del fanatismo". Ma quella data e' gia' nella
nostra memoria, dal 1973.
Cile: colpo di stato del generale Pinochet, con la complicita' degli Stati
Uniti (tutti i conflitti sociali e i tentativi di emancipazione in America
Latina, da Cuba al Nicaragua sandinista, sono stati interpretati - in
maniera piu' o meno strumentale - dagli Usa come congiure dell'allora Unione
Sovietica), contro il socialista Salvador Allende e l'esperienza di Unidad
Popular che cercava di realizzare giustizia sociale  e democrazia.
Bombardamento a tappeto del palazzo presidenziale e instaurazione per
quindici anni di un regime di terrore (su questo ha scritto un
bell'editoriale Ignacio Ramonet su "le Monde diplomatique" dell'ottobre
2001).
Ecco perche' la memoria non e' neutra. La nostra ci permette di conservare
un giudizio morale secondo cui i bruciati dal napalm in Vietnam o i morti
per affamamento in Iraq non sono meno importanti o meno innocenti dei
massacrati nelle Torri di New York. Per noi non ci sono ne' potranno mai
esserci vittime di prima e seconda categoria; che la morte, ogni morte, pesa
come un macigno sulla coscienza di tutta l'umanita', e che davanti a cio'
ognuno di noi e' piu' povero perche' privato della prossimita' dell'altro,
dovunque esso viva, lavori, riposi.

7. RIFLESSIONE. MAO VALPIANA: CONTINUARE IN CIO' CHE E' GIUSTO
[Mao Valpiana e' il direttore di "Azione nonviolenta", la rivista fondata da
Aldo Capitini. Per contatti, e-mail: azionenonviolenta@sis.it, sito:
www.nonviolenti.org]
In questi giorni leggo molti interventi angosciati, rattristati, delusi, per
l'esito del voto parlamentare del 7 novembre che ha approvato l'intervento
militare italiano in Afghanistan.
Mi chiedo: perche' stupirsi? Cosa ci si poteva aspettare di diverso? Tutto
era stato ampiamente annunciato, ed era percio' prevedibile.
Mi riferisco all'articolo "Elezioni: qualcuno vincera' ma tutti perderanno"
("Azione nonviolenta", maggio 2001, p. 3) nel quale viene riportato il
pensiero di Francesco Rutelli che, ad una nostra sollecitazione, dice
testualmente: "Gli interventi militari internazionali cui l'Italia e'
chiamata possono essere dolorosi ma vanno attuati". L'articolo si concludeva
con un'amara considerazione: "Anche con il governo dell'Ulivo i bilanci
militari saranno in aumento e la guerra restera' una prospettiva".
Dopo sei mesi (anche se l'Ulivo non e' andato al governo) questa
eventualita' si e' puntualmente verificata: coerenza politica.
Piuttosto, c'e' da chiedersi che senso abbia ancora (mi riferisco a fatti
avvenuti nel recente passato, affinche' non abbiano a ripetersi) la logica
del "turiamoci il naso" e votiamo il meno peggio. Nei giorni precedenti le
ultime elezioni molti appelli ci invitavano a votare comunque l'Ulivo,
perche' l'importante era sconfiggere Berlusconi. La vittoria del Polo
sarebbe stata una tragedia. Vero. Ma su una questione fondamentale come il
rispetto dell'art. 11 della Costituzione (anzi, per noi nonviolenti la
questione fondante: l'opposizione integrale alla guerra) Polo e Ulivo si
sono comportati allo stesso identico modo, calpestandolo.
Norberto Bobbio concludeva cosi' il suo appello a non votare Berlusconi:
"Una vittoria della Casa delle liberta' minerebbe le basi stesse della
democrazia". La Carta Costituzionale della Repubblica Italiana e' stata
violata congiuntamente da centrodestra e centrosinistra; ai miei occhi su
questo specifico punto non c'e' differenza.
Oltre il danno, la beffa. Molti dei deputati ulivisti che hanno votato
"si'"alla guerra, sono stati eletti con i voti di pacifisti che si sono
"turati il naso". Forse e' il caso di rivedere la strategia.
Mi resta solo la magra consolazione che il mio "inutile" voto e' stato ben
sprecato.
Comunque, non rattristiamoci ma "continuiamo in cio' che era giusto".

8. INIZIATIVE. BRUNETTO SALVARANI: PER IL DIALOGO CRISTIANOISLAMICO
[Brunetto Salvarani e' impegnato nel dialogo interreligioso. Per contatti:
b.salvarani@carpi.nettuno.it]
Care amiche e cari amici,
cerco tra i vari impegni di tenervi aggiornati su cosa sta succedendo al
nostro "appello al dialogo cristianoislamico".
Innanzitutto, vi ricordo che al sito www.ildialogo.org potete ritrovare
appello, comunicato stampa, e i nomi di molti dei nuovi firmatari. Stampare
dal sito il tutto potrebbe essere utile per consegnare " a mano" la proposta
ad altre/i.
Ieri e' uscito il paginone annunciato su "L'Unita'", mentre la notizia e'
stata data anche da "Nev" n. 45 (con una bella dichiarazione del pastore
Daniele Garrone, che riporto per conoscenza e perche' possiate,
all'occorrenza, utilizzarla: "In un momento in cui e' forte la tentazione di
chiudere la realta' plurale dell'islam in una visione monolitica, e'
fondamentale creare occasioni per l'incontro, la conoscenza, lo scambio.
L'istituzione di una speciale Giornata del dialogo potrebbe aiutare a
superare gli stereotipi che derivano da una non conoscenza diretta
dell'islam").
Oggi, invece, e' uscito un trafilettino su "Avvenire": cinque righe e mezza,
particolarmente anonime, a p. 7: il segnale non e' confortante. Forse,
sarebbe il caso che qualcuno di noi, che ha una conoscenza diretta di
qualcuno del giornale, segnalasse l'opportunita' di rilanciare la notizia in
maniera piu' degna.
Altri direttori mi hanno promesso che l'appello verra' ubblicato nel primo
numero utile della loro rivista: fra gli altri, "Settimana" dei dehoniani,
"Confronti" e "Viator". Naturalmente, ci attendiamo, con tutto il rispetto,
parecchio di piu'. Se avete dei segnali in qualche direzione, vi chiederei
di farmeli pervenire, per farli circolare.
Qualche commento alle adesioni sinora pervenute (che non sono poche, e sono
molto qualificate: tra le ultime, ricordo il preside dell'Istituto di Studi
Ecumenici "San Bernardino" di Venezia, p. Roberto Giraldo ofm): mancano del
tutto firme ortodosse. Se avete collegamenti in tal senso, sarebbe utile
attivarli.
Qualcuno mi ha segnalato la necessita' di coinvolgere l'Istituto "San
Nicola" di Bari: c'e' fra voi qualcuno che ha conoscenze dirette?
* Il futuro dell'appello
Direi che occorre cominciare a parlarne. In primo luogo, credo sia
importante che, nelle sedi piu' svariate (conferenze, incontri pubblici,
etc.), chi puo' intervenga pubblicamente e presenti il senso dell'appello.
Cosi' come nei forum informatici su temi in qualche modo religiosi e/o
interreligiosi. Ovvio, ma assai utile. Conto molto su di voi, ritenendovi
"corresponsabili" della partita che abbiamo avviato.
Io non ho pensato a una conferenza stampa nazionale, per motivi
organizzativi, ma probabilmente sarebbe interessante ipotizzare conferenze
stampa locali (o addirittura incontri appositamente dedicati al tema
dell'appello): si puo' pensare che il Sae, con la sua rete locale, lavori un
po' su questa ipotesi?
Ma dovremmo anche iniziare a discutere sul "che fare" fra qualche tempo,
quando - speriamo - l'appello sara' circolato e avra' fatto un po' opinione.
Per ora, ho pensato ad una consegna simbolica (o non simbolica) delle firme
a mons. Chiaretti, presidente della Commisiione Episcopale per l'ecumenismo
e il dialogo, al dottor Gianni Long, presidente Fcei, e a Gennadios Zervos,
Metropolita Ortodosso d'Italia ed Esarca per l'Europa Meridionale, affinche'
prendano ufficialmente in esame l'idea della "Giornata del dialogo
cristianoislamico". Non sarebbe male che, per una volta, un'iniziativa
partita "dalla base" trovasse una realizzazione concreta.
Questo e' quel (poco) che ho maturato, ma mi serviva soprattutto per aprire
una riflessione con voi, sin da adesso, a proposito del da farsi, e per
condividere quello che dobbiamo considerare un vero e proprio work in
progress. Credo che uno dei punti di forza dell'appello sia la sua
dimensione ecumenica, che andrebbe continuamente sottolineata, e darebbe un
peso straordinariamente maggiore ad un'eventuale decisione presa - ad
esempio - solo dalla componente cattolica.
Certo, i tempi sono quanto mai duri, per il dialogo: non c'e' bisogno che lo
ripeta. Lo sapete meglio di me. Ma proprio per questo mi pare che il nostro
piccolo seme abbia piu' senso e possa avere piu' forza...
Vi saluto fraternamente, grato dell'attenzione.
P. S.: Colgo l'occasione per annunciarvi (o ricordarvi) che il prossimo 16 e
17 novembre si terra' a Modena il Settimo Incontro cristiano-musulmano,
organizzato dalle ACLI, sul tema spinosissimo della donna fra cristianesimo
e islam. Parleranno, al 90%, donne (musulmane e cristiane di diverse
confessioni, ma anche buddhiste ed ebree). Se qualcuno fosse interessato
all'iniziativa, puo' rivolgersi a: segretariato.aclimo@libero.it oppure a
francesca_maletti@libero.it

9. SEGNALAZIONI. OTTAVIO RAIMONDO: DALLA LEGGE AL DONO
[Padre Ottavio Raimondo dirige la casa editrice EMI, tra le piu' impegnate
per una cultura della pace e della solidarieta'. Per contatti: via di
Corticella, 181, 40128 Bologna, tel. 051326027, fax: 051327552, e-mail:
sermis@emi.it]
"Teologia planetaria" di Tissa Balasuriya e' un libro che da anni si trova
nel catalogo EMI. L'ho sfogliato in questi giorni dopo aver letto le
definizioni che lo stesso Balasuriya da' di globalizzazione e di
fondamentalismo.
La globalizzazione e' un fenomeno per il quale "in una vasta parte del mondo
si creano un'economia, una politica, un ordine sociale e modalita' di
comunicazione che sono uguali dappertutto".
Il fondamentalismo "e' un sistema culturale per cui un popolo ritiene di
possedere la verita' assoluta e che questa verita' gli provenga direttamente
da Dio".
La globalizzazione prende avvio quando vi sono dei popoli che conquistano
altri popoli.
Il fondamentalismo porta a combattere, a distruggere e, nel migliore dei
casi, a convertire. Il diverso e' considerato un barbaro, un ateo, spesso un
terrorista.
Come abbiamo condannato in modo chiaro gli attacchi terroristici, in modo
altrettanto chiaro diciamo che il rimedio durevole non e' la guerra ma dare
voce alla pace. In questo orizzonte s'inserisce "R...esistenza e dialogo" di
Alex Zanotelli, e meritano di essere ripresi in considerazione "L'impero
svelato" e "Forti nell'attesa", due libri che favoriscono la presa di
coscienza in una realta' tanto accattivante quanto falsa. Aggiungerei anche
"Piccole storie d'Africa", raccolte e disegnate da persone innamorate
dell'Africa, del cuore dell'Africa, il Ciad. E non dimenticherei la VHS
della settimana: "Dolce frutto, storia amara".
La natura riporta le foglie a tempo debito. Noi, oggi, abbiamo il compito di
riportare vita nelle nostre economie, nelle economie dell'intero pianeta,
nella realta' quotidiana dei popoli sofferenti. Se questa missione non la
facciamo nostra inevitabilmente ci troveremo tra le fila dei globalizzatori
e dei fondamentalisti.
In questo cammino possono risultare utili i libri e le VHS della EMI, i
calendari "Orologiaio matto" e il "Calendario multireligioso prisma".
Possono essere valorizzati per se' o per regali natalizi. Giorni fa mi
trovavo ancora in ufficio, quando gia' il personale della EMI aveva
terminato la giornata lavorativa. Telefono' una signora chiedendo una decina
di titoli per i suoi regali natalizi. Con molta amabilita' indico' il suo
nome e aggiunse: "L'indirizzo non e' necessario che ve lo lasci, lo avete
gia'. Da anni vi chiedo e regalo per Natale libri EMI". Grazie a questa
signora e a quanti s'impegnano come lei. Sono persone che hanno fatto un
grande passo, un passo che definirei: "Dalla legge al dono".
Non piantare la tua tenda nella terra della legge, scegli il suolo della
condivisione e della gratuita', per costruire la civilta' del dono. E'
questo il cammino che dallo Sri Lanka presenta al mondo Balasuriya con il
suo progetto di teologia planetaria. E' questo il nostro cammino.

10. MAESTRE. GERMAINE GREER: COME I VILLAGGI VIETNAMITI
[Da Germaine Greer, La donna intera, Mondadori, Milano 2000, 2001, p. 354]
Le donne (come i villaggi vietnamiti) non possono essere liberate venendo
distrutte.

11. MAESTRE. LIDIA MENAPACE: LA DOMANDE
[Da Lidia Menapace, Economia politica della differenza sessuale, Felina
Libri, Roma 1987, p. 41]
L'economia e' la scienza pratica che accomoda le risorse alle utilita'. La
domanda che qualifica le varie economie e' "alla utilita' di chi?".

12. MAESTRE. ROSSANA ROSSANDA: FERMANDO CON LE PROPRIE MANI I PROPRI
DIRIGENTI
[Da Rossana Rossanda, Note a margine, Bollati Boringhieri, Torino 1996, p.
206]
Non si e' seriamente pacifisti se non nel proprio paese, fermando con le
proprie mani i propri dirigenti; non si puo' esserlo per gli altri. Se
Gandhi avesse parlato da New York invece che da e dento l'India, il
gandhismo non sarebbe stato nulla.

13. DOCUMENTI. LA "CARTA" DEL MOVIMENTO NONVIOLENTO
Il Movimento Nonviolento lavora per l'esclusione della violenza individuale
e di gruppo in ogni settore della vita sociale, a livello locale, nazionale
e internazionale, e per il superamento dell'apparato di potere che trae
alimento dallo spirito di violenza. Per questa via il movimento persegue lo
scopo della creazione di una comunita' mondiale senza classi che promuova il
libero sviluppo di ciascuno in armonia con il bene di tutti.
Le fondamentali direttrici d'azione del movimento nonviolento sono:
1. l'opposizione integrale alla guerra;
2. la lotta contro lo sfruttamento economico e le ingiustizie sociali,
l'oppressione politica ed ogni forma di autoritarismo, di privilegio e di
nazionalismo, le discriminazioni legate alla razza, alla provenienza
geografica, al sesso e alla religione;
3. lo sviluppo della vita associata nel rispetto di ogni singola cultura, e
la creazione di organismi di democrazia dal basso per la diretta e
responsabile gestione da parte di tutti del potere, inteso come servizio
comunitario;
4. la salvaguardia dei valori di cultura e dell'ambiente naturale, che sono
patrimonio prezioso per il presente e per il futuro, e la cui distruzione e
contaminazione sono un'altra delle forme di violenza dell'uomo.
Il movimento opera con il solo metodo nonviolento, che implica il rifiuto
dell'uccisione e della lesione fisica, dell'odio e della menzogna,
dell'impedimento del dialogo e della liberta' di informazione e di critica.
Gli essenziali strumenti di lotta nonviolenta sono: l'esempio, l'educazione,
la persuasione, la propaganda, la protesta, lo sciopero, la
noncollaborazione, il boicottaggio, la disobbedienza civile, la formazione
di organi di governo paralleli.

14. PER SAPERNE DI PIU'
* Indichiamo il sito del Movimento Nonviolento: http://www.nonviolenti.org ;
per contatti, la e-mail è: azionenonviolenta@sis.it
* Indichiamo il sito del MIR (Movimento Internazionale della
Riconciliazione), l'altra maggior esperienza nonviolenta presente in Italia:
http://www.peacelink.it/users/mir . Per contatti: lucben@libero.it ;
angelaebeppe@libero.it ; mir@peacelink.it
* Indichiamo inoltre almeno il sito della rete telematica pacifista
Peacelink, un punto di riferimento fondamentale per quanti sono impegnati
per la pace, i diritti umani, la nonviolenza: http://www.peacelink.it . Per
contatti: info@peacelink.it

LA NONVIOLENZA E' IN CAMMINO

Foglio di approfondimento proposto dal Centro di ricerca per la pace di
Viterbo a tutti gli amici della nonviolenza
Direttore responsabile: Peppe Sini. Redazione: strada S. Barbara 9/E, 01100
Viterbo, tel. e fax: 0761/353532, e-mail: nbawac@tin.it

Numero 287 del 13 novembre 2001