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Di ritorno da Faslane




Ciao a tutte/i, vi scrivo questo resoconto della manifestazione 
nonviolenta di lunedi' 23 ottobre a Faslane, in Scozia.

La manifestazione era stata organizzata dal CND scozzese 
insieme a Trident Ploughshares allo scopo di bloccare gli ingressi 
della base militare britannica di Faslane; questa manifestazione si 
svolge tutti gli anni (da quest'anno due volte all'anno) per protestare 
contro la presenza dei sottomarini nucleari balistici britannici che 
sono dislocati nella base. 
Per informazioni piu' dettagliate su cosa sono questi sottomarini vi 
consiglio di leggere questa FAQ:
http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo/rischio_nucleare/sottomarini/trident.shtml

all'interno della sezione disarmo del sito di PeaceLink, dove trovate 
anche altre informazioni sulla campagna di PeaceLink contro il 
rischio nucleare.
http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo/rischio_nucleare


Alla manifestazione hanno partecipato circa 1000 persone, giunte 
da tutta la Gran Bretagna; l'eta' dei manifestanti era molto varia, da 
bambini giocosi di 10 anni a novantenni arzilli e battaglieri.
Alle 7 di mattina ci siamo legati le braccia dentro dei tubi di 
plastica, formando cosi' delle catene umane ben difficili da 
sciogliere, e ci siamo sdraiati per terra davanti agli ingressi della 
base, bloccandone l'accesso ai dipendenti che vi si recano al 
lavoro la mattina.

La manifestazione aveva e ha sempre avuto in passato la 
caratteristica di essere assolutamente nonviolenta. I manifestanti si 
sdraiano per terra e a oppongono ragionevole resistenza ai tentativi 
delle polizia di rimuoverli, e la polizia stessa opera con ragionevole 
forza le procedure di arresto. Training nonviolenti si erano svolti nei 
giorni precedenti per preparare i manifestanti, e la polizia era stata 
informata dei dettagli della manifestazione, ma non ne ha impedito 
lo svolgimento come avrebbe potuto (sarebbe bastato bloccare i 
pulmann prima della partenza da Glasgow).

Mi sembra importante far rilevare questo aspetto, ovvero di come 
sia possibile manifestare nonviolentemente il dissenso verso la 
guerra, arrivare anche ad un atto forte come il blocco di una base 
militare e confrontarsi con la polizia senza che la situazione 
degeneri in alcun modo.
Al clima molto pacifico e di reciproca fiducia ha sicuramente 
contribuito il proverbiale carattere amichevole degli scozzesi, sia 
dalla parte dei manifestanti che da quella dei poliziotti, e 
soprattutto la presenza di una vasta fascia della popolazione, 
anziani, famiglie, bambini, preti, deputati, ecc ecc, tutti quanti attivi 
in questa forma di disobbedienza civile e pronti anche a farsi 
arrestare.
In merito e' interessante ricordare che, secondo un recente 
sondaggio, il 51% della popolazione scozzese appoggia queste 
proteste contro le basi militari.

Le attivita' di sgombero sono cominciate poco dopo e sono 
continuate per tutta la mattina; per la polizia e' stato 
particolarmente laborioso rompere le catene umane e ha dovuto far 
ricorso a seghetti elettrici, pinze e forbici per tagliare i tubi e 
rompere le corde e le catene.
Come conseguenza della manifestazione, le attivita' della base 
sono rimaste bloccate per circa 5 ore.
 
Alla fine 171 persone sono state arrestate, in maggioranza donne, 
e trasportate verso le vicine stazioni di polizia. Tra gli arrestati 
anche 3 membri del parlamento (due scozzesi e un'irlandese), due 
pastori della chiesa scozzese e numerosi anziani. 
Io sono stato trasportato insieme ad altri nella vicina Glasgow, dove 
dopo le pratiche di routine sono stato rinchiuso in cella insieme ad 
altri due manifestanti. I miei compagni di cella sembravano usciti 
direttamente da un film di Ken Loach (a parte gli scherzi, uno di 
loro ha effettivamente fatto la comparsa in alcuni film di Loach) e, 
nonostante l'apparenza (e la temperatura) gelida della prigione di 
Glasgow, la polizia penitenziaria si e' mostrata gentile e corretta.

Tutti siamo stati notificati del reato commesso, identificati, 
fotografati e ci sono state prese le impronte digitali mediante un 
moderno apparecchio informatico.
Fortunatamente non siamo stati sottoposti al prelievo per la 
schedatura del DNA (al quale comunque ci saremmo opposti, per 
quanto possibile).
Dopo circa 9 ore di cella siamo stati rilasciati, per primi cosi' come 
per primi eravamo stati arrestati.
Via via anche tutti gli altri manifestanti sono stati rilasciati e chi 
non e' partito subito ha trovato rifugio presso il Kinning Park 
Community Centre che ci ha offerto ospitalita' per la notte.

Ora l'iter giudiziario procedera' con l'invito a comparire per il 
processo che si svolgera' tra qualche mese. Le pratiche legali pero' 
sono lunghe e vengono spesso lasciate decadere o convertite in 
una semplice multa.
La prossima manifestazione sara' a febbraio 2002 e se non 
ricevero' il "warning" (ovvero l'intimazione a non commettere piu' il 
reato in questione pena una detenzione decisamente piu' lunga), vi 
partecipero' nuovamente.

Concludendo, il blocco parziale di una base militare, utilizzando 
tecniche nonviolente e coinvolgendo ampie fasce della popolazione, 
e' una dimostrazione molto forte e interessante di come la 
disobbedienza civile sia uno strumento molto potente di denuncia e 
di informazione contro la guerra.
Quasi tutti i media britannici (e anche alcuni italiani, grazie alla 
tempestiva e pressante campagna informativa organizzata a 
riguardo da PeaceLink) hanno dato risalto alla vicenda e dato 
spazio alle voci dei manifestanti, che hanno avuto cosi' l'occasione 
di denunciare non solo l'assurdita' degli armamenti nucleari, ma 
anche della guerra attualmente in corso in Afghanistan.
C'e' infatti un legame stretto tra Faslane e Kabul, in quanto i 
sottomarini nucleari britannici che ora stanno bombardando 
l'Afghanistan sono partiti proprio da questa base qualche settimana 
fa.

Ci tengo infine a ringraziare tutti coloro che sono stati vicini a me e 
a tutti gli arrestati attuando come forma di solidarieta' il digiuno fino 
alla liberazione di tutti i manifestanti.

Ciao
Francesco Iannuzzelli
Associazione PeaceLink



francesco iannuzzelli   francesco@href.org
associazione peacelink - sez. disarmo
http://www.peacelink.it/tematiche/disarmo
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Se nulla esce dalla tua casa, nulla vi entrera'
(proverbio del Burundi)