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Tomas Baldino: Terrorismo e nuovo ordine mondiale
TERRORISMO E NUOVO ORDINE MONDIALE
di Dom Tomás Baldíno, vescovo emerito di Goiás e presidente della
Commissione Pastorale della Terra.
Il drammatico episodio che ha distrutto totalmente le torri gemelle di
Nuova York, lo squarcio profondo nell'edificio del Pentagono e la
spaventosa e immediata reazione del governo degli Stati Uniti, espongono al
mondo intero, in maniera più chiara e dettagliata, tre tipi di terrorismo.
In primo luogo, il terrorismo imprevedibile, praticato da autori anonimi,
invisibili e che, per il raggiungimento dei loro obiettivi e mossi da odio
implacabile, usano mezzi odiosi, senza legge, senza etica, fanatici
suicidi, crudeli e sanguinari. Terrorismo che dispone di enormi risorse,
utilizza la più moderna tecnologia, programma i suoi interventi a lungo
termine e li mantiene nel più assoluto segreto. I coautori che sono ancora
vivi, vale a dire, quelli che non furono incorporati agli aerei- bomba,
anche se braccati da ogni parte, non saranno forse orgogliosi per la
sorprendente precisione degli attacchi, articolati in provocante
complessità di innumerevoli variabili? Non staranno esultando per la mole
di spazio gratuito che si sono guadagnati nel sistema mediatico
internazionale? Non staranno infine gustando il trantran delle conseguenze
molto più pe-santi dell'impatto iniziale, e cioè la ricerca ansiosa e
dolorosa dei resti mortali, come pure la costosissima rimozione delle
macerie dell'apocalittica devastazione? L'altro terrorismo è quello
visibile, ufficiale, statale, imperiale, legale, magniloquente,
mobilizzatore di Forum internazionali e dei mass media mondiali alla
conquista dell'opinione pubblica, per l'esecrazione del terrorismo detto
sopra e del parere favorevole e solidale con lo stato colpito e con le
vittime innocenti. In virtù del diritto di guerra, utilizza risorse enormi,
dichiarate o no, con o senza l'avallo del potere legislativo e ai confini
di quello giudiziario. Mette in moto tattiche segrete, il più delle volte
a-etiche, sporche e malvagie. Agisce velocemente e ininterrotta-mente,
attraverso la diplomazia tra stati alleati o attraverso interventi militari
o economici con i paesi esitanti. Usa la corruzione, grossi premi
individuali, la violazione della privacy, incarcerazioni e soprattutto
tortura e assassinio. Qui vale la legge della convenienza. Dopo questa
umiliazione che ha ferito profondamente il simbolo del gigantesco potere
economico-militare nordamericano e ha messo a nudo i suoi piedi di creta,
il terrorismo ufficiale passa all'azione con autoritarismo prepotente, con
arroganza e disprezzo. Procede mosso da spirito di vendetta e assetato di
un bagno di sangue. Dichiara una guerra insana a qualche capro espiatorio
storico, alcuni dei quali antichi alleati e alunni ben istruiti e allenati.
E approfitta per fare, davanti al mondo intero, l'oscena ostentazione
trionfalistica del suo arsenale bellico. E va dritto avanti, con assoluto
disprezzo delle Nazioni degli altri, specie di quelle dei poveri e
affamati, e poggia, molte volte, sul servilismo dell'apparato
militar-poliziesco di paesi subalterni, come il Brasile, copiatori
dell'intolleranza di moda oggi contro arabi e musulmani. E' questo il
terrorismo che il mondo ha già ripudiato con l'olocausto degli Ebrei,
compiuto dal governo di Hitler e con lo sganciamento della bomba atomica su
Hiroshima e Nagasaki. Questa è la lettura che si fa dei trenta anni di
politica ostinatamente parziale degli Stati Uniti, nell'incancrenito
conflitto tra israeliani e palestinesi, rendendolo sempre più distante
dalla pace. Sono le centinaia e centinaia di umilianti interventi degli
stessi Stati Uniti in alcuni paesi dell'America del sud e nei Caraibi, dal
1982 ad oggi, inclusi i vari colpi di stato. Incluso pure il castigo del
vergognoso blocco economico inflitto a Cuba dal 1961. Tutto questo
terrorismo viene farisaicamente proclamato in nome della "libertà" e della
"democrazia", della "civiltà cristiana" e perfino di "Dio".
Il terzo terrorismo. Gli analisti sociali considerano il modello economico
neoliberista come responsabile dell'attuale situazione di povertà, miseria
ed esclusione di un miliardo di persone - un quinto dell'umanità - e della
condanna a morte di milioni, vittime della fame, causata dalla
concentrazione incredibile di ricchezza nelle mani di pochi, causata dalla
politica di supremazia del mercato. Il Fondo Monetario Internazionale
(FMI), che in pratica ha soppiantato l'Organizzazione delle nazioni Unite
(ONU), è diventato il grande manovratore di questa politica equivoca,
imperialista e perversa. Nell'aspro dialogo tra i membri del Forum sociale
Mondiale di Porto Alegre, in gennaio di quest'anno, e i rappresentanti
degli otto paesi più ricchi del mondo, riuniti a Davos, è caduta come una
bomba l'accusa di "assassini" lanciata a quella élite di servitori
dell'idolo Moloc, il dio denaro, sacrificatore di esseri umani. Questo è il
terrorismo che oggigiorno ammazza di più nel mondo. Ammazza uomini e donne,
ammazza pure la "Madre Terra, la sorella Acqua, preziosa e casta, il frate
Vento e l'aria e il Tempo", come cantava il serafico Francesco di Assisi.
Il mondo non perdona Bush, che si è ricusato di firmare il trattato di
Kyoto. E l'ha fatto per non rinunciare al lucro economico delle industrie
nordamericane, anche se il pianeta soffre un catastrofico effetto serra.
E l'umanità? Dovrà essa restare nella totale insicurezza in balia della
crudeltà di questi terrorismi? Dalla guerra intrinsecamente immorale, si
può solo aspettare il peggio per tutto il popolo, soprattutto per i vinti,
ma anche certamente per i vincitori. Pertanto, né strapotere legale,
egemonico, politico e bellico, né contropotere illegale, clandestino,
violento. Come uscirne, allora? Strano che con tanta riflessione, perfino
scientifica, su quell'episodio di orrore, del giorno 11 settembre e sulle
rabbiose reazioni guerriere, poco o nulla si sia parlato della
improcrastinabile necessità di istituire una Società Internazionale del
Diritto e della Giustizia e di un Nuovo Ordine Mondiale. Dov'è l'Onu? Che
ha detto a proposito della precipitosa dichiarazione di questa prima guerra
del secolo XXI? E' vero che è stato costretto a sospendere l'azione
umanitaria che stava svolgendo per gli affamati dell'Afghanistan? Non
sarebbe ora di rivedere la lamentabile struttura delle Nazioni più disunite
che unite nell'intollerabile disuguaglianza del diritto di cariche e di
voto, in quest'epoca di universale rivendicazione di libertà e uguaglianza?
E il tribunale dell'Haja? E' rimasto per sempre degradato dopo che il
presidente Reagan si beffò con superbia della condanna di un'azione
criminosa del suo governo ai danni del Nicaragua? Sappiamo che la seconda
sessione del Forum Sociale Mondiale, prevista per gennaio del 2002 a Porto
Alegre, dovrà approfondire il fecondo orizzonte del Nuovo Ordine Mondiale e
della Giustizia. Invochiamo lo Spirito di Dio perché irrompa in quella
magnifica moltitudine, proveniente dai quattro angoli del mondo, come una
nuova Pentecoste carica di speranza, di vita, di allegrie e di pace.